Articolo pubblicato il 4 Marzo 2025 da Bruno Santini
Piacciano o meno, gli Oscar sono uno dei momenti mediatici più importanti dell’anno, sia per quanto riguarda il mondo del cinema che per l’arte, il glamour e la copertura televisiva; per questo motivo, sono anche eventi estremamente controllati, che cioè vengono elaborati attraverso una logica di attenzione e di esposizione del messaggio e del contenuto su cui si lavora per mesi: ciò, ovviamente, non evita a priori che possano esserci dei casi straordinari, che portano a ragionare per tanto tempo a proposito della possibile programmazione di questi ultimi e, soprattutto, in virtù dello spirito con cui sono realizzati. In altri casi, invece, gli Oscar diventano quasi oggetto di flash mob e atti politici, come avvenuto per le spille pro-Palestina indossate da Ramy Youssef o Mark Ruffalo nel 2024: e di politica, anche in questo caso, parliamo per l’ormai celebre e tanto discusso momento di Adam Sandler agli Oscar 2025.
Che cos’è successo agli Oscar 2025 con Adam Sandler?
L’abbiamo detto fin dal primo momento, nel commentare la notte degli Oscar 2025: quello di Adam Sandler è stato sicuramente uno dei migliori momenti di tutta la cerimonia che, come ormai da tradizione negli ultimi anni, ha imbeccato una strada francamente difficile da comprendere in quanto a ironia, spazi e sketch comici tutt’altro che godibili per certi versi. Uno dei momenti più iconici della notte c’è stato praticamente all’inizio, con la conduzione di Conan O’Brien che, dopo qualche battuta di rito e qualche personaggio (soprattutto Karla Sofia Gascon) oggetto del suo interesse, si sposta verso un soggetto che raramente passa inosservato: Adam Sandler.
Inquadrato tra tutta la folla presente tra il pubblico, il celebre attore viene ammonito dal presentatore della serata perché vestito con felpa azzurra con cappuccio, pantaloncini blu e scarpe da ginnastica. Fin da subito si nota che l’attore, che infatti risponde al presentatore che lo prende in giro, sia microfonato; dopo essere stato schernito perché vestiva da “ragazzo che gioca a video poker alle 2 di notte”, l’attore ha risposto: “Nessuno stava pensando al mio look fin quando non lo hai tirato in ballo! Posso dirti una cosa Conan? Mi piace il mio modo di vestire perché sono una brava persona. Non mi interessa cosa indosso o cosa non indosso. I miei pantaloncini stilosi e la mia felpa morbida ti hanno talmente disturbato che hai dovuto offendermi davanti ai colleghi!”. Poi, dopo essersi alzato e in procinto di abbandonare la sala, si è avvicinato a Timothée Chalamet e l’ha baciato sulla fronte, suscitando ilarità tra il pubblico.
Che cosa c’entra Adam Sandler con Trump e Zelensky?
In un anno in cui si è parlato tanto di politica nel cinema e Donald Trump – in film come The Apprentice, Separated, 2073 – è stato protagonista di numerosi contributi artistici volti a sottolineare la sua persona e la sua attività politica, paradossalmente gli Oscar 2025 sono stati molto silenti rispetto all’effettivo tema. La Presidenza ormai conquistata, nuovamente, da Donald Trump è sembrata essere un qualcosa di lontano nell’ambito della cerimonia, che si è lasciata andare ad un solo momento di contemporaneità, con il discorso degli addetti ai lavori palestinesi e israeliani di No Other Land. Di politica, per il resto, non si è parlato, almeno non esplicitamente.
A posteriori, infatti, è possibile ricostruire tutto lo sketch di Adam Sandler agli Oscar 2025 come un neanche troppo velato riferimento allo scontro Trump-Zelensky avvenuto nella Stanza Ovale, in occasione del venerdì immediatamente precedente alla cerimonia del Dolby Theatre. Per farla breve e rimandando ad altri approfondimenti ben più ampi in merito, il Presidente dell’Ucraina ha incontrato il Presidente degli Stati Uniti per tentare di raggiungere un accordo a proposito della fine della guerra con la Russia e, fin dal momento in cui si è presentato per la prima volta a Trump, è stato accolto da un commento sul suo vestiario; Trump – che l’aveva etichettato come dittatore e che aveva smentito tutto una settimana dopo al grido di “deny deny deny” tanto caro al The Apprentice di Ali Abbasi – ha allora, e fin da subito, stabilito un rapporto di verticalità tra i due basato sull’eleganza, poi ribadita anche in sede di scontro nello Studio Ovale, a cui a Zelensky è stato chiesto se si vergognasse di essere così mal vestito per un incontro di tale portata. La risposta del Presidente dell’Ucraina, che ha affermato di avere dei bei capi eleganti nel suo armadio, è stata di non badare troppo all’estetica in questo momento storico.
Certo è che l’immagine, poiché la politica è anche un fatto di estetica e di comunicazione, del Presidente dell’Ucraina è ormai ferma da anni su un look che vede Zelensky sostanzialmente vestito sempre allo stesso modo, tanto che le polemiche su com’era vestito allo Studio Ovale sono apparse, al di là di tutto, francamente vecchie. Un bel modo per marciarci su e per attaccare – anche questo un motto che fa suo The Apprentice – non l’avversario o l’interlocutore politico, bensì l’uomo. Insomma, in una scenetta che immaginiamo ricreata in fretta e furia da Conan O’Brian e Adam Sandler si è fatto satira su quello scontro nello Studio Ovale, e forse anche qualcosa di più.
Il “repubblicano” Adam Sandler contro Donald Trump?
C’è anche un altro dettaglio che, in chiave politica, a volte meriterebbe di essere approfondito a proposito di posizioni e di esternazioni ideologiche: non tutto è catalogabile in maniera semplice e semplicistica. Per cui, a vedere un comportamento simile di Adam Sandler si potrebbe rimanere francamente stupiti, ricordando anche che l’attore aveva finanziato, nel 2007, Rudy Giuliani nella sua campagna presidenziale con una donazione (il massimo possibile all’epoca) di 2100 dollari. A dirla in termini più semplici: Adam Sandler non è esattamente quella figura da cui ci si aspetta un grido anti-repubblicano, considerando anche chi Rudy Giuliani sia.
Eppure, temi così tanto importanti come la guerra tra Russia e Ucraina o quella Israele-Palestina (su cui lo stesso Sandler si era espresso augurandosi una pace senza distinzione e senza alcuna condanna ai popoli per i soprusi dei governi) smuovono le coscienze e portano a ragionamenti talvolta anche inaspettati. Questo perché nello sketch di Adam Sandler agli Oscar 2025 c’è anche un altro messaggio nascosto, questa volta più cromatico: avvicinandosi all’unico vestito in giallo della serata – e immaginiamo che Chalamet non fosse coinvolto in questo ragionamento – Adam Sandler, vestito di blu, ricrea la bandiera dell’ucraina così come aveva già fatto anche sul red carpet. Insomma, che il tutto fosse preparato è certamente chiaro, ma forse non tutti avevano compreso gli intenti di un momento che certo celebra la libertà di vestirsi come si crede, ma che vuole dire anche altro. Intanto, con la felpa andata già sold out dalla notte degli Oscar 2025, qualche effetto materiale lo si inizia ad osservare.