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Sciopero sceneggiatori, arriva l’accordo: come sta reagendo Hollywood?

Con l’accordo che sembra ormai esser stato trovato, cerchiamo di dare uno sguardo a come il mondo del cinema e la tv sta accogliendo la notizia.
sciopero sceneggiatori come sta reagendo Hollywood

Dopo quasi 5 mesi di trattative l’attesissimo momento è arrivato: WGA e AMPTP (associazione di categoria delle major cinematografiche e televisive) hanno finalmente raggiunto un accordo provvisorio a ben 146 giorni dall’ inizio dello sciopero degli sceneggiatori. I primi segni di disgelo si erano visti già dal 20 settembre facendo protrarre le trattative per più di quattro giorni per trovare un compromesso conveniente per tutti. Secondo il comunicato della WGA, infatti, lo staff del sindacato si sta assicurando che tutto ciò che è stato promesso a parole venga tradotto in documenti che assicureranno le garanzie accordate. Insomma, nonostante manchi ancora la votazione degli iscritti per decidere la fine o meno dello sciopero, pare che WGA e le major cinematografiche abbiano risposto l’ascia di guerra per cercare di rilanciare una industria che sta affrontando un profondissimo periodo di crisi. 

Sciopero sceneggiatori arriva l'accordo e le prime reazioni

Sciopero sceneggiatori, le prime reazioni del SAG-AFTRA: «Noi non molliamo»

 

Nel frattempo il mondo del cinema sta accogliendo con prevedibile felicità l’accordo provvisorio concordato tra le due parti, in vista della ripartenza dei set e delle produzioni. I primi a complimentarsi dello storico risultato raggiunto è stato il SAG-AFTRA che con un comunicato stampa ha dichiarato di essere “fiducioso” per le discussioni tra le major e il sindacato attori che da luglio affiancava la WGA nella sua battaglia. “Dal giorno in cui è iniziato lo sciopero della WGA, i membri del SAG-AFTRA sono stati al fianco degli sceneggiatori nei picchetti. Continueremo a scioperare per il nostro contratto televisivo/cinematografico e continueremo a sollecitare gli amministratori delegati degli Studios e delle piattaforme streaming a tornare al tavolo delle trattative e a realizzare l’accordo equo che i nostri membri meritano e richiedono” ha scritto in una nota, complimentandosi degli ottimi risultati raggiunti dalla Writers Guild of America.

 

L’importanza storica di questo accordo non è un caso. La sciopero avviato dagli sceneggiatori, negli ultimi 4 mesi e mezzo, si era trasformato in una protesta di tutti coloro che lavorano nel settore dell’intrattenimento e dell’audiovisivo. Il sostegno, arrivato indiscriminatamente, era chiaro nelle personalità presenti ai vari picchetti organizzati durante le proteste. Sceneggiatori, attori, scenografi, direttori della fotografia, erano tutti presenti per protestare contro un’industria che da sempre meno importanza al lavoro di chi realizza quei prodotti.

 

Sciopero WGA, le star festeggiano sui social

 

Il modo in cui lo sciopero ha coinvolto tutti gli strati di Hollywood è chiaramente intuibile dai messaggi di congratulazioni che sono arrivati subito dopo la pubblicazione del comunicato ufficiale della WGA. Ad essersi congratulati con il sindacato, infatti, sono state tantissime personalità influenti del mondo dell’intrattenimento che, nel corso dei mesi, si sono fatte portavoce delle necessità dei sindacati e di tutto il settore dell’audiovisivo. Una delle prime è stata Jessica Chastain che aveva reso pubblico il proprio impegno nella protesta durante la Mostra del Cinema di Venezia presentandosi alla conferenza stampa di Memory con indosso una maglia del SAG-AFTRA e parlando apertamente della necessità di trovare un accordo valido per tutte le parti. L’attrice, così come Hannah Waddingham, Jack Quaid, Bella Ramsey, Emily Rudd e tanti altri, si è complimentata per l’obiettivo raggiunto ricondividendo sui propri profili social l’annuncio della WGA.

Sciopero sceneggiatori raggiunto l'accordo

Una delle proteste più lunghe (e dispendiose) della storia di Hollywood

 

Al momento si sa ancora poco di come potrebbero andare le cose riguardo gli accordi con il sindacato attori. La direzione presa dalle trattative lascerebbe intendere una urgenza delle major di ripartire con le produzioni rimaste ferme per troppo a lungo. I 146 giorni di sciopero, secondo alcune stime degli economisti, avrebbero portato ad un crollo di circa 5 miliardi dollari indebolendo considerevolmente i guadagni dello Stato della California. Con l’accordo provvisorio raggiunto ci si avvia alla conclusione di una delle proteste più lunghe e complicate della storia di Hollywood paragonabile solo al blocco dei lavori verificatosi nel 1988. Se all’epoca il problema riguardava le quote da pagare per le produzioni nei paesi esteri, ora riguarda il futuro della categoria con l’introduzione nell’equazione dei servizi streaming che hanno cambiato totalmente i ritmi di produzione e di lavoro degli sceneggiatori. Rimane ancora aperto, invece, il tavolo delle contrattazioni con il sindacato attori. L’ultimo tentativo di arrivare ad un accordo era stato chiuso frettolosamente con un nulla di fatto lo scorso luglio. Al momento non si può far altro che aspettare e capire come il mondo di Hollywood deciderà di muoversi nelle prossime settimane. L’urgenza, però, sembra essere una: arrivare ad una chiusura del cerchio il prima possibile.