Articolo pubblicato il 20 Dicembre 2022 da Bruno Santini
Il 2022 è ormai agli sgoccioli ed è quindi arrivato il momento di tirare le somme sull’annata italiana ed i suoi film usciti, in sala o su piattaforma streaming, durante l’arco di tutto quest’anno. Come ormai risaputo, l‘Italia non sta passando un gran momento e, fatta eccezione per alcuni autori ormai affermatissimi anche a livello internazionale e piccole, sporadiche sorprese, nonostante si continui a dire che il cinema nostrano è in buona salute e sottolineare il fatto che si produca molto, la maggioranza di questi prodotti sembrano essere invisibili ed il problema è ben più profondo e radicato dello stare semplicemente a contare quanti film escono ogni anno. Oltre alla produzione e distribuzione, il problema riguarda indubbiamente anche la gestione delle sale ma anche la pigrizia di molti spettatori, rafforzata inevitabilmente dalla presenza di sempre più piattaforme streaming. Il tema necessita un approfondimento a sé e questa classifica non è lo spazio giusto per farlo. Piuttosto, l’obiettivo è quello di andare a consigliare 10 titoli italiani che meritano una menzione. Quale occuperà la prima posizione? Ecco tutto ciò che c’è da sapere sui film italiani del 2022 dal peggiore al migliore.Â
10) Come un Padre – Alessio Di CosimoÂ
In decima posizione tra i film italiani del 2022 dal peggiore al migliore si trova un documentario sportivo, diretto da Alessio Di Cosimo per Amazon Prime Video. Esso non spicca per originalità o inventiva, nonostante venga girato in maniera pregevole, ma si differenzia da tutti gli altri per il soggetto in questione: Carlo Mazzone. Un uomo che ha sempre vissuto e respirato calcio soprattutto di periferia, in un periodo calcisticamente ben diverso da quello attuale, andando a creare un rapporto con i propri giocatori semplicemente unico.Â
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Ciò che desta meraviglia è infatti come ogni singolo giocatore intervistato lo ricordi con grandissimo amore, sottolineando il ruolo cruciale che Mazzone ha avuto nella loro carriera ma anche nella loro vita, tanto da definirlo come un secondo padre. Magari potrà interessare solo agli appassionati, ma è un documentario da non perdere.
9) Il Signore delle Formiche – Gianni Amelio
Presentato in concorso alla 79° edizione della Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia, in nona posizione tra i migliori film italiani del 2022 trova spazio l’ultimo film di Gianni Amelio. Il Signore delle Formiche racconta la vera storia della vicenda giudiziaria riguardante Aldo Braibanti, condannato per plagio con l’accusa di aver “corrotto” un giovane ma che pagò, piuttosto, la “colpa” di essere comunista ed omosessuale in un periodo storico in cui ciò non veniva particolarmente tollerato. Un buon film che, nonostante alcune inesattezze storiche, fa rialzare Amelio dopo il passo falso di due anni fa con Hammamet.
8) Bentu – Salvatore Mereu
Ottava posizione per Bentu. L’ultimo film di Salvatore Mereu è certamente un film semplice, essenziale e che ha un obiettivo quasi proibitivo, ovvero quello di riprendere il vento. Un film che, attraverso il rapporto tra uomo e natura, attraverso il volto del suo protagonista, della terra, degli attrezzi che egli utilizza, ci racconta un mondo intero, mostrandoci come semplice non significhi facile. Un bellissimo film che però purtroppo, per via della distribuzione che ha avuto, non ha visto praticamente nessuno. La sua posizione in classifica diventa quindi anche una scusa non solo per consigliare Bentu, ma per consigliare in generale i lavori di Mereu.
7) Princess – Roberto De Paolis
In settima posizione nella classifica dei film italiani del 2022, direttamente dalla 79° edizione della Mostra d’arte Cinematografica di Venezia, l’opera seconda di Roberto De Paolis. Princess non è solamente il titolo del film ma si riferisce alla sua protagonista, una ragazza nigeriana di 19 anni che per vivere, una volta arrivata in Italia, fa la prostituta mentre cerca di trovare il suo posto nel mondo, entrando in contatto con diversi uomini, quelli che una volta avremmo definito caratteristi, che solo con i loro volti ci raccontano una storia ma che le fanno anche capire come non possa fare affidamento su nessuno se non su lei stessa.Â
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A rendere il tutto ancor più particolare è chi interpreta Princess, una giovanissima e bravissima Glory Kevin che nella sua vita ha dovuto davvero fare questo lavoro per vivere e che dà al film un senso documentaristico notevole.
