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Povere Creature e Dogtooth: tutte le analogie presenti tra i due film

Per cogliere il cinema di Lanthimos nella sua interezza e per avere dei riferimenti precisi, è utile considerare le analogie tra i suoi lavori: ecco quali sono tutte quelle tra Povere Creature e Dogtooth.
Povere Creature e Dogtooth: tutte le analogie presenti tra i due film

Il percorso cinematografico di Yorgos Lanthimos è intriso di una serie di riferimenti che appaiono piuttosto ricorrenti nell’ambito della sua filmografia e che conducono il regista greco fino al suo più grande capolavoro, Povere Creature. Come si è detto nell’ambito dei riferimento del film con Emma Stone nei panni della protagonista, le citazioni e le ispirazioni ad altre opere sono numerose, ma è Lanthimos stesso ad essere maggiormente presente – in fatto di analogie con il suo cinema – all’interno del film. Uno dei modi migliori per comprendere Povere Creature è guardare (prima o dopo) Dogtooth, conosciuto anche con il nome originale di Kynodontas e primo film che abbia dato al regista un’attenzione globale, con la vittoria nella sezione Un certain regard di Cannes e con la candidatura a miglior film internazionale agli Oscar. Ma quali sono tutte le analogie presenti tra Povere Creature e Dogtooth?

La clausura della protagonista e l’atteggiamento del padre

Si parte con il riferimento più evidente, oltre che con l’analogia che – in termini tematici – maggiormente restituisce un’idea di somiglianza tra i due film. Sia in Povere Creature che in Dogtooth l’azione della protagonista si muove sulla base di una clausura, imposta dal padre: in entrambi i casi la volontà di isolare dal mondo ha un senso protettivo ma, allo stesso tempo, si trasforma in un atteggiamento assolutamente ossessivo. In entrambi i casi il mondo esterno è insicuro, così come ammonisce il padre in entrambi i film: God spiega a Bella che nel mondo la morte essere può essere causata da qualsiasi evento non controllabile, che si tratti di una tempesta o di un qualsiasi malanno fisico, mentre il padre dei tre figli in Dogtooth ri-costruisce totalmente una realtà in termini quasi kantiani, descrivendo un mondo pericoloso e in cui si può accedere soltanto in auto e quando il canino cade. L’evolversi delle opere è evidentemente differente: in Povere Creature il libero arbitrio di Bella supererà la clausura imposta dal padre, mentre in Dogtooth si tratta di una condizione impossibile.

L’utilizzo del sedativo e la privazione sensoriale

Un piccolo dettaglio, ma non meno importante rispetto agli altri, riguarda l’utilizzo del sedativo. Bella ne scopre l’importanza grazie agli esperimenti del padre, viene sedata da God nel momento in cui si agita in carrozza, quando esce per la prima volta, e utilizza lo stesso sistema per addormentare Max prima di partire con Duncan. Lo stesso sedativo, con i medesimi effetti, è utilizzato anche dalle due sorelle di Dogtooth, che provano nient’altro che uno dei tanti giochi con cui sperimentano le diverse possibilità di vita: la più piccola chiede alla maggiore di addormentarsi e scoprire chi è la prima a risvegliarsi, e per farlo versa del sedativo su un panno, così come Bella per annullare le resistenze del suo futuro sposo.

In generale, è il fattore di privazione sensoriale ad essere un leitmotiv nel cinema di Lanthimos: in Dogtooth, così come in Il sacrificio del cervo sacro, La favorita e The Lobster, sono numerose le scene con bende agli occhi che vengono utilizzate nelle più disparate occasioni; i protagonisti sembrano dimenarsi al buio, consci di affrontare una realtà che gli è oscura, e nel presentarla Lanthimos spesso coinvolge lo spettatore entro la medesima oscurità, con la scena finale di Dogtooth (una ripresa totalmente in nero) che è la stessa di The Lobster. E come non ricordare, del resto, che il buio è lo stesso che vive Bella, quando finisce nel baule che Duncan utilizza per portarla – contro la sua volontà – su una nave?

La lingua e la scoperta sessuale

A proposito di sensoriale, un altro elemento tutt’altro che poco significativo è quello della lingua, che diventa protagonista di diverse scelte comuni in Dogtooth e Povere Creature. C’è una certa concentrazione, da parte del regista, nel rappresentare scene in cui i protagonisti leccano i lobi delle orecchie, una zona erogena e dunque legata ad un fattore prettamente sessuale. Bella e Max si leccano i lobi a vicenda in una delle prime azioni con cui si “conoscono” sessualmente, mentre i protagonisti di Dogtooth utilizzano la lingua come moneta di scambio per ottenere un qualsiasi oggetto nuovo.

