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Box Office 14-20/03/2022: Il bicchiere mezzo vuoto

“The Batman” mantiene la testa della classifica piuttosto agevolmente, sperimentando un calo molto simile a quello ottenuto a quello negli Stati Uniti e si avvicina sempre di più ad ottenere (nonostante il risultato deludente in Cine che tuttavia non sorprende) una cifra che dovrebbe assestarsi tra gli 800 e gli 850 milioni worldwide, facendo si dunque che l’operazione di rilancio della Warner Bros possa esser definita completamente riuscita. Le nuove uscite sul nostro mercato invece evidenziano come persistano ancora problemi a livello sistemico, come il cinema d’autore faccia fatica a ritornare ai suoi soliti standard e di come la nostra produzione casalinga abbia ancora molta strada da fare per raggiungere un livello accettabile.Prima di addentrarci in queste considerazioni vediamo i dati della settimana appena trascorsa:

(Fonte dati Cinetel)

I film debuttanti in classifica sono quattro, tuttavia “Belle” (film anime distribuito dalla Koch Media) non sarà oggetto delle nostre considerazioni.Partiamo dunque da “Corro da te” la commedia che vede protagonisti Pierfrancesco Favino e Miriam Leone che ha debuttato sui nostri schermi staccando poco più di 100 mila biglietti.Per un qualsiasi altro film italiano (probabilmente compreso anche il deludente “C’era una volta il crimine”) questo risultato sarebbe stato da accogliere con soddisfazione e avrebbe fatto sperare in un’inversione di tendenza riguardo le performance dei film nostrani al botteghino interno.Nonostante questo risultato non sia ovviamente disastroso va sottolineato come Favino tra tutti gli attori italiani sia quello con lo star power più accentuato e in grado da solo di portare un numero cospicuo (per gli standard italiani) di spettatori in sala. Basti vedere le performance dei film che lo vedevano coinvolto nel 2019-20, di stampo corale o più da solista per notaree come questo debutto non sia nemmeno paragonabile a quei dati. Eccone una rapida rassegna (le cifre seguenti indicano i biglietti venduti da ciascun film): “A casa tutti bene” 1.438.039, “Il traditore” 777mila, “Moschettieri del re: La penultima missione” 762mila, “Hammamet” 900mila, “Gli anni più belli” 900mila. I 100mila biglietti venduti da questo film dunque confermano purtroppo lo stato ancora di convalescenza del nostro cinema in sala e rimandano ancora una volta l’attesa di una performance pienamente soddisfacente.

Altro discorso va invece fatto per “Licorice Pizza” (l’ultimo film di Paul Thomas Anderson) che ha debuttato nel nostro mercato vendendo 65mila biglietti. Vale per questo film (con medio budget, autoriale e con grandi star che interpretano solo ruoli marginali) quasi lo stesso discorso fatto per “Corro da te” ma in altra chiave. Va qui però premesso che basta scorrere la filmografia di Anderson per rendersi facilmente conto che tra le ragioni che spingono i produttori a finanziare i suoi film non vi è sicuramente il successo dei suoi film al box office. Eccezion fatta per “Il petroliere” e “Boogie Nights” tutti gli altri film si sono rivelati insuccessi al botteghino, tuttavia è evidente che motivazioni collaterali ma non meno importanti (legate ai premi e al prestigio professionale) spingono i produttori a seguitare nel sostengo al cineasta statunitense.Tutti i precedenti film (a parte quelli andati davvero pessimamente in tutto il mondo) hanno ottenuto risultati compresi tra i 250mila e i 600mila biglietti venduti, range che “Licorice Pizza” rischia seriamente di mancare, pur avvicinandosi molto probabilmente. Anche in questo caso dunque parliamo solo di una parziale delusione, scaturita principalmente dal fatto che la natura del film avrebbe permesso ad un pubblico più ampio di quello che si è presentato in sala.

Finiamo ora con “Moonfall” l’ultimo film di Roland Emmerich, costato 140 milioni di dollari e prodotto indipendentemente come il precedente “Midway”. Questo film è una ulteriore prova che suffraga un fatto al quale il regista di origine tedesca non vuole evidentemente ancora arrendersi, ossia che i disaster movie ad alto budget da circa un decennio non sono più in grado di attirare in sala un pubblico abbastanza ampio da giustificarne la messa in cantiere. Gli esempi di flop sono innumerevoli e anche la risposta del pubblico italiano sembra sottolineare ulteriormente questa realtà oramai incontestabile.

-Alessio Minorenti