Articolo pubblicato il 3 Febbraio 2023 da Bruno Santini
Spesso ci si riferisce agli oscar come competizioni inique in cui a prevalere sono attori non meritevoli oppure grandi attori in ruoli di secondo piano nelle loro carriere. Ebbene non sempre questo avviene, anzi fin dalla loro origine gli oscar hanno fornito un ampio ventaglio di vittorie in cui a essere premiati sono state interpretazioni tra le più variegate.
Le 10 migliori performance attoriali degli ultimi 20 anni di oscar
Ci sono state tuttavia negli ultimi 20 anni interpretazioni notevoli che sono riuscite a rimanere nell’immaginario collettivo. Ecco una classifica delle 10 migliori performance attoriali degli ultimi 20 anni di Oscar, che hanno restituito alcuni dei migliori vincitori dell’Oscar come miglior attore:

10) Lupita Nyong’o (12 anni schiavo)
Non poteva mancare nella classifica delle migliori performance degli ultimi 20 anni di Oscar la vittoria di Lupita Nyong’o. In ”12 anni schiavo” infatti l’attrice fornisce un saggio delle sue incredibili capacità recitative che la avrebbero portata nel successivo decennio ad affermarsi come una delle più talentuose e carismatiche giovani interpreti di Hollywood.
In grado di spaziare all’interno di un’ampia gamma di ruoli l’attrice messicana di origine keniota si contraddistingue sempre per la feroce passione e la grande dignità che infonde in ogni personaggio da lei interpretato.

9) Brad Pitt (C’era una volta a Hollywood)
Quando si parla di interpretazioni spesso si finisce per citare quelle più appariscenti in cui l’attore o l’attrice in questione hanno dato sfoggio plateale delle loro capacità, eppure in molti altri casi una performance può essere di altissimo livello anche senza essere eccessivamente appariscente.
Uno di questi casi riguarda Brad Pitt in “C’era una volta a Hollywood”, infatti l’attore statunitense, aiutato dalla solita magistrale scrittura di Quentin Tarantino, tratteggia il suo personaggio, destinato all’eterno ruolo di spalla del protagonista, con una classe e un’eleganza che si rifanno a un modo di recitare antico eppure inossidabile, in quanto spinge lo spettatore a trovarne la grandezza nei dettagli invece che nella più esplicita teatralità.

8) Jennifer Lawrence (Il lato positivo)
Attrice tra le più talentose degli ultimi 15 anni, in rampa di lancio per diventare uno dei volti guida del panorama hollywodiano del futuro e vincitrice di un oscar per “Il lato positivo” a nemmeno 30 anni, Jennifer Lawrence sembra essersi volontariamente tirata fuori dalla scena cinematografica contemporanea relegando la sua presenza sul grande schermo a uno sparuto numero di comparsate. Veramente un peccato dal momento che l’interprete sembrava essere una predestinata e uno di quei casi in cui la macchina da presa ama a prescindere dall’effettiva bravura il volto che sta riprendendo. La performance che le valse l’Oscar è ancora un fulgido esempio di tutto quello che avrebbe potuto fare ma che, almeno fino ad adesso, non ha mai fatto.

7) Matthew McConaughey (Dallas Buyers Club)
Vincitore di uno degli Oscar più criticati degli ultimi vent’anni, in quanto soffiato a Leonardo Di Caprio in “The Wolf of Wall Street”, Matthew McConaughey è stato al centro di una delle tante futili polemiche del web che tuttavia non sono riuscite a scalfire a distanza di tempo una delle migliori performance degli ultimi 20 anni. L’attore americano infatti ha instillato in questo ruolo da protagonista di una piccola pellicola indipendente tutta la tragicità che era richiesta, riuscendo a padroneggiare al meglio anche i tratti più spigolosi del suo controverso personaggio. Con questa interpretazione inoltre l’attore si affrancò definitivamente da quei ruoli di protagonista di commedie romantiche che ne avevano contraddistinto la carriera: senza dubbio, uno dei migliori vincitori dell’Oscar come miglior attore negli ultimi 20 anni.

