Recensione – Loki 2×02: un multiverso sempre più intricato

Nel secondo episodio di Loki 2 la serie conferma di avere una propria identità che passa anche tra le atmosfere della buddy comedy.
Recensione Loki 2x02 un multiverso sempre più complicato

Articolo pubblicato il 27 Dicembre 2023 da Emanuela Di Pinto

Loki ha una sua anima, un suo modo di concepire una narrazione e con il secondo episodio della seconda stagione conferma ancor di piú questa direzione. Già dalla prima puntata uscita nel 2021 era risultato ben chiaro quanto Loki puntasse, a differenza della maggior parte delle serie del Marvel Cinematica Universe, ad avere un suo stile ed identità, raccontando una vicenda che, almeno apparentemente, sembra svilupparsi in maniera parallela (e fuori dal tempo) rispetto a tutto il resto. Nella 2×02 vengono portati allo stremo quelli che sono sempre stati i pregi della serie, tra viaggi nelle linee temporali, scene che ricordano la più classica buddy comedy e un Loki che, finalmente, sembra somigliare a se stesso mostrando le sue capacitá di Dio degli Inganni e manipolatore nato. Insomma, sembra un po’ rivedere, anche se piú maturo e meno affetto da complessi di inferioritá, il Loki del primo capitolo di Thor e di Avengers.

La trama della 2×02 di Loki, diretta da Dan DeLeeuw

In un riferimento sempre piú palese alle buddy comedy anni ’80, partendo da Beverly Hills Cop ad Arma Letale, Loki e Mobius nel secondo episodio vestono i panni di una improponibile coppia di agenti di “polizia” della TVA, pronti ad indagare per trovare Sylvie e far confessare il cacciatore “fuggito” X-5. Rompendo la narrazione rispetto alla puntata precedente, il nuovo episodio si apre nella Londra di fine anni ’70, durante la première di un nuovo film di Brad Wolfe, identitá assunta da X-5 dopo essere fuggito dalla missione di “recupero” di Sylvie a cui era stato assegnato dai vertici della TVA. Il grande pregio dell’episodio è nel modo in cui, finalmente, ha riconsegnato ai fan ciò che gli era mancato cosí tanto del personaggio di Loki. 

Nel corso della prima stagione, infatti, il Dio degli Inganni aveva perso un po’ quel lato ambiguo e manipolatore che aveva sempre fatto parte di lui in funzione di trama. L’evoluzione caratteriale e umana che affronta Loki nel corso della prima stagione, con gli sconvolgimenti dovuti alla scoperta della TVA e del suo destino, aveva inevitabilmente cambiato un po’ la direzione presa dal personaggio. La 2×02 di Loki porterá non poca gioia nei nostalgici e chi, nel corso degli anni, aveva lamentato il fatto che l’antieroe avesse perso la sua indole da Dio degli Inganni. Dal punto di vista narrativo, l’episodio non aggiunge moltissimo a quello che giá sappiamo oltre a nuovi particolari riguardo il modo in Miss Minutes e Renslayer, entrambe scomparse nel finale della prima stagione, starebbero collaborando. Inoltre, OB getta le basi per quello che potrebbe essere il nuovo obiettivo dei protagonisti: trovare una variante di Colui che rimane in modo da riparare il telaio temporale che, a quanto pare, può essere sistemato solo da chi lo ha progettato

Recensione Loki 2x02

La recensione della 2×02 di Loki, un omaggio alla buddy comedy

L’intero episodio gioca nel mettere in luce il rapporto tra Mobius e Loki e come si stia gradualmente evolvendo. Oltre a ricoprire i divertentissimi ruoli di poliziotto buono e cattivo durante gli interrogatori ad X-5, i dialoghi tra loro sono capaci di andare sempre piú in profonditá scoprendo nuovi elementi dei rispettivi personaggi.  Uno dei momenti meglio riusciti dell’ 2×02, vede protagonisti Mobius e Loki dopo che il primo perde la testa durante l’interrogatorio di X-5. Il tema centrale della conversazione (che avviene in una mensa che ricalca sempre di piú il clima anni ’60 della serie) diventa il motivo per cui Mobius non sembra avere interesse nello scoprire la sua vita prima della TVA. Il discorso tra i due scende tra le pieghe del concetto di ricordo e consapevolezza rendendo lo scambio molto piú profondo e consapevole di quanto ci si potesse aspettare.

In maniera ancor piú approfondita rispetto al primo episodio, viene messo nuovamente al centro il tema cruciale del libero arbitrio. X-5 si fa voce di tutti i dipendenti della TVA strappati dalle proprie linee temporali per diventare “protettori del tempo”, mentre, parallelamente, internamente all’organizzazione si sviluppano due fazioni. Da una parte abbiamo Loki, B-15 e Mobius che cercano di combattere nel nome della giustizia e nel  tentativo di proteggere le linee temporali da una possibile nuova guerra del multiverso. Dall’altra parte invece abbiamo una seconda fazione della TVA che sembra avere come unico obiettivo distruggere tutte le ramificazioni della sacra linea temporale uccidendo miliardi di persone. Il discorso messo in piedi da Loki va oltre la semplice idea del gruppo di eroi che cerca di salvare vite perché sente la responsabilitá di doverlo fare. L’ idea, molto più filosofica, ha le sue fondamentale esistenza e sul modo in cui, ogni persona, dovrebbe vivere la propria vita senza che nessuno abbia alcun tipo di diritto su di lui e sul suo essere al mondo.

Loki recensione 2x02

Loki 2, ricominciare da zero

Il finale dell’episodio, eccessivamente affrettato dall’entusiasmo di far vedere tutto (e forse anche troppo) risulta essere il vero punto debole della puntata. Il confronto tanto atteso  tra Loki e Sylvie non è altro che l’ennesimo modo in cui la ragazza mostra la sua incapacitá di crescere e di maturare nonostante tutte le angherie e violenze subite. Insomma, il suo è un sentimento di egoismo intrinseco nel ruolo di Loki ma che, il protagonista, in qualche modo, è riuscito a superare a differenza della sua variante femminile. Gli ultimi minuti dell’episodi fanno nuovamente “piazza pulita” di ciò che è successo, con la maggior parte delle ramificazioni resettate e un “nuovo inizio”. Mai come questa volta, in questo episodio abbiamo uno spiraglio di quel Loki che abbiamo imparato a conoscere nel corso degli anni. Spietato, manipolatore e, sorprendentemente, ingannatore. Con uno pizzico di Dottor Who e un pò di A spasso nel tempo al momento Loki rimane il più grande punto di forza narrativo e stilistico del Marvel Cinematic Universe.

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