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Recensione – L’estate più calda, il nuovo film su Amazon Prime Video

Recensione - L'estate più calda, il nuovo film su Amazon Prime Video

Distribuito su Amazon Prime Video in occasione del 6 luglio 2023, L’estate più calda è una rom-com che vede la regia di Mattia Pilati e le interpretazioni di Gianmarco Saurino, Nicole Damiani, Alice Angelica, Stefania Sandrelli, Nino Frassica, Michela Giraud e Giuseppe Giofrè. Il film in questione, prodotto da Amazon Studios e Notorious Pictures, presenta chiare ispirazioni a Tutti insieme appassionatamente e Fleabag, pur in un contesto di sovrabbondante errore tecnico, narrativo, morale e non solo. Di seguito, la trama e la recensione del film. 

La trama di L’estate più calda, su Amazon Prime Video

Prima di proseguire con la recensione di L’estate più calda, si riporta innanzitutto la sinossi del film presente su Amazon Prime Video: Lucia vive in Sicilia, è estate, una delle più calde di sempre e la ragazza si sta preparando per partire per l’università e separarsi da Valentina, la sua migliore amica. Anche per Nicola questa sembra essere l’ultima estate di libertà, visto che ha deciso di prendere i voti e diventare prete. Il suo arrivo nella parrocchia di Don Carlo porterà gioia ma anche scompiglio nel paese. Il film segue le vicende romantiche che fioriscono in un paesino della Sicilia meridionale: protagonisti di questa torrida estate sono Lucia, Valentina e Nicola. Lucia è una diciottenneche si sta preparando per il suo primo anno universitario, è profondamente idealista e frequenta la parrocchia del paese gudiata da Don Carlo. Valentina è la migliore amica di Lucia che non si è mai innamorata, mentre Nicola ha ventisei anni e ha finito il seminario a Roma: per i prossimi tre mesi prima della sua ordinazione aiuterà Don Carlo nella sua parrocchia come diacono. L’arrivo di Nicola nella parrocchia di Don Carlo susciterà subito l’interesse di tutti, perchè è un ragazzo socievole, entusiasta e volenteroso.”

La recensione di L’estate più calda, con Gianmarco Saurino, Nino Frassica e Nicole Damiani

Imbarazzo: di pochi altri termini si ha bisogno a seguito della visione di alcuni prodotti, che campeggiano sulle nostre piattaforme di streaming, che vedono la produzione di queste ultime e che, per qualche giorno, finiscono anche nelle top di questo o quel servizio, sulla spinta di un entusiasmo dettato dal volto fresco, dal minutaggio breve, dall’intensa campagna promozionale. Imbarazzo è il sentimento più concreto che si possa provare con film come L’estate più calda, che finiscono per essere non soltanto sgradevoli e completamente sbagliati, ma anche turpi per le loro intenzioni e per il senso di una moralità costantemente degradata, che viene comunicata con fierezza nei poco più di 90 minuti di questo film. Esiste una categoria differente, rispetto a quelle che portano a classificare i film in base ai loro standard qualitativi, ed è quella in cui finiscono inevitabilmente prodotti completamente alieni rispetto al buon senso e alla dignità morale: L’estate più calda ne fa parte di sicuro, non riuscendo mai a distaccarsi rispetto a quella mentalità paesana che dovrebbe soltanto rappresentare ma che finisce per incarnare con completo spirito, restituendo l’idea che il film sia soltanto il risultato di uno sprazzo di lucidità tra una follia e l’altra.


Concepito male, realizzato peggio, ottenuto in maniera infima: L’estate più calda è un film in cui tutto è profondamente sbagliato. Lo è nelle sue intenzioni di ispirarsi a Tutti insieme appassionatamente e Fleabag, riportando tutto in una cornice siciliana e cafona, ornata da presenze di non-attori e di attori non in grado, che prestano il volto a personaggi orribili, scritti male e interpretati peggio, che fanno rabbrividire per la loro negatività morale. E se ci fosse bisogno di un elemento esemplificativo, basterebbe pensare al fidanzato che in videochiamata inizia a masturbarsi mentre parla con la sua ragazza, chiedendole di “uscire le minne”, o alla co-protagonista Valentina che finge si agganciarsi con il suo costume ad un chiodo per poi spogliarsi di fronte al diacono, pronta a offrire il suo corpo. Anche alla fine del film, in cui si vorrebbe aggiustare il tiro con la rappresentazione delle due amiche che finalmente sono insieme e sembrano aver trovato compimento nel loro amore, il tono che dovrebbe essere queer nelle intenzioni (?) si traduce in un’adunata di zitelle, che finiscono per essere coinquiline dati i loro amori non corrisposti.


Contribuiscono al degrado di questo film le presenze di Nino Frassica, Stefania Sandrelli, Michela Giraud e Giuseppe Giofrè, con il primo che ormai sembra essere vincolato a quello stesso dramma dei comici italiani invecchiati (vedasi Aldo, Giovanni e Giacomo), incapaci di offrire prestazioni che non vadano al di là del mostrarsi decrepiti, incapaci e avvizziti; la seconda neanche la si commenta, dato il livello di bassezza generale in cui viene diretta, con riprese addirittura sbagliate ma che vengono lasciate nel film con sufficienza; per gli ultimi due, invece, non si spendono parole ulteriori rispetto a quel senso di disagio generale, comunicato dai loro personaggi. Il più grave difetto di L’estate più calda, però, non è neanche nell’insieme di questi elementi, quanto più nel suo voler essere un prodotto pop, capace di suscitare qualche risata e comunicare un tema di crisi amorosa-religiosa, deturpando l’amore e facendo ancor peggio con la religione (e chi scrive non può dirsi certo un fervente appassionato del tema), restituendo la costante idea di un baccanale – a voler esser eleganti – generale che consuma e degrada tutto. Se esistesse una corretta via per realizzare un film, L’estate più calda avrebbe il merito di aver percorso quella opposta. 

Voto:
0.5/5
Gabriele Maccauro
0.5/5
Vittorio Pigini
1/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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