Recensione – Ahsoka 1×07: Sogni e Follia

Ahsoka: la recensione del settimo episodio

Articolo pubblicato il 5 Ottobre 2023 da Christian D'Avanzo

SCHEDA DELLA SERIE

Titolo della serie: Ahsoka
Genere: Sci-fi, Fantasy
Anno: 2023
Durata: 45 min
Regia: Geeta Vasant Patel

Sceneggiatura: Dave Filoni
Cast: Rosario Dawson, Natasha Liu Bordizzo, Lars Mikkelsen, Eman Esfandi, Ray Stevenson, Ivanna Sakhno
Colonna Sonora: Kevin Kiner

Paese di produzione: Stati Uniti D’America

Ahsoka“, nuova serie TV ambientata all’interno del Mandoverse, continua ad espandere la mitologia presente nel mondo di Star Wars. Dopo il ritorno di un personaggio estremamente importante nel sesto episodio, in che modo Dave Filoni continuerà a sviluppare il viaggio dell’ex apprendista di Anakin? Ecco quindi la recensione dell’episodio “Sogni e Follia“, disponibile su Disney Plus.

La trama del settimo episodio di Ahsoka

Ahsoka è finalmente giunta sul pianeta Peridea, ma i soldati del Grand’Ammiraglio Thrawn sono pronti ad aspettarla con un’ingegnosa e pericolosa trappola. Nel frattempo il Generale Hera Syndulla rischia di affrontare la corte marziale per aver ignorato gli ordini della repubblica. Mentre Ahsoka cerca di raggiungere Sabine, quest’ultima esplora il pianeta insieme al ritrovato jedi Ezra Bridger, ma entrambi non sanno che Baylan Skoll e la sua apprendista Shin Hati sono alle loro calcagna per eliminarli.

Ahsoka 1x07: la recensione

La recensione di Ahsoka: Sogni e Follia

L’episodio si apre evidenziando, ancora una volta, le grandi ambizioni da kolossal della serie: il momento in cui i Purrgil arrivano di fronte al pianeta, affrontando la trappola preparata da Thrawn, è uno dei combattimenti spaziali più intensi ed originali di tutto Star Wars. Al di là dell’eccellenza degli effetti, è incredibile seguire Ahsoka che attraversa il terrore della morte mentre, in parallelo alla sua paura, si avverte tutta la sofferenza degli animali, evidenziando, in modo sottile, la crudeltà fredda di Thrawn e dell’impero. Tale momento, che fonde i personaggi con l’ambiente che lo circonda in modo eccelso, si rifà alla potenza empatica dei Tulkun visti nel capolavoro “Avatar: La Via Dell’Aqua” di James Cameron. Di grande impatto è anche il momento in cui i nemici si confrontano con i Noti, messo in scena come un vero e proprio assalto alla carovana che fonde in maniera incredibile la CGI con gli animatronic.

Da lodare inoltre un combattimento, poiché la regista Geeta Vasant Patel mette in scena, per la prima volta, un’impostazione molto diversa nelle arti dei combattimento dei Jedi, mettendo questi ultimi non soltanto in una visione inedita, ma che allo stesso tempo avvalora sia la Forza che l’impatto della sua enorme potenza. Tale elemento, collegato allo sviluppo di Ezra Bridger, aumenta la visione biblica che circonda l’aura del personaggio (non è un caso che i suoi abiti richiamano a quelli del Mosè interpretato da Charlton Heston in “I Dieci Comandamenti” di Cecil B. DeMille), investendolo di un’affascinante umiltà e misticismo.

La recensione di Ahsoka Sogni e Follia

Una corsa contro il tempo

La caratterizzazione del Grand’Ammiraglio Thrawn rende quest’ultimo uno spietato calcolatore che gioca con i suoi nemici e persino con i suoi soldati come se fossero delle semplici equazioni. Il carisma della sua astuzia e la sua freddezza lo rendono un villain strepitoso, specialmente quando viene mostrata la sua impassibilità per quanto riguarda il rischio di perdere gli uomini, tirando fuori un’atmosfera ancora più temibile. La temibilità di Thrawn è ancora più distruttiva con l’ansia che circonda lo scorrere del tempo: l’episodio è una vera e propria corsa in cui Ahsoka deve arrivare prima che i suoi amici rischino di essere assassinati, mentre Thrawn potrebbe fuggire da un momento all’altro, mettendo a rischio l’impero. La fredda logica di Thraw sembra quasi conquistare le mosse degli avversari, riuscendo a contrastare persino l’imprevedibilità di questi ultimi. Tale logica è in contrasto con l’impulsività di Ahsoka, la quale tuttavia si serve dell’aiuto e la speranza dei suoi amici per riuscire a mantenere un forte controllo sulle situazioni anche quando lei deve improvvisare.

Tra Ahsoka e Thrawn che sfidano il tempo, è sempre più interessante notare la calma incredibile di Sabine, la quale aspetta persino di rivelare gli eventi a Ezra pur di riuscire a godersi la sua compagnia dopo diversi anni, anche se la cosa sembra determinata anche dalla paura di deluderlo. Sabine continua a mettere al primo posto i propri sentimenti ed è interessante pensare a come possa evolvere la cosa nella puntata successiva, quando lei e Ahsoka arriveranno al confronto definitivo. Tra i personaggi più interessanti sicuramente c’è Shin Hati: l’episodio infatti mette in evidenza la fragilità della sua giovinezza accecata dall’ambizione e dalla strada sbagliata, con Ahsoka che comincia a guardare lei con occhi diversi, avendo pietà. Anche Shin Hati si confronta con il tempo, con il suo maestro Baylan Skoll che la ammonisce sulla possibilità di lasciarsi tentare dalla fretta di vincere, mentre la figura di quest’ultimo è sempre più ambigua per quanto riguarda il suo vero obiettivo.

Oltre all’evoluzione dei personaggi principali, la penna di Dave Filoni riesce, ancora una volta, a valorizzare i cameo di figure iconiche nel fandom, dando sempre di più un’impronta chiave alla mitologia della saga e contribuendo a sviluppare, anche con pochi dettagli, anche personaggi celebri amati da anni. Tra tutti gli episodi di “Ahsoka”, questa settima parte si concentra molto sull’azione, costruendo molto bene il pathos per la battaglia conclusiva e dimostrando ancora una volta che la serie è all’altezza del nome che porta. A questo punto, per il gran finale, può solamente esserci un grande hype.

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