Come finisce Until Down? La spiegazione del film horror di David F. Sandberg

Until Down è il nuovo film horror diretto dal regista di Annabelle 2. Si tratta dell’adattamento cinematografico dell’omonimo titolo videoludico targato PalyStation, ma con il quale presenta più di qualche differenza, soprattutto nel finale.
Come finisce il film horror Until Down e la spiegazione del finale

Articolo pubblicato il 28 Aprile 2025 da Vittorio Pigini

Anticipando l’uscita nei cinema statunitensi, Until Down – Fino all’alba arriva in Italia dal 24 aprile 2025. Il nuovo film del regista David F. Sandberg segna il ritorno dell’autore di Annabelle 2 al cinema horror, successivamente ai 2 capitoli di Shazam!. Il titolo è adattamento dell’omonimo videogioco di casa PlayStation, sebbene tendi a prendere una strada narrativa e stilistica autonoma, nonostante rimanga nello stesso universo. Sono infatti molte le differenze tra i due titoli, soprattutto nella struttura del racconto e nella definizione dei rispettivi finali. Proprio a tal proposito, occorre indicare come finisce il film horror Until Down – Fino all’alba e la spiegazione del finale della nuova regia di David F. Sandberg.

Come finisce il film horror Until Down – Fino all’alba

Prima di giungere alla spiegazione del finale di Until Down – Fino all’alba, occorre preliminarmente indicare come si arriva alla conclusione del film horror di David F. Sandberg. Dopo l’uccisione ad opera dell’uomo mascherato, il gruppo si risveglia nella casa e tutti sono ancora vivi, nonostante le ferite dell’aggressione. Si scopre così il macabro e sadico “gioco” del meccanismo della clessidra, che fa ritornare in vita le vittime della notte solo per metterle davanti ad una nuova minaccia. La missione è quella di sopravvivere fino all’alba, non venendo assorbito dalla notte stessa. Tra streghe, fantasmi e wendigo, il loop temporale continua ad uccidere e far ritornare in vita i membri del gruppo, intenzionati a superare la notte tutti insieme e di abbandonarsi alla morte se qualcuno di loro dovesse venire ucciso.

Perdendo la percezione del tempo, i protagonisti scoprono che sono arrivati alla loro 13a notte nella casa, a quanto pare l’ultima disponibile per uscire vivi da lì stando a quanto trascritto nel registro degli ospiti. Serve necessariamente trovare una via di fuga per cercare di sopravvivere alla notte il più possibile. Tuttavia Megan è scomparsa e, rivedendo una registrazione sul cellulare, il gruppo scopre che ha seguito le tracce del dottor Hill lungo il tunnel e decidono di seguire quel percorso.

La spiegazione del finale di Until Down – Fino all’alba

Giunti verso la conclusione del film Until Down – Fino all’alba è ora possibile tracciare la spiegazione del suo finale. Durante la ricerca di una via di uscita, il gruppo è infatti venuto in possesso di una videocassetta che ha rivelato cosa accadde alla vallata in passato. Glore Valley è infatti sprofondata nel terreno a causa di un disastro minerario uccidendo centinaia di persone, mentre il dottor Hill è stato chiamato in qualità di terapista per i sopravvissuti. Nella stessa videocassetta, inoltre, si scopre come Hill abbia di fatto sfruttato i suoi pazienti per condurre esperimenti su di loro, creando i wendigo che cacciano ogni notte i malcapitati che arrivano alla casa.

Questi ultimi, a loro volta, si trasformano in tali creature una volta passata la 13a notte di morte e che proprio Melanie si è trasformata in un wendigo. Ma ora il gruppo è alla ricerca della scomparsa Megan e seguono il tunnel per ritrovare l’amica e fermare tutto questo. Mentre i suoi amici vengono assaliti dall’orda di wendigo, Clover riesce a fuggire per andare a trovare il dottor Hill e chiudere la faccenda, non prima di essersi imbattuta nella sorella (ormai trasformata in un wendigo) ed essere stata costretta ad ucciderla. Clover riesce ad arrivare al sanatorio, dove trova Megan intrappolata nella stessa stanza di una delle creature e, per cercare le chiavi per liberarla, la protagonista arriva finalmente al faccia a faccia con il dottor Hill. Questo rivela a Clover che, oltre ai suoi esperimenti sulle vittime, le creature affrontate durante le varie notti (non solo i wendigo, ma anche la strega, i fantasmi ed il maniaco mascherato) sono in parte manifestazioni della depressione e delle paure della stessa Clover.

Prima che il dottor Hill possa aggiungere ulteriori dettagli sulla faccenda, la protagonista riesce a far arrivare gocce dell’acqua esplosiva (una delle cause di morte nelle 13) nella tazza di caffè del dottor Hill, riuscendo ad ucciderlo. Clover trova le chiavi e libera Megan giusto in tempo, con le due ragazze che riescono a ricongiungersi con il resto del gruppo che fugge dal sottosuolo proprio all’arrivo dell’alba. Hanno superato la notte e sono ancora tutti vivi. Ormai libero, il gruppo si allontana dalla casa. Nella scena dei titoli di coda, torna il motivetto fischiettato durante il film proprio dal dottor Hill, mentre su schermo appaiono degli schermi a dimostrare come lo psichiatra avesse sorvegliato il tutto a distanza. Su uno degli schermi si vede una baita innevata, in montagna, facendo un rapido e diretto collegamento all’omonimo videogioco.