Le migliori serie TV del 2023

Il 2023 è stato un anno importante per il cinema e non solo: tra le numerose serie TV che hanno fatto il loro esordio quest’anno, ne sono state selezionate le 10 migliori.
Le migliori serie TV del 2023

Articolo pubblicato il 23 Dicembre 2023 da Bruno Santini

Il 2023 è stato un anno straordinario per le uscite al cinema e per il ritorno, sul grande schermo, di numerosi autori come Martin Scorsese, Woody Allen, Christopher Nolan o David Fincher che hanno dimostrato quanto impattante sia stata questa annata per ogni spettatore. Allo stesso tempo, anche sul piccolo schermo si è andati incontro ad un risultato certamente importante, con alcune delle serie TV che hanno fatto il loro esordio quest’anno o che si sono aggiornate – con una nuova stagione – proprio in occasione del 2023.

Quali sono le migliori serie TV del 2023?

Come da prassi di quello che è un contenuto per cui si va, quasi inevitabilmente, incontro alla polemica e allo scontro di opinioni, è importante chiarire che l’inserimento dei titoli di quelle che sono le migliori serie TV del 2023 rispecchia il gusto di chi scrive. Non si fa differenza tra serie che sono state create proprio nel 2023 e altre realtà che, invece, durante quest’anno si sono aggiornate con una nuova stagione. Di seguito, i titoli ordinati dal decimo al primo posto.

10) Cigarette Girl (Netflix)

Il decimo posto va a Cigarette Girl, una serie indonesiana che ha fatto il suo esordio su Netflix nella seconda parte del 2023 e che ha saputo conquistare lo spettatore non soltanto per la sua narrazione, ma anche per una grande delicatezza che ha permesso di trattare numerosi temi in maniera sicuramente riuscita. Quell’Indonesia da cui si ottengono, generalmente, dei contributi in materia di horror tratta in maniera molto importante il tema femminista che interessa la protagonista Dasiyah, attraverso un racconto che si serve dell’aspetto sensoriale donato dalle kretek, le tipiche sigarette aromatizzate e create nella stanza dei sapori. Il tutto avviene in una cornice molto importante dal punto di vista storico e politico, che si arricchisce della rom-com certamente riuscita sullo schermo.

9) The Consultant (Amazon Prime Video)

Christoph Waltz è protagonista di una miniserie che ne esalta le fattezze e che si serve del suo volto, in maniera quasi tarantiniana, per proporre una narrazione distopica che evidenzia il potere di un personaggio a metà tra un essere umano, un robot e un vero e proprio demone. Basterebbe soltanto questo per definire riuscita una serie TV come The Consultant che, muovendo i suoi passi dal mondo della programmazione dei videogiochi, riesce a proporre un thriller intelligente, che si basa sì sul suo attore principale per la maggior parte delle dinamiche ma che, allo stesso tempo, presenta anche una scrittura riuscita nel corso dei suoi episodi, fino al suo finale che convince per il modo in cui la crudeltà viene messa in primo piano attraverso soluzioni più che semplicemente interessanti. Peccato per momenti piuttosto sbiaditi nel corso della serie che, però si alternano a guizzi narrativi che presentano degli apici non da poco, capaci di generare – metaforicamente e in maniera neanche troppo velata – una sarcastica critica al capitalismo sfrenato.

8) Il giurato (Amazon Prime Video)

Entrare nei meandri del sistema giuridico americano è il presupposto della serie Il giurato, che ha fatto il suo esordio su Amazon Prime Video con un espediente molto semplice ma, allo stesso tempo, riuscito: Ronald Gladden è l’unica persona che, tra coloro che sono stati scelti come giurati di un processo, non si rende conto della finzione di tutto ciò che viene costruito. Tutti gli altri giurati e coloro che agiscono nell’ambito del processo, infatti, sono degli attori (e tra questi si trova, effettivamente, anche l’attore James Marsden), che agiscono in un contesto certamente grottesco ma che, allo stesso tempo, sfida lo spettatore attraverso il proposito del mockumentary. Da un lato, Il giurato non nasconde il suo potenziale ironico e, dall’altro, compie anche un buon lavoro di ricostruzione rispetto a momenti processuali che potrebbero essere definiti blandi ma che, nel complesso sistema giudiziario americano, tengono in piedi il paese attraverso una scelta normativa di cui si è a lungo discusso nel corso degli anni.

7) Ted Lasso 3 (Apple TV+)

Quando si parla di Ted Lasso ci si confronta con una serie che, per ben tre anni, ha conquistato Im maniera unanime sia pubblico che la critica raccogliendo riconoscimenti su riconoscimenti. Nata dalla mente dramedy di Bill Lawrence e Jason Sudeikis (che veste anche i panni del protagonista), Ted Lasso ha raccontato, nell’arco di tre stagioni, la storia di un allenatore di football che, approdato nel Regno Unito si è dovuto rapportare con uno sport differente e con il suo modo “diverso” e “singolare” di concepire il lavoro di squadra.

