Articolo pubblicato il 3 Novembre 2022 da Paola Perri
Dal 2 Novembre 2022 è disponibile sulla piattaforma streaming Disney Plus la nona puntata della serie Andor (dal titolo “Non ascolta nessuno”), nuovo prodotto di punta targato Star Wars.
Dopo l’introduzione della prigione remota nell’ottava puntata, in cui il protagonista Cassian Andor è costretto ai lavori forzati, si assiste ora ad un approfondimento sui nuovi personaggi presentati.
Di seguito è riportata la recensione del nono episodio di Andor.
La trama della puntata 1×09 di Andor
In quanto puntata di raccordo, il nono episodio di Andor riprende la medesima ambientazione del precedente. Cassian è da tempo imprigionato, e pianifica un attacco contro i suoi carcerieri, tentando di convincere il severo e ligio capo-turno Kino Loy (Andy Serkis) ad ammutinarsi.
Il protagonista prosegue il suo lavoro e svolge sommessamente le mansioni tecniche all’interno del suo gruppo, proteggendo il personaggio anziano di Ulaf, che inizia a dare cenni di cedimento fisico.
Nel frattempo Dedra, il supervisore dell’ISB, interroga e tortura Bix al fine di estorcerle informazioni su Cassian e “il Compratore“, ovvero Luthen (Stellan Skarsgard).
La donna resta in contatto con il personaggio di Syril, il quale ottiene una promozione interna dopo aver rimediato a una precedente cattiva condotta. Il presunto villain principale della serie comincia a mostrare insofferenza nei confronti di sua madre, caratterizzata come oppressiva e giudicante.
Si scopre inoltre che la Senatrice Mon Mothma è imparentata con la ribelle Vel.
La puntata termina con la morte indotta del personaggio di Ulaf, e con una terribile scoperta. Nessuno esce vivo dalla prigione, i detenuti che terminano la pena sono condannati a ricominciare i turni in un altro livello dell’edificio. Per questo motivo Kino aprirà finalmente gli occhi, realizzando che l’unico modo per sopravvivere è fuggire.
La recensione della puntata 1×09 di Andor
Come visto anche nella puntata precedente, ci sono palesi riferimenti alla schiavitù nei campi di concentramento all’interno della narrazione degli eventi in prigione. Il parallelismo risulta chiaro in una delle battute citate nell’episodio: << Costiamo meno dei droidi, e siamo facili da rimpiazzare.>>, riguardo la condizione infelice e duratura dei detenuti. Altro riferimento di trama è la morte del personaggio di Ulaf, considerato dal medico senza speranze e ormai inutile per l’Impero.
L’alienazione e il timore nei volti dei personaggi, particolarmente in quello di Cassian, rappresentano anche una critica velata al sistema capitalista, di cui l’Impero rappresenta qui il proprietario schiavizzante, seguendo un filone narrativo che risale all’archetipo creato dalla trama del film Metropolis (1927).
L’unico modo per sfuggire a tale dittatura è l’evasione di massa, cosa che vedremo probabilmente nel prossimo episodio.
Interessante, da un punto di vista tecnico, il montaggio fra il lavoro serrato dei detenuti e la tortura di Bigs. In quest’ultima scena è visibile ormai tutta la cattiveria di Dedra. Non vi è più alcuno spazio per empatizzare con il suo personaggio, dato il suo estremo obiettivo arrivista, seppure rimanga molto carismatico e magnetico nella scrittura.
Una clip della puntata 1×09 di Andor
Di seguito, una clip della nona puntata della serie Andor, nuovo prodotto dell’universo cinematografico di Star Wars, disponibile sulla piattaforma streaming Disney Plus.
