Z – L’orgia del potere: Il cinema fondamentale di Costa-Gravas

Articolo pubblicato il 6 Gennaio 2022 da wp_13928789

Se non conoscete il cinema di Costa-Gravas dovete subito correre a recuperare la sua filmografia. Un regista che con opere come l’Amerikano, La confessione e Misisng – Scomparso ha saputo, più di ogni altro, raccontare le nefandezze delle dittature di tutto il mondo e della politica estera americana. Un cinema di denuncia politica e sociale in nome di quella libertà che noi, popolo ricco occidentale, diamo fin troppo per scontata. Un cinema moderno e attuale ancora oggi, adatto anche ai palati meno avvezzi ai “classici”. Un cinema fondamentale nel bagaglio culturale di ognuno, che forma le coscienze e aiuta a riflettere al di fuori dalla nostra confort-zone. Di tutti i suoi lavori, Z – L’orgia del potere è però sicuramente il più rappresentativo, famoso e, probabilmente, il suo capolavoro.

Tratto dall’omonimo romanzo di Vasilis Vasilikos il film trae ispirazione dall’assassinio del deputato Grigoris Lambrakis e dal così detto colpo di stato dei colonnelli in Grecia nel 1967. Sebbene non venga mai esplicitata la nazione in cui le vicende si svolgono, cercando di dare al tutto un senso di universalità, un forte spirito ellenico, come le origini del regista, permea tutta la pellicola sottolineato sopratutto dalla splendida colonna sonora di Mikis Theodorakis, realizzata dal compositore durante il confino per ragioni politiche, a metà tra musica tradizionale e moderna.

La struttura può essere benissimo divisa in due parti, una prima dall’atmosfera più vicina al thriller, di preparazione, di posizionamento delle pedine, volta a presentarci i buoni e i cattivi e una seconda più investigativa dove la vicenda centrale prende definitivamente vita. Nella regia, Costa-Gravas, adotta un approccio che molto deve al cinema di Sergio Leone, tanti i movimenti di macchina repentini e le inquadrature strette su piccoli dettagli e sui volti. Ed è proprio sui volti che, come il re degli spaghetti Western, fa un grandissimo lavoro di casting andando a ricercare visi subito riconoscibili e immediatamente caratterizzati. Ma lì dove Leone dilatava i tempi all’inverosimile, Costa-Gravas sceglie un montaggio frenetico e dinamico (premiato addirittura con l’oscar) che dà alla pellicola un ritmo forsennato volto a travolgere e coinvolgere lo spettatore. Nessuna inquadratura è lasciata al caso e molti dei sottotesti sono affidati proprio alle immagini, pochi frame che raccontano mille altre storie. Il ricchissimo e ampissimo cast, in cui spiccano attori del calibro di Yves Montand, Jean-Louis Trintignant, Irene Papas, Francois Perier e Renato Salvatori, in cui è difficile identificare un vero protagonista, fa il resto e contribuisce a dare coralità e ordinata caoticità al tutto.

Z – L’orgia del potere è una asfissiante corsa verso la luce, una convulsa ricerca della giustizia e della verità, un continuo remare contro l’idea di dover giungere a quel finale terribile che sentiamo nell’aria ma che non vogliamo (e non dobbiamo) pensare mai sia inevitabile. Già! Quel finale! Il finale di Z – L’orgia del potere, vi assicuro, non lo dimenticherete!

  • Carlo Iarossi