Articolo pubblicato il 11 Luglio 2023 da Alessio Minorenti
Insidious- la porta rossa è solo l’ultimo esempio di come l’horror sia uno dei pochi generi, se non l’unico al momento, che continua a funzionare al box office. Film originali, sequel, reboot, prequel sembrano tutti avere ottimo riscontro in un modo o nell’altro e contrariamente a quanto sta per esempio accadendo alla commedia stanno tenendo in vita il loro genere di appartenenza.


Quanto ha guadagnato Insidious- la porta rossa al box office statunitense
Il quinto capitolo della saga inaugurata dalle due pellicole di James Wan potrebbe essere anche il più remunerativo, passaparola permettendo. L’esordio da 33 milioni negli USA è infatti il secondo migliore della saga, alle spalle dei 40 milioni incassati dal secondo capitolo, il quale tuttavia piacque poco al pubblico generalista come evidenziato dal moltiplicatore non elevato, probabilmente a causa della svolta semi-parodistica legata alla sottotrama dei due acchiappafantasmi.
In qualsiasi caso anche se non dovesse risultare come primo incasso del franchise la pellicola ha più che triplicato il suo budget di 16 milioni di dollari nel solo weekend di esordio. Viene da chiedersi dunque come sia possibile che questo genere sembra quasi non aver sofferto alcun effetto negativo a seguito della pandemia da Covid-19. Un primo fattore può essere ricondotto a una componente antropologica legata al cinema dell’orrore. E’ forse ritenuto più importante a livello di subconscio il trovarsi insieme ad altre persone in presenza di un pericolo piuttosto che il condividere un momento di ilarità. Le comitive di ragazzi che spesso si ritrovano al cinema e finiscono anche per risultare rumorose nel corso della proiezione di un film horror altro non fanno che tentare di esorcizzare la paura per ciò che stanno osservando, è meglio tentare di ridicolizzare ciò che preoccupa piuttosto che affrontarlo seriamente. D’altro canto va anche considerato come l’horror, forse solo al pari del genere supereroistico, sembri aver trovato una formula vincente per la sua messa in scena. Ad un inizio tutto sommato introduttivo infatti gli horror moderni fanno seguire un’ora e mezza di tensione e jumpscare senza soluzione di continuità, atti a stimolare di continuo l’apparato nervoso dello spettatore. Difficile non tracciare un parallelo tra questo meccanismo e quello adottato dalle moderne piattaforme social che sempre meno sembrano essere interessate a lasciar spazio ad approfondimenti e analisi ragionate e tendono invece a premiare contenuti di breve durata in grado di catalizzare l’attenzione dello spettatore solo per brevi lassi di tempo.
Nel complesso il weekend statunitense conferma la sua buona tenuta estiva mettendo a segno l’ennesimo weekend da oltre 100 milioni di dollari totali.
Quanto ha guadagnato Insidious- la porta rossa in Italia
In Italia invece, dove anche prima del periodo covid il genere horror non era il più in voga, Insidious- la porta rossa ha esordito al terzo posto alla spalle di due film in tenitura come Indiana Jones e il quadrante del destino e Elemental con entrambe le pellicole oltre i 4 milioni di euro. Il box office italiano si conferma per l’ennesima settimana quasi del tutto sovrapponibile a quello statunitense, infatti le pellicole nostrane continuano a non avere la minima rilevanza se non quando legate a autori di un certo calibro già conosciuti dal pubblico o se rilasciate in precisi periodi dell’anno (principe il tal senso sono le festività natalizie).
Il successo di Sound of freedom al box office statunitense
Sound of freedom è soltanto l’ultimo esempio di come al box office statunitense molto spesso pellicole scritte, dirette e distribuite per una nicchia di pubblico ben precisa trovino maggior riscontro di film d’autore che invece avrebbero l’ambizione di convincere una platea di spettatori più trasversale. Questa pellicola sembra perfettamente sovrapponibile infatti ai film a tema religioso che almeno 2 o 3 volte l’anno si palesano in prossimità delle festività sui grandi schermi del Paese a stelle e strisce. Sound of freedom ha infatti esordito con oltre 10 milioni nel suo primo giorno di programmazione il 4 luglio quasi scalzando Indiana Jones e il quadrante del destino dal primo posto al botteghino. La pellicola è ora a quota 40 milioni e sembra molto probabile possa concludere la sua corsa intorno ai 60 milioni a fronte di un budget di appena 12.
Per quanto concerne Asteroid City di Wes Anderson invece pare che il passaparola non sia stato sufficientemente buono da tradurre l’ottimo weekend di esordio in un successo tout court, la pellicola infatti molto probabilmente si fermerà a una cifra di circa 60 milioni, non un disastro visto il periodo attuale ma era legittimo sperare in qualcosa di meglio.