Articolo pubblicato il 27 Dicembre 2023 da Emanuela Di Pinto
Quando si parla del “cinema” in molti fanno una automatica associazione mentale ad Los Angeles e alle sue sfavillanti strade hollywoodiane. Il concetto moderno di divo, ha dato a tantissimi attori un’aura mitica e intoccabile che, ormai, non è neanche più connaturata alla loro bravura o al tipo di film che realizzano ma ad una immagine che si sono costruiti nel corso degli anni. Nonostante Hollywood sia diventata sempre più ‘forma’ e poca sostanza, continuano ad esserci attori che si sono voluti un po’ posizionare al di fuori del circolo vizioso che il cinema mainstream americano crea, decidendo di dedicare la propria carriera a lavorare a progetti che, anche non essendo sulla bocca di tutti, hanno un valore artistico spesso molto superiore rispetto a ciò a cui il dorato mondo del cinema americano per il grande pubblico ci ha abituato. Bandiera di questo approccio molto più “autoriale” alla recitazione nel cinema post-moderno è Gael Garcìa Bernal che, fin dall’inizio della sua carriera, ha deciso di scegliere accuratamente i registi con cui collaborare prediligendo nella sua filmografia più la qualità rispetto alla fama.
Le 10 (+1) migliori interpretazioni di Gael García Bernal
Molto spesso chi nasce al di fuori dei confini americani ed è affascinato dal mondo del cinema tende ad inserirsi nel contesto mainstream e abbandonare lentamente le proprie origini e le proprie radici. Gael Garcìa Bernal è, probabilmente, uno dei pochi attori che ha deciso di andare in controtendenza rispetto a questa abitudine. Dopo aver conquistato il Premio Mastroianni alla 58esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, si è aperto lentamente le porte di Hollywood decidendo, però, di non entrarci mai in maniera definitiva. Nonostante abbia lavorato a grandi produzioni americane (Old, Letter to Juliet sono due esempi) non ha mai voluto abbandonare la sua terra d’origine, il Messico, continuando a lavorare con i migliori cineasti sudamericani e cercando di sostenere l’arte audiovisiva nel suo territorio fondando anche una delle case di produzione più di successo del Sud America insieme a Diego Luna, suo amico di una vita. Annoverato dal New York Times come uno dei 25 migliori attori degli ultimi 25 anni, Bernal si è costruito sempre di più la fama di attore prediletto del mondo indipendente. In occasione dell’annuncio di Gael Garcia Bernal come presidente del concorso della festa del Cinema di Roma, ripercorreremo la sua carriera approfondendo le sue 10 (+1) migliori interpretazioni in carriera.

10. Neruda di Pablo Larraín (2016)
Gael Garcia Bernal è, senza alcun dubbio, uno degli attori preferiti del regista cileno che, nel corso degli anni, lo ha reso più volte protagonista dei suoi film. La pellicola, ambientata nel 1948, racconta la storia di Pablo Neruda che viene braccato dalla polizia cilena dopo che il dittatore Videla condanna il comunismo pubblicamente. Nella pellicola Bernal veste i panni dell’investigatore Óscar Peluchonneau che si metterà sulle sue tracce e svilupperà con il poeta un rapporto molto particolare.
9. I diari della motocicletta di Walter Salles (2004)
Al massimo della sua fama dopo il tripudio internazionale raccolto con Y tu mamá también, Bernal torna al cinema in una pellicola ispirata ai diari di viaggio di Che Guevara e alla biografia del rivoluzionario. Nel film l’attore veste i panni di Ernesto Che Guevara che, insieme all’amico Alberto Granado, decide di rendersi protagonista di un viaggio per l’America Latina comprendendone finalmente la storia e la cultura.
8. Babel di Alejandro González Iñárritu (2006)
Vincitore del premio alla miglior regia a Cannes, Babel è la chiusura definitiva della trilogia della morte di Inarritu composta da Amores Perros, 21 grammi e Babel. La pellicola racconta quattro nuclei narrativi differenti, collegati tra loro per personaggi e tipo di storie. Nel film, Bernal veste i panni dell’ambiguo e scostante Santiago, uno dei personaggi globalmente più apprezzati della pellicola.
7. Coco di Lee Unkrich e Adrian Molina (2017)
A conquistare il posto d’onore di unico film d’animazione in classifica è Coco, una delle pellicole d’animazione meglio riuscite della Pixar degli ultimi 15 anni. La storia del viaggio del giovane Miguel alla scoperta delle proprie origini nel mondo dei morti è divertente, commuovente e riesce a far riflettere su un tema complesso come la morte. A prestare la voce ad Hector, co-protagonista di Coco, è Gael Garcia Bernal che dà voce al personaggio caratterizzandolo con la dolcezza e sincerità che meritava.
6. L’arte del sogno di Michel Gondry (2006)
Pellicola che analizza il labilissimo confine tra sogno e realtà, L’arte del sogno vede Bernal nei panni di Stephane, un franco messicano che ritorna in Francia dopo moltissimi anni spinto da un “lavoro creativo” che gli è stato assicurato da sua madre. Nonostante il lavoro si riveli più noioso del previsto, il ragazzo ha la tendenza a rifugiarsi nel mondo dei sogni anche mentre sviluppa un rapporto con la sua vicina di casa l’affascinante Stephanie.