6) Anthony Hopkins (The Father)
Una delle più brutte, sconclusionate e moralmente discutibili edizioni degli oscar degli ultimi anni ha visto alla fine tuttavia prevalere una grande interpretazione. Anthony Hopkins infatti con la sua sublime performance in “The Father” ha saputo sapientemente convogliare tutta la serie di terribili dettagli che suggeriscono come una malattia possa portare lentamente al disfacimento fisico e mentale di un individuo. Hopkins ha inoltre la bravura di trasmettere, in modo molto sincero, come ad un certo punto a venire meno siano persino la dignità e l’amor proprio, in una vita che difficilmente si può ormai definire tale.

5) Christoph Waltz (Bastardi senza gloria)
Hans Landa è entrata nell’immaginario collettivo del ventunesimo secolo cinematografico come il nazista per antonomasia e l’interpretazione magistrale di questo personaggio è valsa un meritato Oscar a Christoph Waltz, attore tedesco fino a quel momento misconosciuto. Il ghigno, l’arroganza e la perfidia di Landa lo rendono un perfetto villain e la sua entrata in scena avviene in concomitanza di una delle scene meglio eseguite degli ultimi vent’anni, per non dire della storia del cinema: per questo motivo, lo si include senza alcun timore tra i migliori vincitori del Premio Oscar come miglior attore negli ultimi 20 anni.

4) Casey Affleck (Manchester by the sea)
Se si parla di interpretazioni che privilegiano la sottrazione rispetto all’eccesso allora negli ultimi vent’anni non si può non riconoscere nella performance di Casey Affleck in “Manchester by the sea” un caposaldo dal quale non prescindere.
Il film è la toccante e meravigliosa storia di uno zio che si ritrova a dover prendersi cura del nipote dopo la prematura dipartita del padre. Affleck riesce a manifestare tutte le difficoltà emotive e le rigidità caratteriali che il suo personaggio si trova ad affrontare nel corso della pellicola solo tramite piccoli gesti e riflessivi silenzi, rendendo questa prova un sublime saggio di recitazione.

3) Cate Blanchett (Blue Jasmine)
Perfettamente in sintonia con la nevrosi e la paranoia che affligge molti dei personaggi dell’universo di Woody Allen, l’interpretazione che Cate Blanchette dà della sua protagonista in “Blue Jasmine” è strepitosa e riesce a conciliare l’estrema nevrosi di essere catapultati in un mondo altro rispetto a quello al quale si è abituati con una sottile e sempre contenuta disperazione che deriva dalla consapevolezza che la propria vita è cambiata per sempre. Glaciale eppure vulcanica, Cate Blanchett è una delle migliori attrici della sua generazione, nonché una delle migliori vincitrici dell’Oscar come migliore attrice negli ultimi 20 anni.

2) Olivia Colman (La favorita)
Grandissima attrice britannica, Olivia Colman fino al meritato riconoscimento ottenuto per “La favorita” di Yorgos Lanthimos era stata immeritatamente ignorata dal circuito dei premi. Tuttavia la sua interpretazione nel film in costume in questione ha finalmente sciolto ogni ritrosia e l’ha giustamente consacrata tra le più grandi interpreti degli ultimi 20 anni. Spietata, a tratti parossistica eppure miracolosamente sempre controllata, la Colman offre una meravigliosa versione della regina Anna, a capo di uno dei più grandi imperi del mondo eppure proditoriamente soggiogata e usata continuamente, crocevia di vizi e virtù.

1) Daniel Day Lewis (Il petroliere)
Impossibile non inserire al primo posto di una classifica che tratta le migliori performance premiate agli oscar negli ultimi vent’anni Daniel Day Lewis. Artista stratosferico, interprete multiforme, attore camaleontico ma sempre riconoscibile per l’impronta con cui marchia a fuoco i suoi personaggi, l’attore americano tratteggia, in uno dei più grandi film del ventunesimo secolo, l’ossessione e la furia che caratterizzano il carattere americano e da cui discendono la sua grandezza e i suoi limiti. Il miglior vincitore di un Premio Oscar come miglior attore negli ultimi 20 anni, senza alcun dubbio.