Cerca
Close this search box.

Recensione – Nuovo Olimpo, film di Ferzan Ozpetek su Netflix

Di seguito la recensione e la trama di Nuovo Olimpo, di Ozpetek

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Nuovo Olimpo
Genere: Drammatico, Sentimentale
Anno: 2023
Durata: 110 minuti
Regia: Ferzan Ozpetek
Sceneggiatura: Gianni Romoli, Ferzan Ozpetek
Cast: Damiano Gavino, Andrea Di Luigi, Luisa Ranieri, Aurora Giovinazzo, Greta Scarano, Alvise Rigo, Giancarlo Commare, Jasmine Trinca
Fotografia: Gian Filippo Corticelli
Montaggio: Pietro Morana
Colonna Sonora: Andrea Guerra
Paese di produzione: Italia

Nuovo Olimpo è un film scritto e diretto da Ferzan Ozpetek, presentato in anteprima nazionale alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma, precisamente nella sezione Grand Public. Il ritorno al cinema del cineasta turco naturalizzato italiano passa in realtà in televisione, poiché la distribuzione del lungometraggio è un’esclusiva Netflix. Sull’omonima piattaforma, è possibile recuperare Nuovo Olimpo dal 1° novembre 2023: ne seguono la trama e la recensione

La trama di Nuovo Olimpo, diretto da Ferzan Ozpetek

Di cosa parla Nuovo Olimpo? Di seguito la trama ufficiale del nuovo film diretto da Ferzan Ozpetek:

 

“Si tratta della storia di due giovani venticinquenni di nome Pietro ed Enea (Damiano Gavino e Andrea Di Luigi). Si conoscono per caso e nell’Italia degli anni ’70, dopo il loro incontro si innamorano perdutamente l’uno dell’altro. A causa di un evento del tutto inaspettato, però, la coppia è costretta a separarsi. Nonostante il tempo passi e la distanza fisica tra loro aumenti, dopo trent’anni i due giovani sperano ancora di ritrovarsi, perché entrambi ancora innamorati come il primo giorno.”

Di seguito la recensione e la trama di Nuovo Olimpo, di Ozpetek

La recensione di Nuovo Olimpo: il nuovo film di Ozpetek non ha nulla da raccontare

Nuovo Olimpo è un melodramma tipicamente italiano nella struttura e nell’estetica, laddove persino il trucco finalizzato all’invecchiamento degli attori è esasperato, poco credibile. I mascheroni sono presenti sullo schermo sin dall’inizio del lungometraggio, perché la cassiera del cinema – il cui nome è nel titolo – interpretata da Luisa Ranieri ricalca pedissequamente l’immagine di Greta Garbo. Il problema principale di Nuovo Olimpo risiede nella totale mancanza di una qualsivoglia seduzione dello sguardo, di quegli ammiccamenti sensuali, della costante riproposizione del vuoto. Non vi è alcuna complicità tra i due protagonisti, i quali anche da un punto di vista recitativo sembrano piuttosto ‘robotici’, poco espressivi e per nulla intensi. La sfiorata relazione amorosa si perde di botto, casualmente, con il procedere del racconto, ma il successivo montaggio alternato è una scostante e ridondante riproposizione di situazioni goffe, glaciali e artificiose, dove a farla da padrone è una colonna sonora anonima combinata con le solite frasi fatte, piuttosto comuni persino nel linguaggio social. Incredibile osservare come il passaggio del tempo non fornisca alcuna dinamicità alla storia, la quale rimane vittima di un’immobilità non autoctona, e derivata da un’annullamento emotivo incomprensibile, respingente per lo spettatore e per i personaggi stessi, che sembrano non avere più nulla da dire dopo appena mezz’ora dei 110 minuti del film.

 

Lo sfondo politico è uno spettro durante lo scontro che divide Enea e Pietro, e si fa fatica a comprendere come mai Ozpetek non abbia voluto soffermarsi sulla complessità legata agli anni Settanta, Ottanta e Novanta in Italia. Il finale lascia intuire velatamente il rimorso nutrito dai due protagonisti, il loro desiderio di rivivere un amore ormai andato e irraggiungibile, alimentato esclusivamente dal ricordo; eppure non c’è mai stata alcuna sfumatura a precedere la suddetta sequenza, ragion per cui la storia sentimentale finisce per fluire inerme nell’indifferenza più totale. Lo stesso discorso vale per il cinema, elemento più scenografico che filologico, specie a inizio film. La passione di Enea che lo ha portato a diventare un regista potrebbe essere riconducibile a una mera questione autobiografica, poiché attorno ad essa non viene costruita alcuna riflessione, scadendo nell’inutile citazionismo. Nuovo Olimpo, dunque, risulta essere un macchinoso tentativo di narrare con paroloni e chiacchiere indotte da una sceneggiatura dozzinale, non richiamando mai alla potenza delle immagini, le quali vengono spogliate dal loro ruolo principale: emozionare, trasmettere, condividere, accennare. Il nuovo film di Ozpetek su Netflix si sposa perfettamente con la dimensione televisiva, perché mai come in questa occasione il cineasta minimizza ogni aspetto estetico in favore di un canovaccio poco sincero e, in ultima analisi, senza alcun coinvolgimento viscerale.

Voto:
1.5/5
Arianna Casaburi:
1.5/5
Emanuela Di Pinto:
2/5
Matteo Farina:
1/5
Gabriele Maccauro:
1.5/5
Bruno Santini:
1.5/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

PRO