Articolo pubblicato il 7 Marzo 2025 da Gabriele Maccauro
62 anni dopo il film diretto da Luchino Visconti e con protagonisti Alain Delon e Claudia Cardinale, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa trova un nuovo adattamento, questa volta per il piccolo schermo con un progetto italo-inglese voluto da Netflix, sulla quale piattaforma streaming la serie tv è disponibile dal 5 marzo 2025 in 6 puntate della durata di circa 55 minuti ciascuna e di cui vi abbiamo parlato qui. Diretta da Tom Shankland, Giuseppe Capotondi e Laura Lucheti, essa vede come protagonisti Kim Rossi Stuart, Benedetta Porcaroli e Deva Cassel, figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel e nuova stella del cinema italiano. Non tutti, soprattutto i più giovani, conoscono però il romanzo di Tomasi di Lampedusa ed una domanda può sorgere spontanea durante la visione del nuovo prodotto originale Netflix: ma quali sono le differenze tra serie e libro?
La caratterizzazione di Don Fabrizio e di Concetta
Una delle maggiori differenze tra il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e la serie tv è certamente legato alla caratterizzazione dei personaggi, parzialmente modificata per il prodotto originale Netflix per renderlo più contemporaneo, riuscendoci solo parzialmente. Don Fabrizio principe di Salina è stato infatti scritto come un personaggio malinconico e consapevole di come il cambiamento storico che sta avvenendo stia portando enormi modifiche anche alla sua Sicilia. Nella serie tv invece, il personaggio interpretato da Kim Rossi Stuart è molto più autoritario e duro, cosa che gli fa perdere parte dell’alone di mistero ed interesse a lui legati. Inoltre, il suo ruolo da protagonista perde spessore nel momento in cui si decide di dare più spazio a personaggi come Concetta, sua figlia, innamorata di Tancredi ed interpretata da Benedetta Porcaroli. Con lei, la serie ha un punto di vista molto più al femminile, fattore non presente nel romanzo originale.
Il personaggio di Angelica Sedara
Come nel caso di Don Fabrizio e Concetta, ancor più con Angelica Sedara vi sono degli evidenti cambiamenti nella trasposizione da romanzo a serie tv. Il personaggio interpretato da Deva Cassel ha infatti un ruolo molto più marginale nell’opera del 1958 di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, mentre nella serie Netflix ottiene molto più spazio ed anzi, alcune sue azioni – legate non solo alla sua intelligenza ma anche alla sua importante disponibilità economica – si rivelano decisive ai fini di risolvere questioni in sospeso o aiutare amici e parenti. Come nel caso di Concetta dunque, il personaggio di Angelica viene trasformato per dare un tocco più al femminile e contemporaneo.
Il finale
Inevitabilmente, modificando parte dell’animo dei personaggi scritti da Giuseppe Tomasi di Lampedusa più di 60 anni fa, anche il finale stesso dell’opera è cambiato. Nel romanzo, esso prende luogo nel 1910, con Concetta ormai anziana e sommersa dai rimpianti legati all’amore mai corrisposto con Tancredi. Inoltre, la chiusura del libro ha una potenza simbolica enorme perché, con la morte di Don Fabrizio, si chiude la storia della famiglia Salina ed il fatto che i suoi beni vengano rubati o buttati via sancisce la fine di un’epoca. Nella serie tv invece, nonostante sia ambientata sempre nel 1910 con la morte del principe, l’attenzione resta concentrata su una giova Concetta e non c’è quel senso di morte perché, al contrario, sembra che tutto resti aperto per il prosieguo della vita dei vari membri della famiglia rimasti.