Articolo pubblicato il 15 Agosto 2023 da Bruno Santini
Era una decisione particolarmente attesa dopo le numerose polemiche che erano state generate dalla presentazione del film Leila e i suoi fratelli al Festival di Cannes 2023, ma adesso la scelta è diventata ufficiale: il regista iraniano Saeed Roustayi è stato arrestato e condannato a 6 mesi di prigione, a cui è stato aggiunto un divieto di ritornare in patria per 5 anni, in virtù della realizzazione e della presentazione del film Leila e i suoi fratelli al Festival di Cannes 2023, dove era in concorso e ha vinto il premio FIPRESCI.
Chi è Saeed Roustayi, il regista di Leila e i suoi fratelli
Nato a Teheran il 14 agosto 1989, Saeed Roustayi è un regista e sceneggiatore iraniano che, nell’ambito del suo ultimo film Leila e i suoi fratelli, ha agito anche nei panni di produttore. Il regista era già noto negli ambienti della critica internazionale in virtù della sua realizzazione del poliziesco Metri šiš o nim, presentato nell’ambito della 76esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, nella sezione Orizzonti. Il film in questione è valso, al regista, anche la candidatura ai Cesar nella categoria di miglior film straniero, oltre che la vittoria per essere stato il miglior regista al Tokyo Film Festival.
Le polemiche per la presentazione di Leila e i suoi fratelli a Cannes e l’arresto di Saeed Roustayi
Fin da quando era stato presentato al Festival di Cannes 2023, Leila e i suoi fratelli era stato oggetto di aspre critiche da parte del governo iraniano, mosse soprattutto dal Ministero della cultura e dell’orientamento islamico presente all’interno del paese. A essere oggetto di particolare polemica sono state non soltanto le critiche mosse verso il governo iraniano all’interno del film, ma anche la distribuzione di Leila e i suoi fratelli non autorizzata da parte del paese, per quanto Roustayi abbia sempre negato questo elemento. Inoltre, anche la scelta – da parte dell’attore Navid Mohammadzadeh – di baciare sua moglie sul red carpet del Festival, aveva destato particolare scalpore. Purtroppo per Saeed Roustayi, è arrivata una sentenza piuttosto attesa: condanna a 6 mesi di prigione e impossibilità di ritornare in Iran per 5 anni. La comunità cinematografica internazionale si è immediatamente schierata al fianco del regista di Leila e i suoi fratelli.