Articolo pubblicato il 2 Maggio 2022 da Christian D'Avanzo
“Lei chi è in questo vasto Multiverso… signor Strange?”
Con queste precise parole, nel 2015, il Multiverso venne introdotto nel genere cinecomic. Fu proprio in “Doctor Strange” di Scott Derrickson che l’Antico accennò per la prima volta a quello che sarebbe stato non solo il futuro della saga dello Stregone Supremo, bensì il futuro dell’intero genere cinematografico dei
supereroi. Ma facciamo un po’ di chiarezza, innanzitutto.
Che cos’è il Multiverso? Il Multiverso è un’insieme di realtà che coesistono nello spazio e nel tempo, a volte sovrapposte le une alle altre, altre volte invece il concetto è molto più articolato. In parole povere: se vedete un film in cui un eroe come Batman è interpretato da Michael Keaton e un altro film nel quale è interpretato da Robert Pattinson e la cosa viene giustificata a livello narrativo… stiamo parlando di Multiverso. Sin dagli anni ‘80 i fumetti Marvel e DC hanno trattato questo concetto affascinante secondo il quale la continuità che noi seguiamo (possa essa essere filmica, fumettistica, letteraria o videoludica) è soltanto una di una vasta infinità.
Da qualche parte, oltre lo spazio e il tempo, vi sono altre realtà con magari gli stessi personaggi che conosciamo ma in forma diversa, con storie diverse e un universo di appartenenza tutto da scoprire.
Come accennato poco fa quella che nel 2015 era solo una battuta nel film “Doctor Strange” ora è il futuro cinematografico sia della Marvel che della DC. Il genere cinecomic si è evoluto costantemente nel corso dei decenni, dalla scanzonata serie televisiva sul Batman interpretato da Adam West al Batman più oscuro di Tim Burton, dall’Iron Man di Jon Favreau fino al crossover “Avengers: Endgame” dei Fratelli Russo. Quelli che una volta erano semplici prodotti di intrattenimento per gli appassionati di fumetti oggi sono campioni di incassi cinematografici tali da infrangere record di ogni sorta (e in alcuni casi a vincere pure un Oscar). Dopo “Avengers Endgame”, il culmine dell’universo narrativo orchestrato pazientemente per 11 anni da Kevin Feige, ci si chiedeva come il genere avrebbe potuto proseguire senza scadere nella ripetitività della formula che lo aveva reso così iconico…. e quando tale culmine termino la sua corsa nelle sale, la risposta a questa domanda non tardò ad arrivare.
Nel 2019, al San Diego Comic Con, il presidente dei Marvel Studios annunciò ufficialmente il secondo capitolo dedicato a Doctor Strange, capitolo che avremmo imparato a chiamare “Nel Multiverso Della Follia” e che vedrà la firma di Sam Raimi. Fu in quel momento che la visione iniziò a concretizzarsi e non solo per la Marvel e i suoi fedeli fan, ma anche per la DC. Infatti, dopo tanto sperimentare nel corso degli anni, anche la Warner Bros capì che il Multiverso era la risposta più adeguata per i personaggi di casa DC. Venne così annunciato “The Flash” di Andy Muschietti, film che avrebbe visto come protagonista Barry Allen/ Flash (Ezra Miller) impegnato in una missione che lo avrebbe messo in contatto con altre realtà parallele e la cui uscita è attualmente prevista per il 2023.

Successivamente anche la Sony si interessò al concetto di Multiverso, tanto che in collaborazione coi Marvel Studios ha rilasciato nelle sale due prodotti strettamente collegati tra loro nel novembre e nel dicembre dell’anno scorso: primo fra tutti “Venom: La Furia Di Carnage” di Andy Serkis e, a solo un mese di distanza, “Spider-Man: No Way Home” di Jon Watts. E’ stato allora che per la prima volta i semi piantati dall’idea del Multiverso hanno mostrato i loro frutti, portando il terzo capitolo dell’Uomo Ragno residente nell’MCU in testa al Box Office (terminando la sua corsa con oltre un miliardo e ottocento milioni di dollari in tutto il mondo).
Ora, con Doctor Strange Nel Multiverso Della Follia, si apre una nuova fase per la Marvel. Abbiamo visto in “No Way Home” cosa questo concetto di realtà alternative può offrirci, quindi possiamo solo immaginare quali sorprese abbiano in serbo i capoccia dei Marvel Studios. Se nella serie animata di “What If…?” gli universi paralleli erano un mezzo per raccontare variazioni della storia dell’MCU, ora le cose cambieranno drasticamente. Il futuro, a quanto sembra, consiste nel riportare gli spettatori indietro nel tempo, un
amichevole viaggio nel viale dei ricordi. In “No Way Home” abbiamo avuto modo di ricongiungerci con Tobey Maguire e Andrew Garfield (gli Spider-Men che hanno preceduto quello di Holland) e con gli
storici avversari dell’Arrampicamuri. Il prossimo passo è ineluttabilmente richiamare altri attori appartenenti al passato della Marvel cinematografica e televisiva, come ad esempio Patrick Stewart nei panni del Professor Charles Xavier… e questa è solo la punta dell’Iceberg.
Mentre i Marvel Studios intendono mostrarci il Multiverso senza però perdere di vista l’universo narrativo principale, ossia l’MCU, la Sony e la DC hanno altri piani. La diversificazione è la ricetta preferita di casa DC: abbiamo imparato ad accettare e amare questo concetto muovendoci tra stili narrativi diversi tra loro. Abbiamo visto il violento “Joker” di Todd Phillips, uno scanzonato “The Suicide Squad” ad opera di James Gunn ed un cupo “The Batman” diretto da Matt Reeves. Il film interamente dedicato al velocista più famoso di casa DC, “The Flash”, stabilirà una volta per tutte il concetto di realtà parallele anche per il pubblico generale. Infatti la continuity principale del DC Extended Universe non sarà l’unica che seguiremo: avremo modo di esplorare anche gli universi dei già citati film “The Batman” e “Joker” e chissà quanti altri.

Ciò che Marvel e DC hanno in comune è l’intenzione di riprendere in mano storie che si pensava fossero state chiuse tanto tempo fa, nel caso di “The Flash” riprendendo l’iconico Batman interpretato da Michael Keaton. Invece la Sony col suo SSU (Sony’s Spider-Man Universe) sembra essere in continua fase di sperimentazione, cercando di gestire un universo dedicato agli avversari di Spidey e allo stesso tempo uno Spiderverso più vasto. Questo include muoversi tra film standalone e film interconnessi, film in live action e film animati.
Non è facile gestire un Universo Condiviso, questa è una certezza, ma la sfida più grande per queste major sarà gestire molteplici universi che coesisteranno simultaneamente. Sfida ancor più grande, d’altronde, sarà rendere le cose chiare non solo per il pubblico generalista, ma soprattutto per i fan del genere cinecomic. Il Multiverso è il futuro, ma quanto durerà questo futuro naturalmente è un’incognita. Se tutti i tasselli dovessero incastrarsi come si deve gli spettatori avranno modo di assistere a veri e propri eventi cinematografici come non se ne sono mai visti prima. Nel caso della Marvel, seguendo i fumetti come “traccia”, tutto fa pensare a un ipotetico film dedicato a “Secret Wars“. Mentre dal lato della DC si potrebbe andare nella direzione di un adattamento di “Crisi Sulle Terre Infinite“. Quale che sia il piano a lungo termine rimane tutto da scoprire, e siamo sicuri che nel bene e nel male non tarderemo ad avere le prime risposte.