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C’è ancora domani: perché è in bianco e nero? Il significato di questa scelta

C’è ancora domani è il film d’esordio di Paola Cortellesi, che ha ottenuto un incredibile successo in virtù di numerosi motivi, tra cui l’uso del bianco e nero: ma qual è il perché e il motivo di questa scelta?
C'è ancora domani: perché è in bianco e nero? Il significato di questa scelta

È uno dei film più importanti degli ultimi anni e, in Italia, ha ottenuto un incredibile successo sia al botteghino che in termini di critica e di pubblico. C’è ancora domani di Paola Cortellesi è un film straordinario, che merita di essere raccontato in tutto e per tutto e che ha tantissime curiosità da raccontare: tra queste, l’uso del bianco e nero per il film d’esordio della regista, che recita anche nei panni della protagonista del film. Ma perché C’è ancora domani è in bianco e nero? Di seguito, si indica il motivo e il significato di questa scelta.

Perché C’è ancora domani è in bianco e nero?

La scelta del bianco e nero in C’è ancora domani ha un motivo ben preciso, che è legato al clima del film e al significato storico-sociale della pellicola in questione. Per comprendere perché il film si serve del bianco e nero, basti pensare semplicemente al momento storico rappresentato all’interno del film diretto e interpretato da Paola Cortellesi: parliamo dell’immediato dopoguerra, segnato dalla presenza di soldati americani nel territorio italiano, oltre che dalla povertà economica (ma non solo) della classe sociale italiana. In questo contesto, si ergono alcune figure che ruotano intorno al momento del primo suffragio universale nel nostro paese; in questo senso, si capisce anche perché C’è ancora domani è in bianco e nero, dal momento che vuole immergere totalmente lo spettatore entro il clima del tempo, filtrando anche quel colore che – invece – farebbe pensare maggiormente alla modernità.

Il colore utilizzato in C’è ancora domani

Nell’ambito del bianco e nero utilizzato in C’è ancora domani, si può cogliere anche una particolare sfumatura all’interno della pellicola: sul finale del film, invece, si osserva il colore che segna le labbra di quelle donne che possono votare per la prima volta, mentre di sottofondo si ascolta “A bocca chiusa” di Daniele Silvestri. Un colore che risalta attraverso il caratteristico tono delle labbra, che evidenzia ancor più i volti delle protagoniste del film, in contrasto con il bianco e nero.