Povere creature: la spiegazione del finale del film di Yorgos Lanthimos

L’attenzione per Povere creature di Yorgos Lanthimos è evidentemente elevata: ma qual è il finale del film e quale la sua spiegazione?
Povere creature: la spiegazione del finale del film di Yorgos Lanthimos

Articolo pubblicato il 22 Gennaio 2024 da Bruno Santini

Vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia 2023 e del Golden Globe come miglior film commedia o musicale, Povere creature di Yorgos Lanthimos è l’ultima fatica del regista greco, che torna dopo il grandissimo successo di La Favorita con una nuova collaborazione con Emma Stone. Tanti i motivi di estremo pregio del film, a partire dalle interpretazioni e fino a considerare anche il significato della pellicola, passando per il finale. Ma che cosa significa e qual è la sua spiegazione? Di seguito, tutto ciò che c’è da sapere a proposito della spiegazione del finale di Povere creature.

Il finale di Povere creature

Per offrire una spiegazione del finale di Povere creature bisogna, ovviamente, partire dal ricordare quali siano gli ultimi momenti della pellicola diretta da Yorgos Lanthimos. Ormai morente, Godwin Baxter chiede a Max di riavere Bella con sé per un’ultima volta e l’uomo – interpretato da Ramy Youssef – acconsente, affinché i due possano sposarsi; per farlo, ha bisogno dell’aiuto di Duncan ma, quando il matrimonio sembra essere finalmente cosa fatta, irrompe sulla scena Alfie Blessington, che era stato marito di Bella Baxter prima che lei (nei panni di Victoria Blessington) scegliesse la via del suicidio. Vogliosa di completare il suo percorso di crescita, Bella acconsente a vivere con quello che fu il suo marito, ma ben presto si rende conto del motivo per cui Victoria scelse il suicidio: l’uomo è violento, possessivo e tenta di soggiogare Bella, addirittura attraverso la castrazione chimica.

Quando l’uomo le porge un cocktail all’interno del quale si trova del cloroformio, Bella – che aveva origliato delle intenzioni dell’uomo – glielo getta in faccia e Alfie si spara al piede inavvertitamente. Per evitare che costui denunci l’accaduto alla polizia, Max e Bella effettuano un’operazione di sostituzione del suo cervello con quello di una capra, avendo Bella la piena conoscenza delle capacità chirurgiche che appartenevano a Godwin Baxter. Quest’ultimo, invece, può finalmente morire felice sapendo che la sua creatura vive con Max; nella villa di God potranno, allora, vivere felici non soltanto i due ma anche Toinette, l’amica e collega che Bella ha conosciuto a Parigi, e Felicity, la nuova creatura a cui God aveva dato vita, anche se con una crescita più rallentata. Nell’ultimissima scena del film, si sente Alfie belare.

La spiegazione del finale di Povere creature

Nel momento in cui Bella decide di sposare Max per dar piacere a God, ormai morente, il suo percorso di crescita non è definitivamente completato: la donna sa di un oscuro passato ma non conosce tutta la verità a proposito di quel matrimonio fallito con Alfie Blessington e, nel confronto con l’uomo, conosce definitivamente anche la natura della violenza. Nel suo viaggio intorno al mondo Bella aveva avuto rapporti di ogni genere e sperimentato la sessualità, anche a pagamento, ma il nodo della costrizione e della violenza possessiva di Alfie sono l’ultimo (brutale) contatto con la realtà che comporta la sua consapevolezza definitiva della natura umana.

C’è da dire, anche, che la scienza chirurgica a cui Godwin Baxter ha dato vita continua ad essere esclusiva di quella famiglia: gli insegnamenti non verranno mai trasmessi alla medicina – che se ne approprierebbe per motivi prettamente economici – ma conservati in segreto. Sia Max, che ha avuto modo di formarsi proprio con God, che Bella, che ha appreso tutto dalla chirurgia del “padre” fin dai primi anni di vita, conoscono perfettamente il modo in cui si può dare nuova vita ad un corpo e il primo esperimento è proprio quello di Alfie, trasformato in una capra. Per questo motivo, il belato sul finale chiude non soltanto l’esperienza comica del film, ma restituisce anche l’idea di un lavoro che proseguirà per entrambi: Felicity, la nuova creatura di God, finalmente sta crescendo nonostante – in un primo momento – i risultati non fossero incoraggianti. Alla fine del film, allora, Bella ha finalmente raggiunto il suo proposito di essere donna libera nel mondo in cui vive, mentre intorno a sé si configura una nuova realtà.