Articolo pubblicato il 24 Dicembre 2023 da Bruno Santini
Il terzo episodio di What If…? 2 presenta uno speciale natalizio che fa sicuramente sorridere i fan e che, allo stesso tempo, omaggia gli Avengers di prima generazione, con un ritorno al tema della Avengers Tower e a quei villain che avevano appassionato ogni fruitore della prima Fase del MCU. L’episodio in questione acquisisce un tono notevolmente differente rispetto ai primi due della seconda stagione di What If…?, pur con un mezzo passo indietro dal punto di vista contenutistico: di seguito, si indicano la trama e la recensione di E se… Happy Hogan avesse salvato il Natale?, il terzo episodio della seconda stagione di What If…?
La trama di E se… Happy Hogan avesse salvato il Natale?
Happy Hogan è il celebre capo della sicurezza di Tony Stark e, nell’episodio 2×03 di What If…? diventa il protagonista della narrazione dell’Osservatore. Dopo aver iniziato in medias res, il racconto torna indietro attraverso il flashback che rimanda a qualche ora prima, quando la festa di Natale organizzata da Tony Stark viene interrotta da un’irruzione di Justin Hammer. Dopo essere stato incarcerato, infatti, il nemico di Iron Man organizza una vendetta tecnologica che si consuma attraverso il controllo di tutti i sistemi di sicurezza dell’edificio, mentre Jarvis è disattivato e in fase di manutenzione. Dal momento che gli Avengers non sono reperibili perché impegnati nel loro Natale, Happy è l’unico che potrà difendere la Avengers Tower, dopo aver assunto – per sbaglio – la fiala che lo trasforma in una versione particolare di Hulk.

La recensione di What If…? 2×03: uno speciale natalizio piuttosto anonimo
Se è vero che, secondo la testualità latina, in medio stat virtus, la Marvel sembra abusare un po’ troppo del proposito di mediocritas per il suo What If…? 2, che ancora una volta non compie quello sforzo aggiuntivo che possa permettere la presentazione di un episodio degno di essere ricordato da parte dello spettatore. Certo è che lo speciale natalizio presenta tutti i canoni e le caratteristiche estetiche che non sono nuove in casa Marvel, ma è impossibile non pensare al confronto con un altro speciale – l’Holiday Special di Guardiani della Galassia, diretto da James Gunn – che acquisiva tutt’altro peso, anche dal punto di vista cromatico. E se… Happy Hogan avesse salvato il Natale? è il tentativo di restituire al pubblico un prodotto da focolare che, nei suoi 30 minuti scarsi, possa omaggiare le festività attraverso qualche elemento estetico e, soprattutto, riportando sul piccolo schermo gli Avengers della prima formazione.
Iron Man, Vedova Nera, Captain America in versione di elfo, Bruce Banner non trasformato in Hulk, un Thor ritardatario e Occhio di Falco compaiono soltanto al termine di un episodio in cui si lascia spazio ad Happy Hogan, uno dei personaggi più apprezzati da parte del pubblico e che, in questo caso, certamente non sfigura per la sua presentazione; esteticamente parlando, la trasformazione in un Hulk viola non è una delle più ispirate da parte dei Marvel Studios, ma è comunque intelligente il rapporto che c’è tra il personaggio e la sua versione supereroistica, soprattutto nelle prime fasi di familiarizzazione con il super potere. Purtroppo, l’episodio si rivela essere intriso di un’ironia che può anche far sorridere ma che viene reiterata, in maniera anche troppo stantia, nel corso dei 30 minuti, senza alcuna volontà di generare dei picchi anche sotto questo punto di vista: è certamente vero che si tratta di uno speciale, per cui il problema non è la volontà di suscitare il riso nello spettatore, quanto il modo in cui questa viene resa (battute sullo stage, addirittura un peto di Happy), con un passo indietro notevole sotto questo punto di vista.
Insomma, la più classica delle puntate di transizione che non lascia nulla e che, nella sua cornice, non ha alcun elemento nuovo da portare sullo schermo: appare chiaro che alla Marvel basti omaggiare questo o quel personaggio, con qualche citazione a classici natalizi (tra cui quella a A Christmas Story o a Die Hard) e accontentandosi di portare sullo schermo il volto animato dei supereroi preferiti dagli spettatore; anche gli speciali, James Gunn fa scuola, possono essere resi molto meglio di così.