Articolo pubblicato il 9 Gennaio 2023 da Alessio Minorenti
Ciò che sembra tutti gli appassionati di box office si stiano chiedendo al momento è: “Avatar: La via dell’acqua” supererà i 2 miliardi?
Per rispondere a questo quesito è necessario ricapitolare i dati italiani e statunitensi degli ultimi 7 giorni:


Riuscirà Avatar a superare i 2 miliardi?
Nelle ultime settimane ad apparire sempre più evidente è un fatto: l’unico termine di paragone per l’immenso successo di “Avatar: La via dell’acqua” è il suo predecessore del 2009. Gli 1,7 miliardi ottenuti fino a ora dalla pellicola diretta da James Cameron hanno spazzato via in un mese ciò che l’altro enorme successo del 2022, “Top Gun Maverick”, aveva costruito in quasi metà anno di permanenza nelle sale. In Italia la pellicola viaggia a vele spiegate verso i 40 milioni di euro incassati e i 5 milioni di biglietti venduti, risultato impressionante se si considera che il primo Avatar nel nostro mercato fu in grado di staccarne circa 7 milioni e che questo dunque riuscirà ad avere un calo rispetto al primo capitolo tutto sommato contenuto considerata la situazione non rosea del botteghino italiano. In Francia, Germania, Cina e Corea (con un punto interrogativo legato al UK) il film ha superato o supererà i 100 milioni di dollari, in India è divenuto il più grande successo hollywodiano di sempre superando “Avengers Endgame” e sempre in Francia (Paese la cui popolazione supera quella italiana di appena 6 milioni di unità) ha venduto più di 10 milioni di biglietti e potrebbe pareggiare i conti con il primo capitolo che fu visionato sul grande schermo da 15 milioni di persone.
Tutto questi dati e record potrebbero essere snocciolati ad libitum e comunque non sarebbero in grado di dare la misura della grandezza di ciò che sta compiendo quest’ultima opera di James Cameron al botteghino. Tuttavia ciò che preme sottolineare è il fatto più significativo che emerge da questa impressionante cavalcata, cioè che vi è un’alternativa al modo di avere successo dei film Marvel.
Le pellicole dello studio brillantemente gestito da Kevin Feige infatti hanno una distribuzione dei loro incassi che vede un picco nel primo weekend, seguito da vistosi cali a partire già dal secondo fine settimana. Questo è valso anche per film enormemente apprezzati come il dittico “Avengers Infinity War” e “Avengers Endgame”. Le motivazioni sono molteplici e una di queste è sicuramente che questi film sono vittime, loro malgrado, della cultura dello spoiler che prevede che si debba arrivare completamente vergini alla visione del film, meccanismo che chiaramente spinge il pubblico a fiondarsi in sala nei primi giorni di programmazione nelle sale per eviatare di incappare in anticipazioni.
“Top Gun Maverick” prima e “Avatar: La via dell’acqua” poi hanno invece dimostrato come il gradimento di un film da parte del grande pubblico e il suo consequenziale passaparola positivo possano ancora determinare successi su scala planetaria. Basti pensare come questo secondo capitolo della saga ambientata su Pandora abbia avuto un primo weekend in linea con quello di “Doctor Strange nel Multiverso della follia” che non fu nemmeno in grado di raggiungere il miliardo di dollari incassati (pur risultando comunque un film di grande successo).
Se poi si volesse azzardare una previsione sull’incasso finale di “Avatar: La via dell’acqua” allora, per chi scrive, il risultato più probabile sarebbe nel range dei 2.1-2.3 miliardi di dollari, senza escludere tuttavia a priori che possa addirittura superare la soglia dei 2.5 miliardi.
Per quanto riguarda le nuove uscite, scarsamente rilevanti in Italia dove quantomeno si osservano teniture buone da parte di tutte le pellicole uscite nelle scorse settimane, “M3GAN” è risultato essere l’ennesimo colpo da maestro messo a segno da Jason Blum. Il film horror low budget ha incassato 30 milioni negli Stati Uniti e 18 nel resto del mondo e sarà un ulteriore successo per la Blumhouse (probabilmente già pronta a costruirci intorno una nuova saga) a dimostrazione di come il problema sia principalmente dalla parte dell’offerta, a scarseggiare è il numero di nuove uscite in sala, se infatti si tiene alla salute del box office non ci si potrà permettere nel 2023 di assistere a interni mesi di uscite forti come avvenuto soprattutto nella seconda parte del 2022.
I listini presentati dalle major lasciano ben sperare per quest’anno, tuttavia i rinvii e le scelte scellerate di distribuzione sono sempre dietro l’angolo.