Articolo pubblicato il 6 Gennaio 2022 da wp_13928789
La rubrica dedicata alla manifestazione artistica e cinematografica piemontese prosegue con la seconda giornata ed il ricco catalogo del festival comincia a mostrare le prime sorprese:
- “TRAFFICANTE DI VIRUS” di Costanza Quatriglio: il primo titolo visionato in anteprima è il libero adattamento cinematografico dell’omonimo libro di Ilaria Capua, scienziata e virologa di fama internazionale. Il film ripercorre proprio la storia dell’autrice attraverso il personaggio di Irene Colli (Anna Foglietta), una ricercatrice di un istituto zooprofilattico. Il suo lavoro la porta a dover affrontare un’epidemia di aviaria potenzialmente dannosa per l’essere umano. Mentre la scienziata tenta di stanziare nuovi fondi per il laboratorio per cui lavora, viene messa sotto inchiesta giudiziaria e la sua vita cambia drasticamente. Un ritratto di una donna coraggiosa che decide di mettere a repentaglio la propria vita e il proprio lavoro affrontando scelte sempre più difficili e sofferte con l’obiettivo di proteggere se stessa e la sua famiglia. Uno dei prodotti ad oggi migliori visionati al festival presente tra i “Fuori Concorso” (116‘ – ITALIA);

- “LE BRUIT DES MOTEURS – The Noise of Engines” di Philippe Grégoire: si prosegue la giornata con la visione sul grande schermo della storia di Alexander (Robert Naylor), un istruttore presso la dogana canadese che viene costretto a tornare nella città natale dopo essere stato giudicato affetto da dipendenza sessuale. Inoltre, dopo aver fatto amicizia con una giovane pilota islandese (Tanja Björk), viene preso di mira dalla polizia locale che sta indagando sul caso di alcuni disegni e graffiti ad esplicito sfondo sessuale. Si tratta dell’esordio dietro la macchina da presa del giovane regista canadese, il quale riporta in scena il suo passato quando lavorava proprio come addetto alla dogana, probabilmente mentre coltivava il sogno di poter realizzare un film. “Le Bruit des Moteurs” è uno dei 12 titoli in concorso del Torino Film Festival, pellicola dalla struttura interessante, ma a cui manca quella scintilla che lo avrebbe reso un grande film (79’ – CANADA);

- Scene tratte da “UNA SQUADRA” di Domenico Procacci: tra i vari titoli facenti parte di questa 39° edizione ecco un altro estratto di una serie tv. Una serie di scene tratte da “Una Squadra” che ripercorrono il periodo tra 1976 e il 1980 quando la nazionale di tennis italiana, formata da Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli e guidata da Nicola Pietrangelli, raggiunge per quattro volte la finale ambitissima della Coppa Davis. Un prodotto televisivo che segna il debutto alla regia per Domenico Procacci, noto produttore cinematografico. Tra i vari episodi mostrarti in anteprima è presente il racconto della prima delle quattro finali, quella vittoriosa a discapito della nazionale cilena che giocava in casa. Il tutto viene raccontato in prima persona dai protagonisti di quella squadra leggendaria attraverso pensieri e aneddoti molto curiosi, oltre ad un innumerevole numero di sequenze di repertorio a colori ed in bianco e nero. Docuserie presente all’interno del festival nella categoria denominata “Fuori Concorso” (74’ – ITALIA);

- “CLINT EASTWOOD: A CINEMATIC LEGACY” di Gary Leva: l’ultimo titolo visionato della giornata è, invece, un documentario. In occasione dell’ottavo decennio di Clint Eastwood da protagonista del cinema americano, la nota casa di produzione Warner Bros. decide di celebrare la storia di una vera e propria icona attraverso la realizzazione di un documentario diviso in ben nove parti che ne ripercorrono la straordinaria carriera. Tra i tanti colleghi, collaboratori e ammiratori intervistati spiccano naturalmente i nomi di Steven Spielberg, Morgan Freeman, Martin Scorsese, George Lucas, Meryl Streep, Bradley Cooper e molti altri ancora. Un film che ripercorre tutto il percorso artistico di Clint Eastwood: dal trasferimento in Italia per recitare negli spaghetti western di Sergio Leone al passaggio dietro la macchina da presa. Uno dei pochi al mondo capace di lasciare un segno indelebile nella storia del cinema. Un documentario imperdibile per ogni amante della settima arte e dell’immortale star hollywoodiana (135’ – USA).

Una seconda giornata di festival ancor più interessate e curiosa della precedente. Pronti a viverne altre così?
– Andrea Boggione