L’attesa è ormai finita, anche gli appassionati italiani della precedente trilogia, sia cinematografica che letteraria, si possono godere al cinema, a partire dal 27 febbraio 2025, le nuove bizzarre e stravaganti avventure della donna londinese più esperta in brutte figure di tutta la città. Bridget Jones è mamma di due bambini ed è rimasta sola a causa della morte di Mark, avvenuta quattro anni prima della vicenda narrata, durante una missione umanitaria in Sudan. Ma come finisce Bridget Jones – Un amore di ragazzo? Di seguito la spiegazione del finale del sequel con protagonista ancora una volta Renée Zellweger, affiancata da star del calibro di: Gemma Jones, Emma Thompson e Hugh Grant.
Il finale di Bridget Jones – Un amore di ragazzo, diretto da Michael Morris
ATTENZIONE!!!!! SPOILER!!!!!
Un anno dopo la conclusione degli eventi, in casa di Bridget Jones si sta festeggiando il capodanno: lei e Scott ormai fanno coppia fissa, la tata Chloe è entrata a far parte della famiglia in maniera stabile. Tutti gli amici storici stanno partecipando, così come la mamma Pamela e l’ex amante Daniel, quest’ultimo che ha ascoltato il consiglio di Bridget, ricucendo il rapporto con il figlio Enzo, che direttamente da Bologna è venuto alla festa, con cui la madre dei gemelli sta palesemente flirtando. Scoccato il countdown, la scena successiva inquadra la casa ormai svuotata, tutti se ne sono andati e Bridget mette a letto i bambini, la piccola Mabel guarda fuori dalla finestra e nota che la civetta puntualmente appollaiata sul tetto della casetta in giardino. Infine, Bridget e Scott consolidano la loro unione dopo che la stessa donna ha visto dalla finestra la civetta volare via.

Bridget Jones – Un amore di ragazzo, la spiegazione del finale
Il lieto fine a cui è giunta la storia conclude il percorso della protagonista su più fronti: il primo è l’elaborazione del lutto dovuto alla morte di Mark avvenuta cinque anni prima, se si prende in considerazione la scena finale; il secondo è riuscire ad accettare la possibilità di rifarsi una vita sentimentale anche dopo la vedovanza, senza che ciò possa cancellare l’amore provato per il defunto marito in passato. Si conclude felicemente anche per i suoi figli, grazie infatti, alla figura di Scott hanno potuto colmare il vuoto paterno lasciato dalla grave perdita; in questo modo trionfa la cosiddetta, impropriamente, “famiglia tradizionale”, mostrando non troppo velatamente come una persona, nello specifico una donna, non possa essere completamente tale, o completamente genitore, senza la controparte maschile accanto.