Recensione – Loki 2×01: una nuova lotta contro il tempo

Il primo episodio della seconda stagione di Loki riparte da dove ci eravamo lasciati ma con un briciolo di tensione in più.
Recensione Loki 2x01

Articolo pubblicato il 27 Dicembre 2023 da Emanuela Di Pinto

Il Marvel Cinematic Universe non sta reggendo benissimo alla prova del tempo. A 4 anni dall’uscita nelle sale di Avengers: Endgame, il franchise, a causa della pandemia, scioperi, ritardi e, forse, anche di una incapacità di gestire dal punto di vista narrativo e strutturale un universo così ampio di storie e ramificazioni’, la Marvel sta oltrepassando quella che è la più grande e complicata crisi dai suoi albori. I fan hanno perso parte del loro entusiasmo e questo si fa inevitabilmente sentire. Loki 2 è arrivata in un momento molto difficile e complicato da gestire non solo per la Marvel, ma per tutta l’industria dell’audiovisivo. Con lo sciopero degli attori ancora in corso e quello degli sceneggiatori appena concluso, case di produzione come la Disney hanno avuto poca possibilità di puntare su quella comunicazione e promozione martellante che ha sempre caratterizzato i prodotti del Marvel Cinematic Universe. La seconda stagione della serie creata da Michael Waldron è arrivata più in sordina, in silenzio, puntando al difficile compito di riprendere il racconto da un cliffhanger che aveva lasciato tutti con il fiato sospeso. L’uscita del primo episodio di Loki 2 ha rigettato il pubblico tra i corridoi della TVA riprendendo le vicende di Loki, Mobius & Co, come se due anni fossero passati come uno sciocco di dita.

La trama della 2×01 di Loki, diretta da Justin Benson & Aaron Moorhead 

Quando la Marvel scelse Tom Hiddleston per interpretare il “malvagio” (si fa per dire) e ambiguo fratello di Thor, probabilmente non avrebbe mai potuto prevedere che il personaggio, da lì ad un decennio, sarebbe diventato quasi un’ancora di salvezza per un franchise che, nell’ultimo anno, sembra essersi un po’ appantanato nei suoi stessi problemi. Ultimo, ma non meno importante, il coinvolgimento di Jonathan Majors in un processo per violenze domestiche che si dovrebbe tenere entro fine anno a New York. Nonostante i Marvel Studios si siano schierati a favore dell’attore è sicuramente stata una mossa di coraggio quella di far ripartire Loki 2 mantenendo come minaccia principale e totalizzante il personaggio interpretato dall’attore. 

La 2×01, riparte perfettamente dal punto in ci eravamo lasciati: Loki sembra trovarsi in un’altra linea temporale con Mobius che non lo riconosce e la TVA pronta a braccarlo. Dopo un primo momento di confusione, l’antieroe si smaterializza ritrovandosi nella “sua” linea temporale. A raccontarlo, in realtà, sembra essere molto più difficile di quel che è. Dopo l’incontro con Colui che rimane Loki ha sviluppato la dolorosa capacità di essere vittima del “time slipping”, ovvero, un dolorosissimo passaggio istantaneo tra presente, passato e futuro.

Recensione Loki 2x01

La recensione della 2×01 di Loki, l’inizio di una corsa contro il tempo

La 2×01 di Loki 2, si presenta, fin dal primo istante come un ponte necessario tra la prima e la seconda stagione, perdendo un po’ quel sottotesto misterioso e a tratti dispersivo dei gli episodi passati. La storia è stranamente lineare, nonostante risolva con eccessiva velocità l’elemento del time slipping che, inizialmente, in molto avevano ipotizzato potesse essere uno degli archi narrativi più interessanti che la serie avrebbe potuto raccontare. Il cambio di autori e regista si sente e si vede grazie ad una scrittura meno compassata con dialoghi molto più snelli e, soprattutto, una regia che si sviluppa totalmente al chiuso e che, fino ad ora, sembra voglia sperimentare di meno rispetto alla prima stagione. Nonostante ciò, sono stati presentati comunque alcuni spunti narrativi e visivi molto ben riusciti (ad esempio la conversazione tra Loki, O.B e Mobius tra passato, presente e futuro) che hanno fatto respirare di nuovo quell’aura di mistero e di urgenza del pericolo che era diventata un marchio di fabbrica per la serie.

All’inizio dell’episodio torna ad essere affrontato il dilemma del libero arbitrio, una delle colonne portanti di Loki. Nella prima stagione, infatti, al centro si poneva il modo in cui la TVA, falciando le linee temporali, toglieva ogni tipo di scelta a coloro che vivevano in quei “mondi”. Stessa cosa, poi, si è riflessa negli stessi lavoratori dell’associazione a cui, periodicamente, veniva cancellata la memoria con l’obiettivo di renderli schiavi del proprio lavoro e della loro fede della TVA. Nella nuova stagione questo concetto viene totalmente messo in crisi a favore di una problemizzazione sempre più ampia e mai presa sottogamba dell’idea di libertà e responsabilità. Il destino della TVA è appeso ad un filo e ogni inquadratura del primo episodio lascia capire la sensazione di paura e di urgenza che colpisce tutti i protagonisti costantemente in balia del tempo e di come tenti di schiacciarli.

Recensione Loki 2x01

Loki 2, nuovi arrivi e vecchia confusione

La grande novità della 2×01 di Loki è OB, nuovo volto della serie che, fin da subito ha mostrato la sua importanza all’interno della dinamica dell’episodio. E’ grazie a lui che Loki e Mobius riescono a trovare una soluzione per i salti temporali che affliggo il protagonista ed è proprio lui a dare all’episodio quel tocco di leggerezza di cui aveva bisogno. Fin da subito viene chiarito quanto Loki stia portando avanti una vera e propria lotta contro il tempo per se stesso e per Sylvie. La sua paura maggiore, infatti, è quella di “non essere arrivato in tempo” e “non aver avuto la possibilità di pensare”. Ciò che realmente colpisce del primo episodio di Loki 2, però, è la messa in scena. Mentre nella prima stagione veniva esplorato ciò che c’era al di fuori della TVA, tra linee temporali che si accavallavano e spazi al di là del tempo, ora l’impressione è che si voglia raccontare sempre di più la TVA e le sue crepe

Per tutto l’episodio non si fa altro che scendere nella pancia dell’organizzazione, spogliandola sempre di più delle sue contraddizioni ed errori strutturali che, con la rottura definitiva della Sacra Linea Temporale, sono stati messi alla luce del sole. Insomma, in questo primo episodio la ricercatezza visiva classica di Loki non manca ma ciò che è andato un po’ a sentirsi è l’assenza di una struttura narrativa capace di guidare per mano lo spettatore, un po’ come era stato fatto nella prima stagione. Nonostante dal punto di vista narrativo succeda molto poco, le cose che vengono spiegate, molto spesso risultano confusionarie e, forse, eccessivamente intricate al primo ascolto. Un elemento è quasi diventata una cifra stilistica di Loki.

Il modo in cui la serie ricerca un suo stile e il suo “volto” la rende sicuramente superiore, per intenzioni e tipo di storia che vuole raccontare, a ciò che il Marvel Cinematic Universe ha fatto negli ultimi anni. Insomma, Loki gioca un campionato a parte e, forse, è anche meglio così.

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