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“Ted Lasso”: un coach fuori dagli schemi

La 73ª edizione degli Emmy Awards 2021 ha consacrato definitivamente, assegnandogli il premio per la Miglior Serie Commedia, uno dei prodotti televisivi che ha riscosso maggiore successo e consensi degli ultimi anni: la meravigliosa “Ted Lasso”, una serie creata da Bill Lawrence, Jason Sudeikis, Brendan Hunt e Joe Kelly, basata sull’omonimo personaggio che dà il titolo allo show televisivo, interpretato dallo stesso Sudeikis, in vari spot promozionali per NBC Sports. La storia si concentra, infatti, sul protagonista Ted, un allenatore di football a livello collegiale americano che a sorpresa viene assunto per allenare una squadra di calcio inglese che milita in Premier League. Il problema è che viene messo sotto contratto dalla neo proprietaria dell’AFC Richmond con l’intento di fare un dispetto al suo ex marito ed ex presidente della squadra. Ted non essendone consapevole affronta questa nuova avventura, nonostante la sua inesperienza, con grande ottimismo e alla continua ricerca di dar vita ad un gruppo unito. In più deve affrontare l’enorme scetticismo che circola intorno a lui da parte dei tifosi, dei giornalisti ed anche dei suoi stessi giocatori. Ad accompagnarlo in questa sua avventura ricopre un ruolo di rilievo il suo vice il coach Beard, interpretato dal co-creatore Brendan Hunt. L’allenatore in seconda, attraverso una personalità spiccata e stravagante, funge da co-protagonista perfetto. Così come risulta ottimale il resto del cast: a partire dalla dirigenza di cui fanno parte la proprietaria Rebecca Welton, interpretata da una strepitosa Hannah Waddingham meritatamente vincitrice dell’Emmy Award, ma anche la stessa Keeley Jones (Juno Temple), la direttrice del marketing, ed anche il simpaticissimo quanto impacciato Leslie Higgins (Jeremy Swift), il direttore sportivo del club. Indimenticabili sono anche le prove di Brett Goldstein e Phil Dunster, i quali interpretano rispettivamente il capitano Roy Kent e la stella del Richmond Jamie Tartt, due calciatori dalla storia e dallo spirito molto diverso. Ottime anche le prove Toheeb Jimoh, Kola Bokinni, Billy Harris e Cristo Fernández che rivestono i panni di altri componenti della squadra.

“Per me il successo non è solo vincere o perdere, è fare in modo che i ragazzi diano il meglio di loro stessi dentro e fuori dal campo.”

Cit. Ted Lasso (Jason Sudeikis) 

Ted Lasso” fin dalla sua prima stagione ha ricevuto il plauso di critica e pubblico. Un successo raggiunto grazie a delle ottime interpretazioni ed un lavoro di scrittura che riesce, nonostante una storia semplice, a parlare di temi edificanti, passando spesso e volentieri da commedia a dramma e viceversa. Tutto parte dalla storia di una squadra che tenta il tutto per tutto per non retrocedere. Alla guida si trova un neofita del ruolo che attraverso uno spirito ed una personalità decisamente fuori dagli schemi riesce ad instaurare un vero e proprio rapporto con ogni singolo personaggio con cui entra in qualche modo in contatto. La capacità di Ted è quella di risolvere ogni singolo problema con lo spirito di squadra, segue il famoso motto “l’unione fa la forza”. Jason Sudeikis riesce perfettamente ad incanalare tutta la grinta, l’emotività e il credo del personaggio in se stesso regalando al pubblico ad oggi la sua miglior performance. Il protagonista è il vero mattatore della prima entusiasmante stagione grazie a delle massime sulla vita e sullo sport, un’attitudine che in un primo momento chi gli sta attorno fa fatica a comprendere, ma con il tempo capisce che stando al gioco può realmente raggiungere il meglio di sé. La forza di questa serie si dimostra quando alla fine della prima carrellata di episodi si arriva ad un finale agrodolce, capace di creare molta curiosità nello spettatore che si appresta ad una seconda stagione sulla falsariga della precedente. Qui avviene, però, qualcosa di insolito, inaspettato: la serie ti ripropone il proseguo della storia allargando a dismisura il raggio d’azione andando ad esplorare ed approfondire non solo il personaggio di Ted. Il protagonista non è più il curioso coach, ma col passare dei nuovi episodi lo finiscono col diventare tutti. Esplosivi e sorprendenti sono i percorsi che intraprendono personaggi come quello di Sam Obisanya (Toheeb Jimoh), che da comprimario questa volta ha una sua linea narrativa, ma anche lo stesso Nathan Shelley (Nick Mohammed) passa da semplice comico relief a vero elemento portate di questa nuova stagione. ad oggi, se si analizzano le strutture delle due stagioni di questa serie, si può notare come vada in controtendenza con tutto il mondo e lo stereotipo della serialità. Si tratta di qualcosa di diverso, una vera grande ventata di aria fresca e nuova. Un prodotto, reso disponibile in streaming grazie ad un’ottima intuizione della piattaforma Apple TV+ e uscito in questo periodo difficile che sta affrontando l’intero pianeta, si dimostra quello di cui le persone hanno bisogno: qualcosa di spontaneo, positivo e ironico, che si contrappone a momenti difficili della vita che ognuno prima o poi affronta come la paura di fallire o di non essere abbastanza per gli altri. 

“Credo sia proprio questo il punto, accogliere i cambiamenti, essere coraggiosi.”

Cit. Ted Lasso (Jason Sudeikis)

Insomma “Ted Lasso” è la perfetta unione tra show televisivo e vicende sportive perché riesce a portare sul piccolo schermo una storia emozionante, divertente e capace di far riflettere nonostante si tratti della parabola narrativa di un allenatore di calcio. Apple TV+ punta per l’ennesima volta su un progetto vincente da tutti i punti di vista: una delle poche piattaforme che ancora predilige la qualità rispetto alla quantità. Un’altra serie che dimostra il valore del servizio streaming che però ancora oggi non è abbastanza pubblicizzato e conosciuto. Un gran peccato perché al suo interno risiedono perle di grande valore proprio come le prime due stagioni di “Ted Lasso”, annoverato da molti come uno dei prodotti televisivi più innovativi degli ultimi anni. La sua capacità di spaziare dal dramma alla commedia trovando sempre quell’equilibrio giusto che ha fatto la sua fortuna. Un gioiellino riscoperto anche grazie al gran numero di premi che si è aggiudicato: tra cui 2 Golden Globe, 3 Critics’ Choice Awards, 4 Emmy Awards e 1 Screen Actors Guild Awards. Mica male per un prodotto che inizialmente è stato snobbato da molti perché ad una prima occhiata poteva passare per una semplice serie tv a tema sport, anche se quest’ultimo rimane un elemento molto popolare. Ora non resta che aspettare con curiosità la prossima stagione, visto l’imminente rinnovo ottenuto dopo il successo della seconda. 

Ps: è consigliata la visione in lingua originale, nonostante un ottimo lavoro di doppiaggio.

BELIEVE!

Voto: 9/10 

Andrea Boggione  

Andrea Barone:
Christian D’Avanzo:
Carlo Iarossi:
Paolo Innocenti:
Paola Perri:
Giovanni Urgnani:
Alessio Minorenti:
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