Articolo pubblicato il 22 Febbraio 2025 da Vittorio Pigini
Dopo essere stato in Concorso per la Palma d’oro al 77° Festival di Cannes, i premi ottenuti in occasione degli EFA e la candidatura all’Oscar per il Miglior Film Internazionale, The girl with the needle è finalmente approdato anche in Italia. Il terzo film scritto e diretto dal regista svedese Magnus von Horn racconta una storia drammatica, ambientata nella Copenaghen del 1919 e vede come protagonista la giovane Karoline.
Una visione figlia del gotico cinema espressionista, che narra di una voragine di dolore senza fondo che inghiotte la sua protagonista Inoltre, il film scelto come rappresentante della Danimarca ai prossimi premi Oscar è ispirato ad uno degli episodi di cronaca nera più celebri nella storia danese. Ma qual è la storia vera che ha ispirato il regista nel realizzare il film The girl with the needle?
Di cosa parla The girl with the needle, il film candidato all’Oscar 2025
Scritto a 4 mani tra il regista e Line Langebek, The girl with the needle (in originale Pigen med nålen) è il terzo film scritto e diretto dall’autore di origini svedesi Magnus von Horn. Lo struggente film è ambientato nella Copenaghen che assiste al termine della Prima Guerra Mondiale e segue le vicende di Karoline, giovane operaia di una fabbrica tessile. Suo marito è partito per la guerra, ma ancora non ha fatto ritorno, impedendo a Karoline di chiedere l’indennità di vedovanza poiché il decesso del marito non è stato ancora accertato.
Non riuscendo a sbarcare il lunario, Karoline viene anche sbattuta fuori di casa dal proprietaria poiché non in possesso della somma per pagare l’affitto. Costretta a vivere alla giornata, la giovane donna inizierà ad intrecciare una storia sentimentale proprio con il proprietario della fabbrica, Jørgen, del quale resta incinta. Nel frattempo Peter, marito di Karoline, è finalmente tornato dal fronte, ma appare visivamente sfigurato in volto e segnato dagli orrori della guerra. La giovane donna allontana dunque il marito, con la convinzione di poter iniziare una nuova vita dignitosa assieme a Jørgen.
Quando tutto sembrerebbe andare per il meglio, tuttavia, ecco che la suocera baronessa impedisce il matrimonio tra i due per via soprattutto dello status sociale di lei, con Karoline che si ritrova nuovamente abbandonata. Vinta dalla disperazione, la giovane donna decide di effettuare un aborto con un grosso ago nei bagni pubblici, ma viene fermata e soccorsa da una donna di nome Dagmar. Proprio quest’ultima rappresenterebbe un personaggio realmente esistente e che, nella storia danese, ha saputo lasciare fortemente il segno nelle pagine di cronaca.

The girl with the needle: la storia vera di Dagmar Overbye
Interpretata nel film da una straordinaria Trine Dyrholm, il personaggio di Dagmar è dunque realmente esistito. Proprio come narrato in The girl with the needle, la donna fu una tata professionista alla quale vennero affidati i bambini abbandonati perché nati fuori dal matrimonio. Tuttavia, Dagmar Overbye passa alla storia come una delle serial killer più spietate del suo tempo, capace di uccidere dai 9 ai 25 bambini attraverso metodi brutali.
Non tutti gli omicidi furono riconducibili a lei, ma solo perché le prove raccolte furono ritenute insufficienti, con Dagmar Overbye che alla fine venne condannata per 9 omicidi alla pena di morte. Fino alla sua abolizione nel 1933, la donna fu la terza ad essere condannata alla pena capitale, nonostante alla fine la stessa venne commutata in ergastolo (dopo 8 anni di prigionia, morì in cella all’età di 42 anni). Il suo avvocato difensore del tempo cercò di convincere il giudice del fatto che la stessa Dagmar avesse subito numerosi abusi durante l’infanzia, cosa che si evincerebbe dal film The girl with the needle, sebbene il sottotesto sia più “universale” ed esistenziale.