Box Office Italia: le prospettive per il 2022 con uno sguardo al 2021

Articolo pubblicato il 19 Marzo 2022 da wp_13928789

Impossibile negarlo, il 2021 è stato con ogni evidenza il peggior anno dal dopoguerra ad oggi del box office italiano. I dodici mesi passati sono riusciti addirittura nell’impresa di peggiorare il già magro risultato del botteghino 2020, sostenuto in gran parte dagli ottimi risultati dei film italiani usciti nei suoi due primi mesi. La più cocente delusione senz’altro è stata rappresentata da Dicembre che è storicamente, insieme a Gennaio, il periodo più ricco per le casse degli esercenti nel nostro Paese. Infatti l’incasso complessivo di circa 40 milioni, di cui quasi la metà è da ricondurre a “Spider-Man: No Way Home”, è valso a raggiungere poco più della metà di quello che costituiva l’incasso medio di circa 80 milioni negli anni precedenti a parità di periodo, toccando peraltro sconfortanti cali giornalieri di addirittura il 70% nelle giornate più ricche per gli impianti cinematografici, ossia quelle dalla vigilia di Natale a Santo Stefano.

La domanda sorge spontanea: cosa ha portato un’industria, che nel 2019 aveva registrato un anno di incoraggiante crescita, in fondo a questo baratro? La risposta, come spesso accade, non è banale e rischia di non mettere un punto definitivo sulla questione se consideriamo i tempi estremamente cangianti in cui viviamo… tuttavia una premessa è d’obbligo: in Italia, molto più che in altri Paesi i cui dati saranno presi in considerazione nel prosieguo dell’articolo, il dilagare della variante Omicron ed il clima mediatico opprimente (se non asfissiante) che ha accompagnato la narrazione della pandemia da due anni a questa parte sembrano aver persuaso una larga fetta della popolazione che, in modo totalmente indiscriminato, i luoghi chiusi siano terreno fertile per la diffusione del virus e che dunque vadano evitati. Diversi studi tuttavia dimostrano chiaramente come i cinema e i teatri, al contrario dei ristoranti dove l’utilizzo della mascherina è giocoforza limitato, costituiscano luoghi perfettamente sicuri e con basse probabilità di contagio.

Fintanto che gli esercenti e i distributori non saranno in grado, con campagne marketing più convincenti e ampie di quelle messe in atto fino ad ora, di persuadere di questa evidenza gli strati ancora reticenti rispetto al ritorno in sala della popolazione, non sarà possibile un’analisi strutturale e del tutto compiuta del nostro mercato cinematografico. Questa premessa risulta doverosa dal momento che, come evidenziato da Variety, tutti gli altri Paesi europei hanno avuto crescite tra il 40% ed il 60% rispetto al 2020, con gli Stati Uniti addirittura capaci di raddoppiare il loro box office rispetto a due anni fa, e la nostra speranza deve essere che alcune rigidità sul lato della domanda abbiano semplicemente rallentato il nostro approdo a questi risultati. Per rispondere alla domanda precedentemente esposta può essere proficuo analizzare il periodo festivo e le sue innumerevoli delusioni per poi fare dei confronti con altri Paesi.

Ad oggi non c’è stato alcun caso di contagi che sia esploso in una sala cinematografica.


Innanzitutto, come vi avevamo già accennato, un film che si è comportato eccezionalmente bene, raggiungendo un risultato che sarebbe incredibile anche in un periodo pre-pandemico, è “Spider-Man: No Way Home”, che dimostra come per pellicole verso le quali vi è un interesse pregresso molto accentuato il box office può risultare ancora terreno fertile per un cospicuo guadagno economico e che vi è ancora una larga fetta di pubblico vogliosa di condividere, almeno per questi “film-evento”, l’esperienza della sala. Ciò nonostante, sfortunatamente, non di sol Spider-Man vive il box office ed infatti il prossimo film di questa scala per il nostro mercato rischia di essere “The Batman”, la cui uscita è prevista per inizio Marzo 2022, salvo nuovi rinvii.

