Articolo pubblicato il 24 Dicembre 2023 da Arianna Casaburi
Nel nuovo lungometraggio firmato Wes Anderson, da pochi giorni uscito nelle sale italiane, la scelta di rappresentare alcune scene in bianco e nero svolge un ruolo fondamentale. Asteroid City sembra infatti l’esempio concreto di quanto il monocromo possa incarnare una vera e propria volontà espressiva di un regista a tutti gli effetti. Proponiamo qua di seguito un possibile significato del perché alcune scene sono in bianco e nero.
Le scene in bianco e in nero in Asteroid City
La prima scena in bianco e nero che compare nel film è quella del prologo, in cui un conduttore televisivo (Bryan Cranston) si rivolge direttamente allo spettatore e rivela che lo spettacolo che sta per essere proiettato, “Asteroid City”, non esiste ma che in realtà è un’opera teatrale realizzata anni prima dal drammaturgo Conrad Earp (Edward Norton). Da qui in poi, l’alternanza delle scene in bianco e nero con quelle a colori, le prime di durata inferiore rispetto alle seconde, accompagnerà lo spettatore in questa visione sospesa tra l’illusione e la realtà. Prevalentemente le parti in monocromo immortalano la figura di Conrad Earp, prima intento a scrivere la sua opera, poi a cercare gli attori adatti per i personaggi e infine a dialogare con loro per portare a termine al meglio l’interpretazione.
Emblematica è la scena in cui l’attore fittizio che recita la parte di Augie Steenback (Jason Schwartzman) interroga il drammaturgo sul perché il suo personaggio debba bruciarsi una mano su una piastra, gesto che poi compirà volontariamente e quindi messo in scena nell’opera a colori. Nelle sequenze che precedono l’epilogo, troviamo un’altra scena simbolica. Margot Robbie, a cui è stata cancellata la parte della moglie del personaggio di Jason Schwartzman nell’opera teatrale, fa la sua breve comparsa vestita con abiti elisabettiani. Mentre è in pausa dal suo spettacolo, Margot Robbie si affaccia dal balcone del teatro e si trova davanti Jason Schwartzman. Il loro incontro fisico nel mondo della pellicola monocromo diventa una metafora dell’incontro altrimenti irrealizzabile tra i due livelli a cui appartengono: quello tra la vera finzione e la realtà fittizia.

Il significato delle scene in bianco e nero in Asteroid City: l’illusione della vita come teatro
Nel lungometraggio di Wes Anderson, il bianco e nero diventa il collante che tiene insieme la tripla finzione che lo spettatore si ritrova inconsapevolmente a dover accettare come se fosse un trucco di magia. Prima fra tutte, la finzione a cui siamo soliti ogni qualvolta che, da spettatori, assistiamo alla proiezione di un film o alla messa in scena di uno spettacolo teatrale. A questa si aggiungono l’espediente narrativo del personaggio di Bryan Cranston che, da intermediario, rompe la quarta parete tra la realtà del pubblico e la finzione del film. Infine, come ultimo livello di finzione troviamo la messa in scena del copione di “Asteroid City” a colori interno al film, insieme ai retroscena rappresentati dalle scene in bianco e nero.
Oltre alla divisione in atti, Wes Anderson sfrutta il monocromo per dare vita a una riproduzione teatrale ma fedele della realtà che, dall’essere nascosta dietro le quinte dell’opera, viene catapultata di fronte ai nostri occhi su un duplice palcoscenico fittizio. In questo modo si coinvolge lo spettatore dentro un’illusione parziale, segnalando quando, all’interno della pellicola, la finzione della recitazione degli attori lascia il posto al racconto della realtà fittizia. In questo senso, le parti in bianco e nero vanno a creare un effetto di sospensione dell’incredulità, diventando complementari di quelle a colori. Così facendo lo spettatore viene messo nella condizione di poter comprendere il gioco di specchi ideato dal regista, sospeso tra la finzione e una continua aderenza con la realtà. Asteroid City si rivela essere dunque un oggetto cinematografico ricco per un’analisi ermeneutica, soprattutto nel modo in cui sceglie con cura di adottare determinate tecniche rappresentative per dare una nuova vita e significati al tanto vecchio ma caro bianco e nero.