6) Astolfo – Gianni Di Gregorio
La sesta posizione viene occupata da Astolfo, film diretto ed interpretato dal grande Gianni Di Gregorio, insieme a Stefania Sandrelli ma anche a comprimari come Gigio Morra, Alberto Testone ed Alfonso Santagata. Non si è certamente ai livelli di un capolavoro come Pranzo di ferragosto, il film sembra a tratti stanco ed il ritmo è altalenante ma nessuno in Italia riesce a rappresentare la vecchiaia come Gianni Di Gregorio che, tra battute memorabili e degli attori di meravigliosi, regala indubbiamente uno dei film dell’anno. I film di Di Gregorio fanno solo bene al cinema italiano e questa storia d’amore tra due persone ormai avanti con l’età ma che non si arrendono ad essa ed anzi, amano progettare e pensare al futuro, è un inno alla vita che non può lasciare lo spettatore indifferente.
5) Piccolo Corpo – Laura Samani
L’opera prima di Laura Samani, presentata in concorso alla Settimana Internazionale della Critica alla 74° edizione del Festival di Cannes, occupa la quinta posizione nella classifica dei migliori film italiani del 2022. In un’Italia di inizio ‘900, Piccolo Corpo racconta la storia di Agata, giovane ragazza che perde la propria figlia dopo il parto e che quindi non può battezzarla e l’anima della piccola sembra così destinata al Limbo.Â
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Dopo aver scoperto che sulle montagne c’è un santuario dove è possibile riportare in vita un bambino giusto il tempo di poterlo battezzare, Agata si mette in viaggio per portare a compimento questa sua missione. Uno dei film italiani più apprezzati e premiati dell’anno che, oltre al David di Donatello al miglior regista esordiente, è riuscito ad uscire dalle mura nazionali ed a vincere anche agli EFA (European Film Awards). Un film girato benissimo, con pochi ed essenziali dialoghi e che sembra essere circondato, dalla prima all’ultima inquadratura, da un velo di misticismo e magia.Â
4) La Stranezza – Roberto Andò
Uno dei più grandi successi degli ultimi anni al botteghino italiano, ricopre la quarta posizione. La Stranezza di Roberto Andò è un film che non ci si aspetta perchè, a differenza di quello che è stato raccontato da molti, in realtà non è davvero un film su Pirandello e Toni Servillo, il suo interprete, non ha davvero il ruolo di mattatore assoluto ma anzi, diventa quasi un personaggio secondario, quasi un fantasma che osserva scrupolosamente ciò che lo circonda, soprattutto Sebastiano ed Onofrio, interpretati dai veri protagonisti del film, ovvero il duo comico Ficarra e Picone.Â
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Osserva e prende spunto, tanto da riuscire a riprendersi dalla crisi creativa di cui era caduto vittima e che lo porterà a scrivere quella che forse è la sua opera più famosa, Sei Personaggi in Cerca D’autore. Un film sul cinema e sul teatro, sugli autori e sul ruolo dello spettatore, una riflessione interessante ed efficace anche di come i veri geni non siano mai stati totalmente compresi subito, ma solo col passare del tempo.
