Articolo pubblicato il 30 Marzo 2025 da Gabriele Maccauro
La recensione di LOL, comedy show giunto ormai alla sua quinta stagione, disponibile su Amazon Prime Video dal 27 marzo 2025. Nonostante il format della serie sia rimasto inalterato, c’è stato un netto cambiamento rispetto alle stagioni precedenti: oltre ai concorrenti infatti – e, per la seconda edizione consecutiva, c’è la partecipazione del vincitore di LOL Talent Show: chi fa Ridere è Dentro – sono cambiati anche i conduttori, che sono adesso Alessandro Siani e Pintus, in passato concorrente. Per quanto abbia avuto un enorme successo nel momento della sua prima messa in onda, con il passare degli anni e delle stagioni, LOL ha subito perso spettatori, con il pubblico che è rimasto sempre meno impressionato sia dai concorrenti che dal progetto stesso e questa quinta stagione sembra davvero uno spartiacque nella storia dello show televisivo. A seguire, trama e recensione di LOL.
La trama di LOL, serie tv di Amazon Prime Video
Prima di passare all’analisi e recensione della serie tv, è bene spendere due parole sulla trama di LOL, comedy show di Amazon Prime Video giunto ormai alla sua quinta stagione. Spiegare il concept di LOL è la cosa più semplice del mondo, un’idea tanto semplice quanto – sulla carta – efficace che, non a caso, ha portato questo format ad essere riprodotto in tantissimi paesi del mondo. Dieci comici vengono rinchiusi in un teatro per sei ore consecutive, senza sosta, con l’obiettivo di far ridere i propri avversari con battute, sketch ed improvvisazione. Ridere è dunque vietato e, dopo un’ammonizione, si viene eliminati dalla gara. L’ultimo a rimanere in piedi vince la sfida, con un montepremi di 100.000 euro da devolvere in beneficienza.

La recensione di LOL 5, con Enrico Brignano e Geppi Cucciari
Un violento decrescendo. L’avete capita? È parte del testo di Il Ritmo delle Cose, la canzone che Rkomi ha portato all’ultimo Festival di Sanremo e che, tra instagram e tiktok, è da subito divenuta ciò che una volta si chiamava tormentone e che oggi apostrofiamo come trend. Come? Non fa ridere? Beh, neanche la nuova stagione di LOL, giunta ormai alla sua quinta edizione e che ormai, possiamo dirlo, non ha davvero più niente da dire.
Amazon ha cercato in tutti i modi di spolpare fino all’osso questo format e, all’inizio, funzionava anche. D’altronde, LOL è stato inventato dal giapponese Hitoshi Matsumoto e tanti paesi in giro per il mondo, tra cui l’Italia, hanno voluto realizzarne una propria versione, con più o meno successo. Da noi le cose sono andate bene banalmente perché si trattava di qualcosa di nuovo e senza fronzoli, puntava in maniera nuda e cruda alla comicità, al fare ridere ed al mettere insieme i più disparati comici del paese, in modo tale da unire anche i diversi tipi di pubblico per creare un comedy show adatto davvero a tutti.
Si trattava dunque di un format che sarebbe andato ad invecchiare velocemente. Lo sapevano tutti, era evidente, dunque le possibilità erano due: rinnovarsi o perire. Certo, forse anche tentando di cambiare le cose LOL non avrebbe avuto vita lunga, ma in Italia non ci hanno neanche provato. Cambiare i conduttori non significa rinnovare e, dopo 5 stagioni e nel 2025, vedere le solite scenografie, i soliti siparietti, i soliti effetti sonori, il solito montaggio frenetico e, soprattutto, la solita fretta, non è davvero più ammissibile. Perché allora prima ci facevamo andar bene tutto questo? Non solo perché si trattava di qualcosa di nuovo ma anche perché, banalmente, si rideva. La varietà di ospiti era tale da permettere a tutti di farsi due risate, di passare un pomeriggio, ma questo assortimento è stato totalmente annullato sia perché di Corrado Guzzanti ne esiste solo uno, sia perché – è evidente – c’è chi a LOL non vuole partecipare.
Ecco allora che, dopo qualche stagione e dopo essersi giocati i grandi nomi, si finisce per creare il LOL Talent Show e si chiamano figure che partecipano quasi svogliatamente o che, diciamolo, semplicemente non fanno ridere. LOL sembra ormai un format irrecuperabile in Italia e la cosa grave è che o nessuno se ne rende conto o lo si accetta con l’idea di sfruttarlo finché possibile per poi passare ad una nuova attrazione e questo è un peccato. O forse no.