Nonostante l’ultima stagione sia stata leggermente sottotono rispetto alle precedenti, parliamo comunque di un prodotto di fascia alta capace di trattare con sensibilità e accortezza temi complessi come la crescita personale, la salute mentale e le aspirazioni “irrisolte” in un contesto come quello del calcio che, nel corso degli anni, è sempre stato raccontato come un ambiente particolarmente tossico. Ted Lasso ci racconta un club di Premier League che, partendo da zero riesce con il suo spirito di famiglia ad arrivare a risultati che all’inizio sembravano impensabili. Una serie che scalda il cuore e racconta quanto sia necessario fidarsi di chi si ha intorno e conoscere se stessi per crescere. Una bellissima carezza che, con la sua terza e ultima stagione, ci trasmette un calore quasi malinconico e di cui sentiremo la mancanza.

6) Only Murders In The Building 3 (Disney Plus)

Dopo aver convinto gli spettatori con le prime due stagioni, Only Murders In The Building alza il tiro con una terza stagione incredibile per le sue grandi potenzialità e, soprattutto, per quello scarto che si può avvertire con le fasi iniziali del prodotto. La maturità dello spettatore è finalmente tale da concepire una serie che, a tutti gli effetti, dichiara di essere pronta al grande salto attraverso il contesto del musical, che viene perfettamente reso attraverso delle scelte mai banali e, soprattutto, per mezzo di interpretazioni straordinarie. Meryl Streep ruba la scena in una stagione che si regge, per larghi tratti, sul suo volto e che, soprattutto, si affida alla grande versatilità del comparto attoriale. Per il resto, Only Murders In The Building resta ciò che è sempre stato, e ciò non può che essere un pregio: una serie che sa strappare delle risate, che è dinamica, in grado di sorprendere il suo spettatore anche attraverso il patto di sospensione dell’incredulità e che, soprattutto, non smette mai di intrattenere.

5) The Last Of Us (NOW TV)

L’attesa per l’uscita di The Last Of Us è stata una delle costanti che ha accomunato gli spettatori prima che, effettivamente, il prodotto realizzato in collaborazione da Craig Mazin e Neil Druckmann facesse il suo esordio su HBO e, contestualmente, anche su NOW TV. The Last of Us non può che essere una delle serie migliori del 2023, sia per la mole totale del progetto, sia per un adattamento che può dirsi assolutamente riuscito e che ha portato il videogioco, tanto amato dagli spettatori, ad essere trasformato in qualcosa di altro, attraverso un grande lavoro soprattutto in quelle componenti che – nel titolo – erano state secondarie. I diversi filler, che approfondiscono la trama di Left Behind e la storia di Bill e Frank, a cui è stato dedicato un episodio, si accompagnano ad una trasposizione per certi tratti fedele, ma che non ha mancato di prendersi più di qualche licenza.

Gli infetti, che nel gameplay di The Last Of Us costituiscono inevitabilmente una delle componenti più corpose della serie, diventano quasi secondari in una serie che evidenzia quali sono i veri nemici: gli esseri umani. Al netto di ultimi episodi forse troppo frettolosi per alcuni aspetti, non si può non notare quanto riuscita sia la serie che, grazie ai volti di Pedro Pascal e Bella Ramsay, ha regalato agli spettatori uno degli adattamenti videoludici migliori di sempre, per cui c’è grandissima attesa anche a proposito del futuro.

4) Blue Eye Samurai (Netflix)

Ai piedi del podio delle migliori serie del 2023 trova spazio Blue Eye Samurai. Netflix ha abituato i suoi spettatori a diversi prodotti di animazione, sia cinematografici che televisivi, sicuramente interessanti non soltanto dal punto di vista visivo, ma anche per quanto riguarda le tematiche trattate. Chi approccia a Blue Eye Samurai deve immediatamente dismettere la convinzione secondo la quale si tratti di una serie che saprà omaggiare, o addirittura riprendere, lo spirito nipponico nella realizzazione di un prodotto che, in realtà, si arricchisce di una serie di canoni prettamente occidentali nella sua resa. Ciò non costituisce un problema, quanto più un’opportunità da parte della serie, che muove i suoi passi dal periodo Edo per ricostruire la storia di un samurai impuro per il colore dei suoi occhi e per quel segreto che porta con sé, in un racconto di vendetta che non fa a meno di sangue, viuolenza, spettacolarizzazione della morte e sesso.