3) Bones and All – Luca GuadagninoÂ
Gradino più basso del podio per il film italiano più internazionale dell’anno, vincitore del Premio Marcello Mastroianni con Taylor Russell e del Leone D’argento alla regia di Luca Guadagnino. Come ormai è stato possibile imparare, a Guadagnino piace molto il Coming of Age, la possibilità di approfondire i pensieri e le vite di giovani ragazzi che cercano un loro posto nel mondo. Questo è anche il destino di Taylor Russell e dei personaggi che, con una struttura che ricorda Una Storia Vera, uno dei capolavori di David Lynch, passo dopo passo essa incontrerà sulla propria strada ed imparerà a conoscere.Â
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Il dettaglio che ha fatto tanto discutere del film, è certamente il fatto che questa non è nient’altro che la storia d’amore tra due cannibali. Il cannibalismo è presente, non mancano scene splatter ma, in realtà , non è altro che il Macguffin del film. Il punto non è che si tratta di cannibali, il punto è che si tratta di giovani incompresi e d’amore, di liti in famiglia e di pianti, insomma: della vita. Al film sembra mancare qualcosa per poter davvero parlare di capolavoro ma è un film da non perdere e di uno dei migliori registi italiani che, negli anni, è stato trattato fin troppo male senza una vera ragione e che adesso sta ottenendo il suo meritato successo soprattutto negli Stati Uniti, seguendo la scia di Chiamami col tuo Nome.Â
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Guadagnino è al lavoro su tantissimi progetti, in primis un nuovo Remake di Scarface e Challengers, film di prossima uscita in cui egli avrà modo di collaborare, dopo aver lanciato Timothée Chalamet, con una star sempre più in rampa di lancio come Zendaya. Complimenti dunque a Guadagnino, in attesa dei suoi nuovi progetti.
2) Nostalgia – Mario Martone
Medaglia d’argento per l’ultimo lavoro di uno dei massimi registi che operano in Italia, Mario Martone. Nostalgia, film scelto per rappresentare l’Italia ai prossimi Oscar e che è passato in concorso alla 75° edizione del Festival di Cannes, è un film da non perdere. Racconta la storia di Felice, che torna nella sua Napoli dopo aver vissuto fuori per 40 anni, per incontrare la madre ormai anziana e dove scoprirà che il suo più caro amico, Oreste, è ormai diventato un boss della Camorra.Â
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Il film non è di certo impeccabile ed il finale è, in un certo senso, prevedibile (prevedibile ma inevitabile e ciò non è quindi un difetto se raccontato nel modo giusto, com’è questo il caso) ma ha dentro di sé una vitalità ed un’energia meravigliosa. La città di Napoli, come già accaduto con Martone, diventa un vero e proprio personaggio e l’opera è piena di dettagli che ci raccontano un popolo intero: una battuta, un cenno, un gesto, tanto piccoli quanto potenti, sono in grado di raccontare intere realtà . L’importanza delle radici e soprattutto il rapporto madre-figlio e quello che si va a creare tra due grandi amici, che vivono praticamente come fratelli. Non è un film così digeribile, le sue peculiarità forse non sono per chiunque ma la visione dovrebbero concedergliela tutti. Infine, quella famosa scena del bagno che Felice (un grandioso Pierfrancesco Favino) fa a sua madre, è una delle scene più potenti che si siano viste al cinema negli ultimi anni.
1) Ennio – Giuseppe Tornatore
In prima posizione tra i migliori film italiani del 2022, l’ultimo lavoro del Premio Oscar Giuseppe Tornatore, premiato ai Nastri D’Argento ed ai David di Donatello come miglior documentario: Ennio. Il documentario sulla vita e la carriera di Ennio Morricone, scomparso nel 2020, è il miglior film italiano uscito in sala quest’anno. Il termine viene spesso abusato ma Ennio è un capolavoro, un film che parla di una delle personalità che non solo ha portato in alto l’Italia a livello cinematografico, ma che ha contribuito a renderla grande anche nel resto del mondo. Due Oscar, tre Grammy Awards, due Golden Globe, sei BAFTA, dieci David di Donatello, undici Nastri D’argento, due EFA, un Leone D’oro alla carriera e tanto altro: i premi non determinano la qualità di un prodotto ma, nel caso di Morricone, non fanno altro che sottolineare la grandezza di un autore leggendario.
Il documentario di Tornatore non fa altro che raccontare questo, dai suoi inizi al suo ingresso nel mondo del cinema, con interviste a personaggi di tutto il pianeta che non fanno altro che rendere grazie ed è incredibile notare come un solo uomo sia stato in grado di raggiungere così tante persone sparse per il mondo, ad unire. L’amore è la chiave e la risposta a tutto ed è impossibile guardare questo documentario senza ridere, piangere, emozionarsi come dei bambini. Questo chiaramente è merito sì del personaggio ma anche del modo in cui Tornatore ha scelto di raccontare la sua storia e questa prima posizione non è mai sembrata davvero in discussione. Da rivedere e rivedere e da recuperare assolutamente per chi non lo avesse ancora visto.