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La Chimera: la spiegazione del finale del film di Alice Rohrwacher

La Chimera di Alice Rohrwacher, è un film uscito nelle sale italiane il 23 novembre 2023 che porta avanti la sua forte carica allegorica fino alla scena finale: qual è il suo significato?
Di seguito la spiegazione del finale de La Chimera, film di Alice Rohrwacher

La Chimera è un film, uscito nelle sale italiane il 23 novembre 2023 grazie a 01distribution, scritto e diretto da Alice Rohrwacher. Fin dal suo titolo, La Chimera chiede allo spettatore di andare oltre i limiti dell’immaginario, di scendere nelle profondità dell’animo umano, che merita dunque di essere analizzato attentamente. Seguono il finale e la spiegazione del finale de La Chimera, di Alice Rohrwacher.

Il finale de La Chimera, diretto da Alice Rohrwacher

Prima di riportare cosa accade nel finale del film è necessario soffermarsi sulla figura del protagonista. Arthur (Josh O’Connor), lo straniero rabdomante a capo della banda dei tombaroli che trafugano reperti archeologici sotterranei illegalmente, è un ragazzo irrequieto, sospeso tra la vita, il sogno e la morte, nella continua ricerca della sua amata Beniamina, scomparsa molti anni prima. Nelle scene che precedono il finale, Arthur va a trovare Italia, la seconda donna che entra a far parte della sua vita e che sembra ridare una ventata di freschezza e allegria all’animo malinconico dello straniero. Nonostante l’affetto e la gentilezza di Italia, colei che potrebbe essere un nuovo punto da cui ricominciare da zero, Arthur resta sempre legato al suo passato e al ricordo onnipresente di Beniamina e finisce per allontanarsi dalla ragazza. La visita di Arthur a Italia ha uno scopo ben preciso: quello di salutarla una volta per tutte, poiché sa che questa volta sta per intraprendere un viaggio da cui non farà ritorno: quello per ritrovare la sua amata Beniamina. Nella scena finale vediamo Arthur addentrarsi per un sentiero sperduto, e, fermandosi in un punto preciso grazie al suo potere magico, scorge un filo di lana rosso che emerge dalla superficie del terreno. Arthur raccoglie il lembo e inizia a tirarlo per capire da dove viene e, come il filo di Arianna per Teseo, percorso il labirinto dell’al di là, Arthur apre gli occhi e trova davanti a sé la sua amata Beniamina.

Di seguito la spiegazione del finale de La Chimera, film di Alice Rohrwacher

La spiegazione del finale de La Chimera

Nelle scene che precedono l’incontro finale, Arthur va in preda a una sorta di trance, come ogni volta che percepisce la vicinanza di un tesoro. La camera lo inquadra in piedi ma sottosopra, a capo all’ingiù, prima di perdere i sensi e cadere steso a terra. Questo potere magico si rivela di fondamentale importanza nel finale del film, poiché è solo ritrovando e seguendo il filo rosso che lo condurrà a Beniamina, che Arthur avrà accesso diretto al mondo ultraterreno e quindi far sì che nell’epilogo si verifichi il loro incontro. Le sequenze che rappresentano il loro ritrovo sono fulminee, bagnate di una luminosità sognante e intrisa di magia. Lo schermo nero che interrompe la scena dell’incontro tra Arthur e Beniamina lascia lo spettatore in silenzio, al buio, ma diventa un simbolo parlante. Esso, infatti, richiama metaforicamente ciò che vedono Arthur e Beniamina nel gesto di chiudere gli occhi al momento del loro riabbracciarsi, lasciando sottintendere allo spettatore che i due amanti si sono finalmente ricongiunti.

Il film si conclude sulle note della canzone “Gli uccelli” di Franco Battiato, quegli stessi uccelli che, come dichiarato da Alice Rohrwacher, gli etruschi erano soliti osservare poiché rappresentavano per loro il destino di ogni uomo. La Chimera è un film in cui l’atmosfera favolistica, marchio autentico di Alice Rohrwacher, si incontra e si intreccia con i racconti e miti di un passato che crediamo essere perduto, ma che fa parte di noi. Per Arthur alzare gli occhi al cielo equivale invece allo scavare nelle profondità terrene e dell’animo, in un capovolgimento di prospettiva a cui è solito durante le scene di trance. Ricongiungersi con Beniamina, la sua unica e vera radice che affonda nel suo cuore, quel ramoscello a forma di fionda che Arthur impugna saldamente come un timone, la bussola che per tutto il tempo del film sapeva che l’avrebbe condotto da lei, come Orfeo ed Euridice, rappresenta in tutto e per tutto l’amore al di là della morte.