5. La mala educación di Pedro Almodovar (2004)
E’ raro che Almodovar si faccia scappare attori di matrice ispanica o sudamericana così capaci. Nel 2004, gli anni di massimo splendore della carriera di Bernal, l’attore arrivò alla corte del cineasta spagnolo per eccellenza con La mala educaciòn, pellicola ambientata negli ’80 a Madrid. La storia ripercorre il rapporto tra Enrique e Ignacio e il modo in cui, negli anni del collegio, hanno compreso la loro omosessualità e, soprattutto, quanto l’identità di genere sia qualcosa di fallace e insignificante. Una storia che affronta i turbamenti della crescita e il trauma dell’abuso, anche ad anni di distanza.
4. Ema di Pablo Larraìn (2019)
Da molti definito come il miglior film del regista cileno, con Ema, Gael Garcia Bernal continua la sua grandissima e fruttuosa collaborazione con Pablo Larrain. Nella pellicola l’attore interpreta Gaston, marito della ballerina Ema che, affronta una pesante separazione dalla moglie. La donna, infatti, è costantemente mangiata dai sensi di colpa causati dalla sua decisione di riportare in un orfanotrofio Polo, il bambino che aveva adottato a causa della sterilità di Gaston, che aveva causato una tragedia a causa della piromania di cui il piccolo soffriva.
3. Amores Perros di Alejandro González Iñárritu (2000)
Film che ha lanciato la carriera di Iñárritu è stato quello che, in realtà, ha mostrato al mondo intero il talento di Gael Garcia Bernal che, fino a quel momento, era sempre stato relegato tra i confini del Messico. Nella pellicola l’attore interpreta Octavio, un giovane che intreccia una relazione con la moglie di suo fratello a causa dei modi bruschi in cui lui la tratta. Definita come una delle migliori interpretazioni della sua carriera lo ha fatto entrare nell’Olimpo degli attori più versatili del cinema moderno.
2. Y tu mamá también di Alfonso Cuarón (2001)
Con Y tu mamá también siamo davanti ad uno dei film di maggior successo della storia del cinema messicano realizzato da un giovanissimo Alfonso Cuarón. Con una interpretazione in perfetta sinergia con quella di Diego Luna, suo amico d’infanzia, i due attori vestono i panni di Julio e Tenoch due adolescenti in piena scoperta della loro sessualità che intraprendono un viaggio on the road per il Messico con una ragazza più grande di loro. Ad anni di distanza, continua ad essere una delle pellicole di Cuarón più apprezzate ma, soprattutto, uno dei film che meglio racconta la confusione del periodo adolescenziale.

1. No – I giorni dell’arcobaleno di Pablo Larraìn (2012)
A conquistare l’ambito primo posto di miglior interpretazione è No – I giorni dell’arcobaleno. A conferma di quanto Gael Garcia Bernal sia l’attore perfetto per Pablo Larrain, il regista gli affida il difficilissimo compito di interpretare René Saavedra, il pubblicitario che, nel 1988, fu assunto dai leader dell’opposizione cilena per portare avanti una campagna elettorale per convincere i cileni a non confermare la permanenza di Augusto Pinochet al potere. Il modo in cui Larrain riesce a mettere in luce le capacità del suo protagonista mette solo ancor più in luce l’enorme talento di Bernal che, già all’epoca, era uno degli attori più ricercati nel panorama indipendente.
+1. Mozart in the Jungle (2014-2018)
Prima serie tv prodotta da Amazon Prime Video, Mozart in the Jungle entra nelle viscere dell’Orchestra Filarmonica di New York costretta a reagire ad un cambio improvviso di direttore d’orchestra e, in particolare, di modo di approcciarsi alla musica. Serie che ha portato Gael Garcia Bernal a conquistare il Golden Globe al miglior attore protagonista in una serie, l’interprete veste i panni di Rodrigo De Souza, direttore messicano che sconvolgerà totalmente l’ambiente per i suoi modi anticonvenzionali. L’interpretazione, che in alcuni momenti sopra le righe e in altri incredibilmente sincera e intima, ci presenta un personaggio che, nelle sue scelte di vita e nel suo modo di rapportarsi con la realtà, sogna addirittura di avere intere conversazioni con una visione ricorrente che lui ha di Mozart. Divertente e, allo stesso tempo, drammatica e sincera è, forse, uno dei suoi lavori più apprezzati dal pubblico generalista.