The Kitchen o la Londra distopica di Daniel Kaluuya

I film distopici con intenti di critica sociale sono ormai innumerevoli: The Kitchen sarà all’altezza del genere?
Di seguito la recensione di The Kitchen, film Netflix scritto e diretto da Daniel Kaluuya

Articolo pubblicato il 19 Giugno 2024 da Arianna Casaburi

Presentato in anteprima al London Film Festival 2023, The Kitchen segna l’esordio alla regia del premio Oscar Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah) e conosciuto per i ruoli da protagonista nei film di Jordan Peele (Scappa – Get Out, Nope), insieme a Kibwe Tavares. Oltre a co-dirigere il film, Daniel Kaluuya ha contribuito alla scrittura della sceneggiatura lavorando con Rob Hayes e Joe Murtagh, e infine alla produzione, tra i cui nomi compare anche quello di Michael Fassbender. Di seguito, la trama e la recensione di The Kitchen, il film distopico d’esordio di Daniel Kaluuya distribuito su Netflix a partire dal 19 gennaio 2024.

La trama di The Kitchen, il film distopico che segna l’esordio alla regia di Daniel Kaluuya

Di seguito si riporta la trama di The Kitchen, film di Daniel Kaluuya e Kibwe Tavares ambientato in una Londra distopica del 2044:

La città vive sotto un cielo perennemente plumbeo e il divario sociale tra la classe dirigente e quella operaia è esasperato. I poveri vivono in complessi costruiti nelle periferie e i palazzi popolari di Londra vengono demoliti ogni giorno da una spietata multinazionale. The Kitchen è l’ultimo ancora in piedi.
Ogni giorni ci sono scontri con la polizia che si presenta per sfrattare i residenti che si rifiutano di lasciare le loro case ma non sempre riescono a difendersi. Tra loro c’è Izi (Kano), che lavora per un’agenzia di pompe funebri. Un giorno incontra un ragazzino di dodici anni che si chiama Benji (Jedaiah Bannerman), il quale ha da poco perso sua madre ed è rimasto solo al mondo. Izi decide di occuparsi di lui come un padre, i due si uniscono in lotta per la sopravvivenza e contro la demolizione di The Kitchen.
Di seguito la recensione di The Kitchen, film Netflix scritto e diretto da Daniel Kaluuya

La recensione di The Kitchen: una Londra teatro di rivoluzioni sociali

The Kitchen è un film distopico che propone uno scenario non poi così tanto distante da noi nel tempo, il 2044, ma neanche per le tematiche e gli eventi centrali della narrazione. L’idea alla base del progetto è buona, anche se appare come l’imitazione di un episodio di Black Mirror, in quanto si tratta di una critica sociale incentrata su un divario ormai portato all’esasperazione tra ricchi e poveri. Le modalità con cui però tale disuguaglianza è rappresentata risulta essere ripetitiva, monotona, perdendo così la sua carica potenzialmente significativa. Tra i personaggi principali, Izi, il protagonista della storia interpretato dal rapper britannico conosciuto con il nome d’arte di Kano, che lavora per Life after Life, un’azienda di simil pompe funebri che si occupa di dare una nuova vita ai deceduti trasformandoli in alberi.

L‘incontro con Benji, un bambino di 12 anni a cui è morta da poco la madre che Izi dice di conoscere, sconvolgerà i piani del protagonista che si ritroverà da quel momento a combattere una duplice missione: non solo lottare e resistere per proteggere la propria autonomia e indipendenza all’interno di The Kitchen, ma anche doversi occupare di un ragazzino rimasto solo come se fosse suo padre. Un’altra figura essenziale nel racconto è quella del radiofonico che si fa chiamare LordThe Kitchener”, una sorta di guardiano protettore che ogni mattina si premura di svegliare e dare il buongiorno alla comunità di The Kitchen, motivarli a tenere duro e a credere fermamente nella loro forza per continuare a sopravvivere. Da questo punto di vista il film costruisce un contrasto interessante a proposito della struttura sociale della popolazione londinese del 2044.

Di fatto, all’interno del film non emerge una sorta di piramide sociale in cui ciascun gradino rappresenta una sfumatura di ricchezza o povertà che va progressivamente ad aumentare fino al suo vertice. In realtà in The Kitchen non esistono mezze misure, e non esiste dunque neanche la cosiddetta classe media. Infatti, la contrapposizione sociale è costituita solamente dal binomio antinomico di ricchi contro poveri, più volte ribadito dal personaggio di The Kitchener tramite i pronomi soggetto loro – con connotazione negativa di distanza – e noi – con connotazione positiva di vicinanza, solidarietà e senso di comunità. La stessa colonna sonora, composta da Alex Baranowski, nella troupe del musical A Christmas Carol del 2020 con Daniel Kaluuya nel cast, insieme al cantautore Labrinth (Euphoria, Malcom & Marie), contribuisce ad accentuare questo contrasto tra i momenti di suspence durante gli scontri e quelli drammatici accompagnati da brani più melodiosi.

0,0
0,0 out of 5 stars (based on 0 reviews)
The Kitchen
The Kitchen

The Kitchen è un film di genere fantascientifico ambientato in una Londra distopica, in cui le diseguaglianze sociali hanno raggiunto il culmine. Come protagonisti, i poveri abitanti dell'unico quartiere sopravvissuto The Kitchen, tra cui Izi e Benji che cercheranno insieme di salvarsi a vicenda.

Voto del redattore:

6 / 10

Data di rilascio:

19/01/2024

Regia:

Daniel Kaluuya, Kibwe Tavares

Cast:

Robbie Kane, Hope Ikpoku Jnr, Henry Lawfull, Reuben Nyamah, BackRoad Gee, Cristale, Alan Asaad, Rasaq Kukoyi, Ewart James Walters, Jedaiah Bannerman

Genere:

Fantascienza, thriller

PRO

Portare alla luce una critica sociale di non poco conto
La colonna sonora originale di forte impatto
Ripetitività di alcune scene riproposte che creano un effetto di piattezza
Tematiche centrali poco approfondite