“3/19” : Un film da recuperare!

Articolo pubblicato il 13 Aprile 2022 da wp_13928789

Silvio Soldini è tornato dietro la macchina da presa per dirigere il film “3/19”, uscito nelle nostre sale nel Novembre del 2021.

Seppur il titolo possa non essere d’impatto e invogliare alla visione, ciò che si racconta, si mostra, e si cerca di far arrivare al pubblico, è decisamente rilevante.

Camilla, interpretata da Kasia Smutniak, è un’avvocatessa di successo, ma un brutto giorno, in una Milano fredda e temporalesca, si ritroverà forse responsabile di un incidente stradale, che causerà la morte di uno dei due ragazzi che stavano per investirla su uno scooter.

Difficile, in una notte di pioggia, presa dai pensieri, ricordarsi se mentre attraversavi, il semaforo fosse rosso o verde : certo però è che un ragazzo sia rimasto ucciso, che sia uno straniero, senza documenti, senza legami affettivi, e quindi, in poche parole, uno dei tanti che non subirà una degna sepoltura, e che corrisponderà al terzo morto non identificato del ‘2019 : anno in cui si svolge la pellicola.

Soldini ci mostra il tormento interiore della nostra protagonista, il suo desiderio di scavare nel passato di quello sconosciuto, per cercare di compiere del bene, e non vivere con il rimorso.

L’incontro con Bruno, direttore dell’obitorio, sarà fondamentale, sia per la ricostruzione dei fatti, sia per capire di più se stessa, scoprirsi diversa, e per riallacciare un rapporto con la figlia con cui, da dopo la separazione col marito, non riesce più a stabilire. Forse ciò che spinge la nostra Camilla a combattere per la causa, si può attribuire ad un terribile evento del passato, in cui lei rimase immobile, quando avrebbe potuto salvare una vita.

Il regista, con una regia che sappia alternare dinamismo a staticità, ci racconta una storia di inclusione, di rispetto, di cambiamento e di redenzione, in una Milano fantasma che accoglie i nostri protagonisti, senza che essi si rendano mai conto della bellezza che hanno intorno, perché presi dalle proprie vite frenetiche.

Le interpretazioni sono tutte convincenti, grazie ad un cast ben scelto, fra cui spunta la coppia “Smutniak – Colella”, realmente ben dosata e assortita.

Il film dispiace pensare che sia passato in sordina, quando esso riesce a renderci partecipi, e a illustrarci delle situazioni realmente possibili, e davvero accadute. Pensare che ci siano dei morti sepolti senza nome, senza legami, senza famiglia, ed eternamente soli, fa riflettere, e fa capire quanto, talvolta con poco, si potrebbe fare la differenza.

Bravo Soldini!

Paolo Innocenti

7.5/10

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