Recensione – La casa dei fantasmi, con Owen Wilson e Jamie Lee Curtis

La recensione de La casa dei fantasmi, con Danny DeVito

Articolo pubblicato il 25 Agosto 2023 da Giovanni Urgnani

Distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 28 luglio 2023 col titolo originale Haunted mansion, mentre in quelle italiane il 23 agosto dello stesso anno. Tratto dall’omonima attrazione dei parchi Disneyland, diretto da Justin Simien, scritto da Katie Dippold, con colonna sonora composta da Kris Bowers. Il cast comprende: Lakeith Stanfield, Rosario Dawson, Owen Wilson, Jamie Lee Curtis, Danny DeVito, Jared Leto, Tiffany Haddish, Chase Dillon e Winona Ryder.

La trama de La casa dei fantasmi, diretto da Justin Simien

Di seguito la trama ufficiale de La casa dei fantasmi, diretto da Justin Simien:

 

Una madre single di nome Gabbie ha recentemente comprato una villa a New Orleans per iniziare una nuova vita insieme a suo figlio di nove anni Travis. L’abitazione è stata venduta a un prezzo stranamente molto conveniente, infatti, solo dopo l’acquisto, Gabbie si rende conto che la tenuta è abitata da fantasmi. Alla disperata ricerca di un aiuto per risolvere la scomoda convivenza con i suoi coinquilini senza corpo, la donna si rivolge a un prete, che a sua volta contatta uno scienziato esperto di paranormale, una sensitiva proveniente dal quartiere francese e uno storico dal carattere collerico. Il gruppo cercherà di aiutare Gabbie e suo figlio ad esorcizzare la villa e liberarla dalle presenze, ma ci riusciranno?

 

 

La recensione de La casa dei fantasmi, con Owen Wilson

 

 

La recensione de La casa dei fantasmi, con Rosario Dawson e Jared Leto

Esattamente vent’anni fa’ la Walt Disney Pictures distribuì nelle sale di tutto il mondo la trasposizione di un suo parco a tema, divenuta una delle saghe più fortunate degli ultimi decenni, capace di appassionare una generazione intera: “Pirati dei Caraibi”; nello stesso anno, un’altra attrazione viene adattata su grande schermo, con protagonista Eddie Murphy, la stessa casa infestata riproposta oggi sotto un’altra veste, mantenendo però lo stesso stile e rivolgendosi ancora più specificatamente verso una determinata fascia di pubblico. Il target di riferimento è fin troppo evidente, concettualmente è realizzato per far divertire i più piccoli, trascinandosi dietro tutti i limiti del caso: l’umorismo è a dir poco infantile, una sequela di battute molto scontate in cui ogni stilema del genere horror, o quasi, viene parodizzato e sopra le righe; lo sviluppo delle tematiche e la caratterizzazione dei protagonisti è ampiamente didascalica, il tema dell’elaborazione del lutto ha segnato la cinematografia da sempre, elaborato ormai in tutti i modi possibili, quindi una situazione come questa non può che risultare banale a chi è addentro a simili meccanismi, ma ad un fruitore occasionale o appartenente ad una determinata età, l’essere così semplice ed esplicito potrebbe dimostrarsi efficace, dato che non nasconde minimamente la volontà strappare la lacrima o di generare commozione.

 

 

 

 

I pregi e difetti de La casa dei fantasmi, con Jamie Lee Curtis e Winona Ryder

Non è ignorato il tentativo tecnico-estetico di dare brio e creatività alla messa in scena, riuscendo a divertire e in diverse occasioni ad intrattenere, invece a livello strutturale, la seconda parte è meglio sincronizzata della prima, quest’ultima troppo frettolosa nel presentare tutti i personaggi e nel dare il via all’intreccio narrativo. L’interazione trai i personaggi è tutto sommato piacevole, Owen Wilson interpreta un personaggio scritto su misura per lui, mentre delude la coppia Stanfield-Dawson, soprattutto la controparte maschile, parecchio ingessata nelle espressioni e nei movimenti. Fare cinema per l’infanzia non è un difetto a prescindere, nella valutazione di prodotti di questo tipo va inevitabilmente tenuto conto dell’intenzione generale, uscendo dall’ottica esclusivamente personale di recensore/critico adulto, ma senza naturalmente abbandonare la lucidità neutrale dell’analisi, allo scopo di valutarne la qualità artistica, raggiungendo il giusto equilibrio: purtroppo non ci si può nascondere dal fatto che una serie di piccole mancanze, da diversi punti di vista, impediscano alla pellicola di superare la soglia della mediocrità cinematografica.

Voto:
2.5/5
Paola Perri
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