Recensione – Dragon Ball Daima 1×18: Risveglio

La recensione della diciottesima puntata di Dragon Ball Daima, intitolata Risveglio ed attualmente disponibile su Crunchyroll per poi essere rilasciata su Netflix la settimana successiva.
La recensione di Risveglio, diciottesimo episodio di Dragon Ball Daima

Articolo pubblicato il 17 Febbraio 2025 da Bruno Santini

Dopo una partenza a rilento, con gli ultimi episodi Dragon Ball Daima sta cambiando ritmo, con alcuni avvenimenti e colpi di scena che sono già storia dell’universo creato da Akira Toriyama: dalle origini di Majin Bu alla creazione di nuovi villain come Arinsu, Majin Kuu e Majin Duu, passando poi per Super Majin Rymus e le origini del multiverso, Daima volge ormai al termine. Il suo diciottesimo episodio, Risveglio, prosegue la narrazione all’interno del Regno Demoniaco, introducendo una nuova trasformazione che ha lasciato gli spettatori a bocca aperta e spianando la strada verso la conclusione dell’Anime, tra scontri memorabili e colpi di scena. A seguire, trama e recensione di Risveglio, il diciottesimo episodio di Dragon Ball Daima.

La trama di Dragon Ball Daima 1×18

Il diciottesimo episodio di Dragon Ball Daima, Risveglio, è finalmente disponibile su Crunchyroll – come sempre, la puntata arriverà una settimana dopo anche su Netflix – e, nonostante un fisiologico rallentamento di narrazione ed eventi rispetto alle ultime settimane, ha soddisfatto le aspettative. A differenza di episodi recenti come Sorpresa o Tabù, il ritmo della narrazione ha subìto un’impennata e, dopo aver (apparentemente) fuori gioco Degesu, non resta che affrontare l’ultimo vero villain della storia, ovvero Re Gomah. Una sfida non semplice visto che egli è riuscito ormai ad entrare in possesso del terzo occhio, ottenendo una forza straordinaria. Tutti gli eroi si scagliano infatti contro di lui, ma l’esito è sempre negativo e Goku decide così di alzare l’asticella e trasformarsi in Super Saiyan di terzo livello. Anche questo non si rivela abbastanza e Kakarot viene scagliato a terra. Con il più grande colpo di scena di tutto l’anime, Neva si avvicina a lui e, usando la sua magia, risveglia il DNA del Saiyan che raggiunge così un nuovo livello, una forma mai vista prima. Dopo un primo momento di difficoltà, Re Gomah sembra però riprendere il controllo della situazione ma, come sfondo al loro scontro, Glorio viene chiamato da Arinsu che gli dice di consegnargli le loro due sfere del drago ed esaudire il suo desiderio di diventare regina del Regno Demoniaco ed ottenere una forza impareggiabile. L’episodio si conclude con egli che pronuncia una parola in namecciano a Polunga, che procede nell’eseguire ciò che ha richiesto ma che, allo spettatore, rimarrà un mistero almeno fino a settimana prossima, così come l’esito dello scontro con Re Gomah.

La nuova trasformazione di Goku presente in Dragon Ball Daima

La nuova trasformazione di Goku presente in “Risveglio”, diciottesimo episodio di Dragon Ball Daima (2024)

La recensione di Risveglio, episodio numero 18 di Dragon Ball Daima

Potremmo discuterne per ore. Certo, allargare la cosiddetta Lore di Dragon Ball è giusto e sacrosanto, permette a più persone di avvicinarsi ad un brand che, in questo modo, ne gioverebbe anche da un punto di vista di longevità ed è proprio questo, se vogliamo, il vero grande pregio che ha avuto negli anni passati Dragon Ball Super. Approfondire la trama, creare nuovi intrecci narrativi, spiegare le origini di mondi e razze non solo dell’universo a noi conosciuto, ma dell’intero multiverso. Alla fin fine però, sono due gli elementi che più di qualsiasi altra cosa emozionano gli spettatori di Dragon Ball, ovvero mazzate e trasformazioni e, in questo, il diciottesimo episodio di Dragon Ball Daima colpisce nel segno.

Perché si potrebbe discutere per ore su quale sia il vero potere di Re Gomah – e sappiamo bene quanto discutere di livelli di forza in Dragon Ball non abbia più alcun senso – sulle origini dei Glindiani o su tutto ciò che circonda il Regno Demoniaco, ma Risveglio (questo il titolo del diciottesimo episodio di Daima) è stato polarizzante, con l’attenzione che è ricaduta inevitabilmente su un unico dettaglio, ovvero la nuova trasformazione di Goku in quella che sembra davvero essere, 24 anni dopo, la canonizzazione del Super Saiyan di quarto livello. D’altronde, come affermato dallo stesso Akio Iyoku – editor e produttore esecutivo della serie – Daima si ispira a Dragon Ball GT, la tanto bistratta serie non canonica che ha però segnato l’infanzia di tanti giovani e che è stata effettivamente ripresa in più occasioni in queste 18 puntate.

Lo scontro con Re Gomah volge al termine, Dragon Ball Daima volge al termine e alla fine – al netto dei due episodi in attesa di essere messi in onda in cui ci aspettiamo un’ultima grande trasformazione, magari lo stesso Gogeta visto in Dragon Ball GT – ci riteniamo davvero soddisfatti di questa storia sì semplice, sì difettosa, ma che dimostra di avere quel cuore che, per rilanciare un brand che di certo non si fermerà qui non la produzione di film, serie tv e videogiochi, era necessario. Nonostante la nuova forma di Goku sia stata il centro nevralgico della puntata, essa finisce però con un cliffhanger che apre a molte interpretazioni per i restanti due episodi, ovvero il desiderio espresso da Glorio a Polunga, desiderio espresso in namecciano e che dunque non ci permette di capire se è rimasto dalla parte di Arinsu o se abbia deciso di abbracciare la battaglia dei nostri eroi. Che piaccia o meno, Risveglio è dunque tutto ciò che si possa desiderare da Dragon Ball.


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5,0
Rated 5,0 out of 5
5,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
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