Ragazzi Madre – L’Iliade: perché si chiama così?

Il nuovo docu-film Ragazzi Madre – L’Iliade racconta la vita e la carriera di Achille Lauro: ma perché il prodotto prende questo nome?
Di seguito la spiegazione del perché Ragazzi Madre - L'Iliade si chiama così

Articolo pubblicato il 24 Dicembre 2023 da Arianna Casaburi

Il 14 dicembre 2023 Prime Video ha distribuito in esclusiva il docufilm Ragazzi Madre – L’Iliade, diretto da e sulla vita del cantautore trap italiano Achille Lauro. Artista stravagante ed eccentrico, come ricordiamo sul palco di Sanremo nei panni di San Francesco, della Regina Elisabetta I, o di Ziggy Stardust tra gli altri, Achille Lauro ha da sempre cercato di dare un significato concettuale ai suoi progetti. Tra questi, Ragazzi Madre – L’Iliade appare come un lavoro interessante da analizzare a partire anche dalla locandina in cui Achille Lauro inscena una rivisitazione personale della celebre scultura “La pietà” di Michelangelo. Di seguito sopriamo gli anedotti e la storia che si cela dietro a Ragazzi Madre – L’Iliade: perché si chiama così?

Di che cosa parla Ragazzi Madre – L’Iliade?

Come annunciato dalla sinossi del docufilm pubblicata sulla pagina originale della piattaforma Prime Video su cui è distribuito:

Achille Lauro torna con il nuovo docufilm “Ragazzi-madre: L’Iliade”. 10 anni di carriera dell’artista, un’Iliade di battaglie nella strada che ha portato Achille alla sua consacrazione, dalla periferia romana violenta e senza speranza ai palchi internazionali e al Palazzo delle Nazioni Unite di New York come rappresentante della Musica Italiana.

Ragazzi Madre – L’Iliade: perché si chiama così?

Il titolo del documentario prende il nome da quello del secondo album di Achille Lauro, Ragazzi Madre, uscito nel 2016 e prodotto interamente dal collega e amico Boss Doms. Fin dai suoi primi esordi, Achille Lauro ha saputo contraddistinguersi, nel panorama della musica trap italiana, per la sua scrittura che si nutre di concetti e giochi di parole originali. In questo caso, il concetto rappresentato dall’espressione “ragazzo-madre”, letteralmente utilizzato per definire un giovane che si ritrova a crescere più in fretta del dovuto in quanto costretto a portare sulle spalle un peso più grande e responsabilità maggiori rispetto a quelle che spetterebbero a un suo coetaneo, si ripete più volte durante il documentario per evidenziare l’importanza che riveste per Achille Lauro.

Achille Lauro, pseudonimo di Lauro De Marinis, confessa infatti più volte nel suo documentario di essere nato ragazzo-madre, scappato di casa insieme a suo fratello maggiore Federico, e cresciuto in mezzo ad altri ragazzi-madre all’interno del collettivo musicale Quarto Blocco. Inoltre, il titolo dell’album ha ispirato anche il progetto fotografico di Francesco Faraci “RagazziMadre”, composto da 27 scatti che ritraggono i soggetti, i ragazzi-madre per l’appunto, che abitano la periferia romana e i suoi luoghi, come case disabitate e quartieri della criminalità, calpestati in prima persona da Achille Lauro.

La seconda parte del titolo del docufilm, “L’Iliade”, si presenta invece come un riferimento diretto al poema epico greco attribuito a Omero, in cui si cantano, tra i vari soggetti, le imprese dell’eroico personaggio Achille, dotato di immortalità perché immerso nelle acque del fiume Stige. In questo senso, Achille Lauro svela il suo intento nella scelta del suo nome d’arte, di farsi quindi portavoce e combattere quelle realtà da lui stesso vissute, come se fossero la sua personale battaglia. Ad avvalorare l’idea centrale da cui nasce il suo progetto, Achille Lauro inserisce citazioni tratte dall‘Iliade o frasi in cui si definiscono le qualità eroiche di Achille e le sue epiche imprese, in modo da sottolineare ancora di più la metafora e quindi l’avvenuta personificazione del cantante con l’immortale guerriero Achille, di cui porta il nome nel suo pseudonimo.