Recensione – The Creator, il nuovo film di Gareth Edwards con John David Washington ed Allison Janney

La recensione di The Creator, con Ken Watanabe e Gemma Chan

Articolo pubblicato il 5 Febbraio 2025 da Giovanni Urgnani

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: The Creator
Genere: Fantascienza
Anno: 2023
Durata: 133 minuti
Regia: Gareth Edwards
Sceneggiatura: Gareth Edwards, Chris Weitz
Cast: John David Washington, Gemma Chan, Ken Watanabe, Sturgill Simpson, Allison Janney, Ralph Ineson, Marc Menchaca, Veronica Ngo, Robbie Tann, Michael Esper, Ian Verdun, Mackenzie Lansing, Leanna Chea, Madeleine Yuna Voyles, Amer Chadha-Patel
Fotografia: Greig Fraser, Oren Soffer
Montaggio: Hank Corwin, Scott Morris, Joe Walker
Colonna Sonora: Hans Zimmer
Paese di produzione: Stati Uniti

Distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 29 settembre 2023 mentre in quelle italiane il 28 settembre dello stesso anno. Di seguito, la trama e la recensione di The Creator, con John David Washington nei panni del protagonista.

La trama di The Creator, diretto da Gareth Edwards

Di seguito la trama ufficiale di The Creator, diretto da Gareth Edwards:

 

In un futuro devastato dalla guerra combattuta tra la razza umana e le forme di intelligenza artificiale, Joshua, un ex agente delle forze speciali, che ha di recente perso sua moglie, viene reclutato per una missione tanto importante quanto ardua: dare la caccia e uccidere il Creator, l’inafferrabile architetto dell’avanzata IA. Nelle mani di quest’ultimo c’è il destino del mondo, perché ha sviluppato una misteriosa arma, che potrebbe mettere fine alla guerra, ma anche all’intera umanità. Joshua, insieme alla sua squadra di agenti d’élite, riesce a superare le linee nemiche nel territorio invaso e detenuto dall’IA, ma una volta ritrovatosi di fronte all’arma apocalittica, farà una scoperta agghiacciante: la pericolosa arma che Joshua dovrebbe annientare è un’IA che ha l’aspetto di una bambina.

 

 

La recensione di The Creator, con John David Washington

 

 

La recensione di The Creator, con John David Washington

Il 2 maggio 2023 il sindacato degli attori e sceneggiatori americani hanno indetto uno sciopero per modificare determinate condizioni contrattuali. Tra le varie situazioni, emerge la battaglia per regolamentare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei prodotti audiovisivi, tutelando il lavoro e la figura dell’essere umano. Nel futuro distopico ideato da Gareth Edwards la battaglia si combatte imbracciando le armi, uno scontro tra uomini e macchine senza esclusione di colpi, in cui sembra che ancora una volta sia in gioco la sopravvivenza della specie, minacciata da un’altra più evoluta e avanzata. Ma ciò che la società del nuovo millennio deve temere veramente è l’ormai quasi totale incapacità a distinguere il vero dal falso, ogni cosa è manipolabile: le immagini, i suoni e i corpi; la più pericolosa manipolazione però, quella mentale, ha radici profonde, da quando l’umanità ha iniziato ad unirsi in tribù, formando di conseguenza le prime classi dirigenti. Quando è necessario per ottenere i propri scopi, gli organi di comando, mettendo da parte il bene comune, destabilizzano le masse popolari presentandole nuovi nemici da affrontare, propagandando retoriche motivazioni, al fine di giustificare atti crudeli e sanguinari che altrimenti non troverebbero ragion d’esistere. La pellicola prende una posizione nettamente antimilitarista, facendo riflettere lo spettatore su quanto la democrazia sia messa a dura prova dai demagoghi conservatori, capaci di mettere in pericolo un’intera nazione pur di portare avanti il proprio tornaconto.

 

 

 

 

I pregi e difetti di The Creator, con Allison Janney

Per la costruzione dell’universo narrativo sono stati mischiati vari elementi della cinematografia mondiale, in maniera più o meno spudorata si è copiato da vari capolavori della “Settima Arte”: i simulatori sono caratterizzati alla stregua dei replicanti di Blade Runner; il design dei robot è pressoché identico ai droidi di Guerre Stellari, soprattutto la nuova trilogia; la figura di Alfie è decisamente ispirata ad Akira; la violenza dei soldati riporta alla mente le situazioni della guerra in Vietnam, descritte ad esempio in Platoon. Visivamente è inattaccabile, l’estetica colpisce per la riuscita degli effetti visivi sempre impeccabili, la tecnica registica è continua per tutta la durata, con scene d’azione comprensibili, così da mantenere un ritmo costante. L’aspetto più deludente però riguarda la scrittura, in particolar modo a proposito dei personaggi principali, inciampi che per un film ambizioso come questo, con l’intenzione di alzare l’asticella della maturità, risultano ancora più grossolani.

 

 

Joshua manca di una concreta e necessaria evoluzione, nell’arco della vicenda non si schioda da un profondo individualismo, la posta in palio si alza sempre di più e le circostanze dovrebbero portare ad un cambiamento di prospettiva, più aperto a ciò che sta succedendo al pianeta ed ai suoi abitanti. Non sono ben chiari i rapporti di forza della bambina-arma, sulla carta in grado di fare qualsiasi cosa, ma per un motivo o per un altro, in base alle esigenze narrative, può o non può fare determinate cose, nuotando in una sorta di limbo indefinito. Risultano fuori luogo anche determinati momenti di umorismo, piazzati ogni tanto qua e là, innanzitutto non particolarmente efficaci nella loro intenzione, inoltre stridono con il contesto drammatico e bellico della vicenda.

Voto:
2.5/5
Andrea Barone
4.5/5
Christian D'Avanzo
4/5
Matteo Farina
3.5/5
Gabriele Maccauro
4/5
Bruno Santini
3.5/5
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Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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