Naturalmente, legata all’utilizzo della lingua è anche la resa di scene che mostrano contatti più diretti con il mondo della sessualità: i protagonisti del cinema di Lanthimos vivono spesso in una dimensione in cui il sesso viene vissuto senza alcun filtro, non tanto per un’idea di affermazione della libertà di tali personaggi, quanto più perché non conoscono il contraltare della moralità che il mondo impone. Bella fa sesso con gli uomini ma sembra provare piacere maggiormente con Toinette, mentre i personaggi in Dogtooth trovano nel sesso incestuoso e omosessuale la prima vera chiave di evasione rispetto alla realtà sapientemente costruita dai genitori. Per analogia, è un motivo di economia personale anche l’utilizzo della lingua in La Favorita, ma con legami di gerarchia e potere differenti rispetto all’orizzontalità dei due film qui presentati.

La danza come fattore di esplosione di libertà

Altra analogia sicuramente evidente, che accomuna Dogtooth e Povere Creature (oltre che La Favorita), è la danza. Si parla non soltanto di una sfrenatezza che viene restituita in scene piuttosto cariche – anche per l’utilizzo della colonna sonora di sottofondo -, ma anche di momenti fondamentali nella crescita identitaria dei protagonisti dei rispettivi film. Quella di Povere Creature è una delle scene più importanti di tutto il film: Bella Baxter si fa guidare dalla musica di sottofondo mentre Duncan tenta di riportarla alla compostezza del ballo di coppia; allo stesso modo scomposto è il ballo della protagonista di Dogtooth, che ha avuto modo di vedere la cassetta di Flashdance e che replica i passi presenti al suo interno. In La Favorita si assiste ad una ripresa molto simile a quella di Povere Creature, per quanto – in termini di significato – l’analogia più forte è quella tra i due film del regista greco qui presentati.

I dettagli nelle riprese di Lanthimos

Avendo già individuato quel tema di privazione sensoriale e di modifica della realtà presentata allo spettatore, non sorprende che anche la tipologie di riprese segua quello stesso canone. Tecnicamente parlando, si tratta di un procedere totalmente differente che ha soltanto qualche punto di contatto, ad esempio se si considera il dettaglio dei piedi inquadrati per diversi secondi in entrambi i film. Al di là dell’aspetto visivo, è l’intenzione ad essere medesima: con Dogtooth si osservano riprese che tagliano in due i personaggi, mostrando raramente le loro teste o sezionando l’inquadratura, mentre in Povere Creature dominano il grandangolo e il fish-eye per la deformazione della ripresa, naturalmente con una tecnica che si riprende da La Favorita.

L’abbaiare dei protagonisti e la gestione degli animali

Il contatto con il mondo animale appare presente in entrambi i film che restituiscono allo spettatore una deformazione di alcuni esseri, presentati in maniera caricaturale e grottesca. In Dogtooth il gatto è l’animale più pericoloso che esista al mondo e, per tenerlo lontano, bisogna mettersi a quattro zampe e abbaiare, mentre è piuttosto noto il trattamento degli animali ibridi di Povere Creature, con il cane-pollo ed altri animali che sono presenti nell’universo di Bella Baxter. Anche nell’abbaiare si trova una certa analogia, soprattutto per il significato che c’è dietro la presentazione del cane, un animale positivo in entrambi i casi: poiché protettivo in Dogtooth e gradevole (la tua faccia è come quella di un cane, dice Bella a God) in Povere Creature.

La deformazione della realtà attraverso la grammatica

Si conclude con l’ultima analogia tra Povere Creature e Dogtooth, entrando in un campo di grammatica esistenziale, oltre che cinematografica, che vede altresì un ulteriore legame con The Lobster. Il modo di esprimersi e conoscere il mondo deriva (anche) dalla sua definizione, per cui il piegarsi delle logiche esistenziali deriva anche dalla grammatica dei protagonisti. In Dogtooth, com’è noto, i fiorellini gialli vengono chiamati zombie e il sale telefono: qualsiasi parola possa comunicare un qualcosa che appartiene all’esterno viene piegata alle logiche della clausura familiare, per cui il linguaggio diventa uno strumento di potere.

L’evoluzione del parlato di Bella definisce la sua crescita, tanto che quando – per effetto della lettura e della filosofia – la protagonista evolve il suo parlare, viene rimproverata da Duncan perché ha perso il suo “amorevole modo di esprimersi”. La medesima privazione e deformazione di linguaggio di Dogtooth, dove ogni parola può assumere un significato differente, è presente anche in Povere Creature: Bella conosce termini legati alla sfera medica, eppure non sa cos’è una banana, poiché parte della realtà le è preclusa. In The Lobster, invece, è il linguaggio non-verbale dei protagonisti a permettere la loro sopravvivenza, là dove il linguaggio con i gesti permette il superamento di quelle barriere che sono imposte da una realtà che non vuole il loro contatto fisico.