Passiamo ora alle innumerevoli note dolenti del mese appena trascorso cercando di capire quali siano state le più gravi mancanze. Per iniziare, a deficitare è stata quella che un tempo sarebbe stata chiamata controprogrammazione: i grandi blockbuster in periodo natalizio sono infatti solitamente accompagnati dall’uscita in sala di prodotti rivolti ad un target più “adulto” o comunque non affascinato da queste mastodontiche produzioni, ma comunque voglioso di passare una serata al cinema. Da questo punto di vista l’unico film ad aver parzialmente funzionato è “House of Gucci” che riuscirà a raggranellare a fine corsa tra i 5 e i 6 milioni di euro, un risultato, visto il periodo attuale, da accogliere con positività ma che rischia di essere messo in discussione se confrontato con le performance del film sugli altri mercati europei. Il film infatti ha fatto meglio in Inghilterra, Francia, Russia e Germania ottenendo risultati, tra i 7 e i 10 milioni di euro, che sarebbero stato auspicabili osservare in un Paese, per moltissime ragioni, così intimamente legato alla storia narrata.

Anche quelli che dovevano essere i grandi successi di Capodanno, che siano film italiani o americani,
difficilmente arriveranno ai 3 milioni


Oltre ad “House of Gucci” c’è poi il nulla cosmico: “West Side Story”, che pure non è andato bene nel resto del mondo, da noi ha incassato quanto il film di un giovane regista italiano esordiente scomparendo dalle programmazioni di tutta Italia nel giro di un battito di ciglia. “Supereroi”, film di Paolo Genovese che è uno degli autori di più ampio successo commerciale in Italia degli ultimi 10 anni, è anch’esso passato inosservato, ma la nota più dolente in assoluto è sicuramente rappresentata dall’ultimo di Alessandro Siani intitolato “Chi ha incastrato Babbo Natale?”. Questa tipologia di film, commedia all’italiana con star nazionali rivolta ad un ampissimo pubblico, era solita furoreggiare nei festivi incassando spesso cifre che superano l’incasso totale dell’ultimo film del regista campano soltanto nelle giornate di Natale e Santo Stefano. Per essere ancora più chiari, l’ultima pellicola di Siani da regista uscita nel periodo festivo (“Si Accettano Miracoli”) finì per incassare 15 milioni, mentre la sua ultima fatica è ferma ad uno striminzito risultato di appena 2 milioni. Vero anche che nessuna commedia successiva di Siani ha raggiunto dati del genere e gradualmente il suo pubblico è diminuito, ma portando sempre qualcosa di dignitoso e mai una fetta così disastrosa. Il risultato di questo film è sintomatico di un grosso problema che ha fino ad ora avuto la commedia all’italiana a riportare il suo pubblico di riferimento in sala: non è infatti accettabile che la commedia di maggior successo del 2021 sia “Come Un Gatto In Tangenziale: Ritorno a Coccia di Morto” con appena 3,2 milioni ed un’uscita che risale ormai ad Agosto (periodo tipicamente di fiacca per i nostri botteghini), mentre gli altri titoli nostrani di maggior “successo” del 2021 dietro di essa (“Freaks Out” e “Diabolik”) non siano arrivati nemmeno a toccare i 3 milioni. L’unico film italiano ad aver avuto un risultato diverso è stato “Me Contro Te: Il Mistero Della Scuola Incantata” con 5,1 milioni di euro.

Il primo e più importante proposito per il 2022 è quindi senz’altro quello di ritrovare film italiani di successo capaci di ottenere risultati vicini a quelli dei film americani, cosa che, dispiace constatarlo, sia in Spagna con “A Todo Tren Destino Asturias”, sia in Francia con “Kaamelott”, “Bac Nord” e “Oss 117 From Africa With Love” e sia in Germania con “Kaiserschmarrndrama” si è già verificata. Questa speranza non può e non deve essere soltanto un’utopia, perché infatti dobbiamo ricordare come soltanto due anni fa nelle sale italiane ad ottenere incassi tra il buono e l’eccellente vi fossero film come “Il Primo Natale” con 15 milioni, “Pinocchio” con 15 milioni, “Odio l’estate” con 7 milioni, “Me Contro Te: La Vendetta del Signor S” con 9 milioni e “Tolo Tolo” con la sua incredibile eccezione di 46 milioni. La nostra normalità consisteva in questo ed è inaccettabile arrendersi per considerarla come un El Dorado irraggiungibile ed irripetibile e non come una irta vetta da scalare.

Alessio Minorenti