Blue Eye Samurai è una serie che vive soprattutto sei suoi picchi d’azione, soprattutto dato l’abbondante ricorso a quel digitale che guida l’animazione in picchi importantissimi, e che allo stesso tempo si arricchisce anche di numerosi flashback per ricostruire quella narrazione che, a tutti gli effetti, inizia in medias res. Un prodotto non soltanto assolutamente godibile, ma che allo stesso tempo regala allo spettatore uno spaccato importante di quella che è la visione artistica occidentale a proposito di una cultura che, ormai, non può più definirsi tanto lontana tematicamente parlando e che, anche dal punto di vista visivo, tenta di essere avvicinata (e non replicata) attraverso un prodotto fresco e superbo dal punto di vista estetico e narrativo.

3) The Bear 2 (Disney Plus)

Uscire dal contesto claustrofobico della cucina era un compito certamente gravoso per The Bear che, con la sua seconda stagione, alza decisamente il tiro rispetto a quanto osservato nella già incredibile prima parte. Il fattore dominante che si può ritrovare, in un prodotto di questo genere, è la voglia di creare un prodotto al di fuori degli schemi e che sappia reinventare se stesso: la prima stagione di The Bear aveva giustamente parlato di cucina, affrontando un tema che – negli ultimi anni – viene discusso in diversi media, ma la voglia di uscire al di fuori della stessa viene manifestata non soltanto dal punto di vista strutturale (con episodi che non si servano più della sola chiusura degli interni), ma anche attraverso quell’intento pedagogico che la serie assume.

The Bear sta già diventando storia della televisione, attraverso una scrittura intelligentissima che si accompagna a grandi interpretazioni e a una voglia, da parte di quelle guest star che compaiono in gran numero nella serie, di far parte di un qualcosa che assume già i connotati dell’importante. Se il sesto episodio, che viene inserito senza alcun dubbio tra i migliori dell’anno, guida la seconda stagione con grande merito, l’intera seconda parte della serie stessa può consacrare il prodotto tra i migliori del 2023.

2) Dead Ringers (Amazon Prime Video)

Il riferimento a Cronenberg poteva rappresentare, da principio, un confronto piuttosto difficile per una serie come Dead Ringers, salvo poi diventare uno dei motivi di più grande pregio per la serie in questione, che – se non si considerassero anche gli anime – sarebbe, a tutti gli effetti, la migliore del 2023. Il motivo è da ritrovare, anche se non esclusivamente, nell’interpretazione pressoché perfetta di Rachel Weisz che si lancia in un doppio ruolo, che trasforma il protagonista dell’omonimo film di Cronenberg in quello delle due sorelle, Beverly e Greta, che si distinguono nel contesto capitalistico di riferimento reinventando il personaggio di Jeremy Irons.

L’occasione è ghiotta per parlare anche di temi che vengono resi in maniera perfetta all’interno della serie: da un lato il femminismo che si osserva in virtù di quella contrapposizione tra i volti e le figure delle due sorelle, dall’altro il diverso modo di interpretare la vita nei suoi eccessi e nelle sue ossessioni. La serie, ovviamente, non manca di acquisire il suo canone di body horror, anche grazie al contesto medico di riferimento, che arricchisce il potenziale di un prodotto che sa parlare anche di aborto e che, allo doppio, aggiunge anche tante altre visioni a proposito di quella società rappresentata con grande abilità. I sei episodi di Dead Ringers sono la struttura perfetta per una serie che sorprende e che, indipendentemente dal media, può essere inclusa nel meglio dell’anno.

1) Attack On Titan: Final Season, Terza Parte (Crunchyroll)

Si torna a parlare di anime per quella che appare un ovvio posizionamento: il primo posto delle serie migliori del 2023 lo conquista Attack On Titan che, proprio in occasione di quest’anno, ha portato sullo schermo quelli che – sommati – sono i cinque episodi della Terza Parte della Final Season, uniti in forma di due grandi puntate, dalla durata di 60 e 90 minuti. Il finale di Attack On Titan ha fatto a lungo discutere i fan dell’anime e del manga, soprattutto data la scissione generata tra gli AOE e coloro che, invece, hanno compreso e apprezzato gli intenti di Isayama. Al di là di quest’ultima e di quale possa essere il proprio giudizio personale a proposito del destino di Eren Jaeger e dell’umanità all’interno della serie, non si può che parlare di un vero e proprio capolavoro di MAPPA, che consegna ai suoi spettatori un finale perfetto.

La Terza Parte di Attack On Titan è un miracolo in termini di animazione, con delle scelte estetiche che sono già etichettabili come storiche (basti pensare alla citazione a Shindler’s List presente nell’ultimo episodio) e con degli aggiustamenti, rispetto al manga, che vivono soprattutto di una maggiore problematicità delle scelte, affiancata – naturalmente – ad uno spazio maggiore per esprimere, in maniera perfetta, quell’idea che è stata sempre propria del creatore di Attack On Titan. Un racconto che diventa estremamente politico e che reitera il senso nietzscheiano dell’eterno ritorno dell’uguale, in un finale che sa essere anche pessimistico per la portata dei suoi eventi. Il 2023 ha consegnato, agli amanti degli anime, il finale di uno dei prodotti più importanti nella storia.