Articolo pubblicato il 28 Aprile 2025 da Gabriele Maccauro
Neanche 24 ore dopo l’annuncio da parte del Festival di Cannes della Palma d’oro onoraria a Robert De Niro, la Biennale Cinema risponde con una notizia che fa felici appassionati e addetti ai lavori: il leggendario regista tedesco Werner Herzog riceverà infatti il Leone d’oro alla carriera in occasione dell’82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un regista ben lontano dal ritiro ma che, ovviamente, merita di ricevere questo prestigioso riconoscimento. In attesa di scoprire se altre personalità potranno fregiarsi di tale premio, l’appuntamento è al Lido di Venezia dal 27 agosto al 6 settembre 2025.
Le parole di Alberto Barbera, Direttore artistico della Mostra di Venezia
A più di quattro mesi dall’inizio di Venezia82, ecco che arriva subito una notizia straordinaria per ogni appassionato e addetto ai lavori: Werner Herzog riceverà il Leone d’oro alla carriera in occasione dell’82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale e dal Direttore artistico della Mostra, Alberto Barbera, che si è così espresso circa questa scelta:
“Cineasta fisico e camminatore instancabile, Werner Herzog percorre incessantemente il pianeta Terra inseguendo immagini mai viste, mettendo alla prova la nostra capacità di guardare, sfidandoci a cogliere ciò che sta al di là dell’apparenza del reale, sondando i limiti della rappresentazione filmica alla ricerca inesausta di una verità superiore, estatica, e di esperienze sensoriali inedite. Affermatosi come uno dei maggiori innovatori del Nuovo Cinema Tedesco, con film quali Segni di vita, Nosferatu – Il principe della notte, Aguirre, furore di Dio, Fitzcarraldo, Il cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans e Grizzly Man, non ha mai smesso di saggiare i limiti del linguaggio cinematografico smentendo la tradizionale distinzione tra documentario e finzione, invitando nel contempo a un’interrogazione radicale sui temi della comunicazione, sui rapporti fra le immagini e la musica, sull’infinita bellezza della natura e la sua inevitabile corruzione. La carriera di Herzog è insieme affascinante e pericolosa, perché consiste in un coinvolgimento totale, nella messa in gioco di sé fino al limite del rischio fisico, dove la catastrofe è costantemente in agguato. Geniale narratore di storie insolite, Herzog è anche l’ultimo erede della grande tradizione del romanticismo tedesco, un umanista visionario, un perlustratore instancabile votato a un nomadismo perpetuo, alla ricerca (com’ebbe a dire) «di un luogo dignitoso e conveniente per l’uomo, un luogo che è talvolta un Paesaggio dell’Anima»”.

Le dichiarazioni di Werner Herzog sul Leone d’oro alla carriera
Oltre alle parole del Direttore artistico della Mostra Alberto Barbera, lo stesso Werner Herzog ha rilasciato delle dichiarazioni circa il Leone d’oro alla carriera che gli è stato attribuito:
“Sono profondamente onorato di ricevere il Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale di Venezia. Ho sempre cercato di essere un buon soldato del cinema e questa mi sembra una medaglia per il mio lavoro. Grazie. Tuttavia non mi sono ancora ritirato. Lavoro come sempre. Qualche settimana fa ho terminato un documentario in Africa, Ghost Elephants, e in questo momento sto girando il mio prossimo lungometraggio, Bucking Fastard, in Irlanda. Sto realizzando un film d’animazione basato sul mio romanzo The Twilight World, e interpreterò la voce di un personaggio nel prossimo film d’animazione di Bong Joon-ho. Non sono ancora finito”.
Fonte: labiennale.org