Articolo pubblicato il 19 Marzo 2022 da wp_13928789
Dopo la partenza entusiasmante della scorsa settimana, con le prime due puntate della serie evento L’Amica Geniale, analizziamo oggi il terzo e il quarto episodio, trasmessi in onda su Rai 1 nella Domenica del 13 Febbraio, e disponibili per la visione sulla piattaforma streaming Rai Play.
(Per chi si fosse perso l’ultima recensione, potete recuperarla qui.)
La trama continua con Lenù, intenta nei preparativi per l’imminente matrimonio. Al suo risveglio osserviamo classiche dinamiche familiari, fra una tazza di caffè e chiacchiere mattutine.
Per il personaggio, questo è un momento di transizione. Un distacco definitivo dal suo passato e un procedere verso un futuro incerto, mentre cerca ancora di capire quale strada perseguire.
La vediamo collaborare temporaneamente per un giornale, sempre più emancipata, a supporto della causa di Lila contro lo sfruttamento degli operai in fabbrica.
In questo frangente, risulta più chiaro il sottotitolo della stagione: “Storia di chi fugge e di chi resta.” O meglio “di chi ha il coraggio di fuggire”, di lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare da zero, ovvero Lenù. Lila al contrario non nasconde la sua luce negli occhi di ritorno nel suo Vecchio Rione. La sua vera casa. È lei che resta, ancorata alle origini.
Ma le malelingue, si sa, non perdono mai occasione per demolire la felicità di qualcuno… La notizia del rientro di Lila si sparge in fretta, in un luogo in cui tutti sanno di tutti. Eppure la ragazza non si lascia scalfire dalle cattiverie e dalle dicerie.
Il conflitto tra le due protagoniste, mai come ora, sembra estendersi come una macchia indelebile. Lenù quasi gode del precario stato di salute di Lila, come se il suo ostacolo le desse finalmente il modo di primeggiare sull’amica.
Quando la accompagna alle visite di controllo, i medici dimostrano un evidente favoritismo nei suoi confronti, data la condivisione di una cerchia intellettuale ancora esclusiva all’epoca, da cui Lila resta esclusa.
Dall’altra parte, però, Lila tiene al guinzaglio praticamente tutti gli uomini del Rione, affascinati dalla sua mente imperfetta ma allo stesso tempo acuta. Lo stesso Michele Solara, scopriamo, prova qualcosa per lei, abbandonando sua moglie nella più completa solitudine, nonostante viva nella bambagia, in una vita di lusso che dona solo gioia apparente.
Ennesimo allontanamento fra le due. Lenù non può fare a meno di provare gelosia per Lila, seppure sia prossima a creare una famiglia stabile. Forse perché l’affetto che prova per l’uomo che ha accanto non è del tutto sincero…


Queste due puntate si soffermano in particolare sullo scardinamento dei tabù.
Significativa è la scena sulla spiaggia (fotograficamente magnifica) dove le due protagoniste si scambiano pareri sulla visione maschilista del sesso. Si parla di pillole contraccettive, consenso nell’atto sessuale e sperimentazione del piacere; tutti elementi che tendono a vanificare la visione patriarcale della donna-oggetto, soprattutto nella sfera intima.
Lenù si sposa, e fa l’ambito salto di qualità in una società in cui si sente finalmente a suo agio. La visione della realtà è nettamente diversa, e i suoi scritti sembrano essere apprezzati e compresi.
Poco dopo, la prima gravidanza. E le cose si complicano.
Il marito di Lenù, così alternativo all’esterno, cela un’ipocrisia di fondo perché ancora guidato da vecchie convenzioni sociali: concorda infatti con la “norma” che l’uomo-padre debba pensare in primis alla carriera per provvedere alla famiglia, mentre la donna-madre alla casa e ai figli, sacrificando ogni velleità artistica.
Comincia per Lenù un periodo di crisi: non trova il tempo per scrivere, e relegata alle faccende domestiche vede continuamente in sé stessa il riflesso di sua madre, riassunto di una vita infelice fatta di canoni da cui tenta da sempre di scappare.
Un blocco interiore che sfocia in una smania di trasgressione dalla vita in cui è imprigionata. Inappagata dal marito cerca affetto nelle braccia di un altro uomo, per poi pentirsi e rassegnarsi all’arrivo di un secondo figlio.
Siamo in una fase di stallo. Anche dall’altra parte del telefono, la vita di Lila non sembra procedere granché. Che sia la preparazione di un terreno che verrà maggiormente esplorato nelle prossime settimane?
Va detto insomma che rispetto alle prime due puntate, la terza e la quarta perdono un po’ di mordente a livello narrativo, scegliendo di indugiare forse eccessivamente sulle scene di sesso, racchiuse d’altronde all’interno di una singola puntata.
Certo, anche queste scene hanno una propria funzionalità. Come abbiamo detto si parla di rottura dei tabù negli anni ’70, e quale modo migliore per enfatizzare questa rottura se non con un gioco meta-referenziale che mira a disinibire l’occhio dello spettatore?
Ora non ci resta che attendere Domenica prossima. Nel frattempo possiamo dire che, nel complesso, la serie procede in maniera convincente, con una sceneggiatura chiara e appassionante, e una regia delicata e magnetica.
Paola Perri