Articolo pubblicato il 6 Ottobre 2022 da Bruno Santini
La serie TV “She-Hulk: Attorney At Law” è arrivata all’ottava puntata che ci farà scoprire se uno dei ritorni più attesi nel Marvel Cinematic Universe sia stato degno di attenzione. In questo episodio Jennifer è costretta ad essere l’avvocato accusatore del costumista Luke Jacobson dopo che un suo cliente, travestito da Leap-Frog, ha intentato una causa contro di lui. A sorpresa, Jacobson si farà rappresentare dall’avvocato Matt Murdock. Quando uno spiacevole inconveniente che coinvolge scontri fisici appare, Jennifer sarà costretta ad intervenire e proprio in quel momento farà conoscenza con il diavolo di Hell’s Kitchen. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla puntata 1×08 di She-Hulk.
Recensione della puntata 1×08 di She-Hulk: l’equilibrio ritrovato
Al fine di offrire una recensione della puntata 1×08 di She-Hulk, non si può che partire dalle basi. L’episodio inizia con le stesse premesse precedenti: presentare un caso da parte di un cliente molto strambo (in questo caso un aspirante vigilante fallito ed incompetente) che mostri le vite quotidiane dei supereroi attraverso un contesto divertente e camp. Tuttavia, dal momento in cui Daredevil (interpretato da un sempre eccellente Charlie Cox) entra in scena, i creatori cercano di non tradire lo spirito della serie ma allo stesso tempo hanno l’obiettivo di equilibrare le situazioni in modo che un supereroe tanto diverso, trascinato in questo determinato contesto, non cozzi con il prodotto ed allo stesso tempo non appaia ridicolizzato.
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Da questo punto di vista ci sono riusciti: le scene con il vigilante cieco esaltano la sua professionalità ed è bello il fatto che abbiano scelto lui come punto di riferimento per Jennifer, la quale per la prima volta si butta davvero ad intervenire come supereroina. L’alchimia tra i due funziona ed è intelligente il contesto action, accompagnato da scene con una buona impostazione registica, in cui viene esaltato il contrasto tra l’agilità di Daredevil e la forza colossale di She-Hulk. Anche le battute dette da Murdock non cozzano con la personalità con cui siamo abituati a vedere, fatta eccezione per una scena eccessiva ambientata di giorno e per il goffo modo in cui è stato utilizzato il tema musicale dell’iconica serie precedentemente distribuita da Netflix.
Ma la presenza dell’amato personaggio, come abbiamo già anticipato, non annebbia la figura di Jennifer di cui, anzi, vediamo crescere il suo sviluppo come supereroina, specialmente nella scena in cui viene evidenziato l’importanza di poter aiutare le persone quando la legge non può aiutarle, cominciando a trovare il suo obiettivo di vita. Proprio per questo Matt non ingloba la sua presenza come apparizione speciale, anzi, evidenzia la bellezza dei team-up che hanno caratterizzato per anni il Marvel Cinematic Universe. Tralaltro la scena in cui lui parla con Jennifer come avvocato in privata sede è molto simile a quelle in cui Matt trovava confidenza con i suoi amici nella serie originale, segno che gli showrunner hanno studiato il personaggio prima di introdurlo.
Sorprendono parecchio gli ultimi minuti finali, nei quali la protagonista subisce una violenza psicologica e mediatica molto dura ed inaspettata per una commedia leggera come siamo soliti a vedere la serie. Inoltre, proprio in quel momento, viene finalmente tirato fuori il contesto di She-Hulk come rappresentazione di rabbia incontrollata di fronte agli orrori maschilisti subiti, cosa che ricorda molto la simbologia stessa della rabbia incontrollata di Bruce Banner. Ci preoccupa tuttavia che questa cosa, estremamente drammatica, sarà probabilmente rappresentata nell’episodio finale ed è sempre difficile tirare fuori certi concetti solo alla fine senza essere superficiali. Ma, indipendentemente da come finirà la serie, questa ottava puntata risulta essere un prodotto d’intrattenimento ben realizzato.