Articolo pubblicato il 16 Novembre 2022 da Bruno Santini
La prima stagione di The White Lotus, prodotta da HBO, ha rappresentato un enorme successo di critica e pubblico; vincendo anche 5 Emmys , tra cui quello per miglior miniserie drammatica. La serie deve il nome al resort di lusso dove hanno luogo le vicende, perfetto archetipo della gabbia dorata, che attira ricchi e vanitosi sulle sue rive, per poi scagliarli contro le rocce con spietata facilità . The White Lotus è un prodotto seriale molto sperimentale, un’acuta satira sociale sull’ipocrisia dell’american white culture, che sfrutta un’ambientazione unica per sovrapporre storie di dolore, rabbia, irrequietezza e lussuria. Se nella prima stagione si trattava di lotta di classe e razzismo, nella seconda viene raccontata una storia di passione e tradimento, dove il sesso diviene causa di invidia, sfruttamento e senso d’inadeguatezza. I primi due episodi della seconda stagione di The White Lotus, serie antologica prodotta da HBO, sono disponibili in Italia su Now Tv e Sky Atlantic. Di seguito, è indicata la recensione dei primi due episodi di The White Lotus.Â
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Perché Mark White ha spostato le narrazioni di The White Lotus in Italia?
La scelta di Mark White, ideatore della serie, di spostare le vicende in Sicilia, non sembra affatto casuale. Taormina è rappresentata come terra da esplorare e scoprire, caotico teatro di tentazioni e provocazioni sessuali destinato a mietere vittime- letteralmente- tra gli ospiti del resort. Nei primi due episodi sono spesso inquadrati i tradizionali vasi testa di moro, tanto moniti delle conseguenze del peccato carnale quanto perfette rappresentazioni del tema centrale di questa seconda stagione. La leggenda sulla nascita di questi tradizionali vasi narra che un soldato arabo in servizio a Palermo, nell’anno mille, vedendo una bellissima donna su uno dei balconi della città , se ne innamorò perdutamente. La ragazza contraccambiò il suo amore, non sapendo che l’uomo avesse una famiglia ad attenderlo nel suo paese d’origine. Dopo la scoperta della terribile verità la ragazza decise di decapitare l’uomo, usando poi la sua testa come vaso adibito alla coltivazione del basilico. Dopo aver visto la rigogliosa crescita della pianta tutte le donne della città vollero un vaso come quello, con la testa di un moro. Una terribile leggenda di amore e violenza, dove la verità celata in favore del desiderio carnale diventa causa di morte.Â
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Per quanto nei primi due episodi le relazioni tra i protagonisti vengano solo introdotte, tramite dialoghi brillanti e incalzanti, una svolta violenta ed oscura sembra davvero dietro l’angolo. La regia di Mark White accompagna dolcemente lo spettatore tra le camere d’albergo di coppie e famiglie disfunzionali, dove la passione carnale è causa di insoddisfazione e motivo di allontanamento. Durante le prime due ore la sceneggiatura illustra con sapienza ed acutezza gli scontri ideologici tra i protagonisti, si ha un quadro chiaro dei vizi e delle virtù destinati ad inficiare inevitabilmente le relazioni messe in scena. Non si può non criticare l’eccessivo sfruttamento degli stereotipi tanto cari agli Americani sull’Italia, dal romantico giro in vespa all’eccessiva gestualità dei personaggi autoctoni, dal dialetto esageratamente marcato alla recitazione quasi sguaiata degli attori italiani, che in alcuni casi sembrano usciti direttamente dalla filmografia dei fratelli Vanzina. Si tratta di difetti trascurabili , per quanto fastidiosi, che non vanno a rovinare un intreccio narrativo interessante, profondo e destinato a sorprendere.
 Un’ensemble di personaggi affascinanti e ben caratterizzati
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Nella prima stagione la sapiente regia di Mark White riuscì valorizzare alla perfezione un cast di altissimo livello, indimenticabile fu proprio l’irresistibile miliardaria interpretata da Jennifer Coolidge, che ritorna in questa seconda stagione con un nuovo marito ma con i soliti vecchi problemi. Al centro di questa vacanza Siciliana c’è la rivalità tra due coppie completamente opposte: da una parte l’introverso Ethan (William Sharpe) e la pretenziosa Harper (Aubrey Plaza), insoddisfatti sessualmente e poco comunicativi, dall’altro l’egocentrico Cameron (Theo James) e la svampita Daphne (Meghann Fany), apparentemente innamoratissimi e dal carattere solare. Al White Lotus di Taormina soggiorna anche una famiglia italoamericana, composta da Bert (F Murray Abraham), Dom (Michael Imperioli) e Albie (Adam Dimarco), rispettivamente nonno, padre e figlio alla scoperta delle proprie radici famigliari.
Il disfunzionale trittico è dilaniato dalla disonestà e dall’inabilità comunicativa, motivo per cui la situazione non può che peggiorare dopo l’arrivo di due giovani italiane, Mia (Beatrice Granno) e Lucia (Simona Tabasco), ragazze decise nel sfruttare la propria sensualità come strumento di guadagno. La serie è composta principalmente da personaggi agiati economicamente, presentati come uomini di successo ma deboli dinanzi alle insidie della passione carnale, inadatti nel restare in contatto con i propri sentimenti e irrispettosi nei confonti dei relativi partner. Questo dittico di puntate riesce a presentare e caratterizzare in maniera chiara ed efficace i protagonisti della vicenda, mettendo nel frattempo le basi per uno sviluppo narrativo sorprendente ed incalzante. Dopo queste premesse l’attesa per le prossime puntate non può che essere alle stelle, confidando nelle rinomata acutezza dello showrunner Mark White.