Articolo pubblicato il 30 Marzo 2024 da Matteo Farina
Il film d’esordio di Paola Cortellesi ha da subito fatto discutere per le tematiche che porta a galla. Il film non si limita a parlare della violenza domestica, anzi mette al centro una lucida riflessione sul dramma femminile dell’ultimo secolo italiano. Questa riflessione è permessa anche grazie ad una “forma” piusttosto interessante, che in linea con altri film sceglie di non spettacolarizzare la violenza. Se dovessimo infatti identificare una scena madre del film che esprime questo concetto è proprio la scena del ballo. Un momento che vede protagonisti la stessa Cortellesi e Valerio Mastandrea, e che esalta perfettamente la loro performance attoriale. Data la natura simbolica della scena diventa fondamentale porsi una domanda: qual’é la spiegazione della scena del ballo in c’é ancora domani di Paola Cortellesi?
La scena del ballo nel film di Paola Cortellesi
All’interno del film Delia subisce costantemente il bullismo domestico di Ivano. Più volte infatti il personaggio di Paola Cortellesi si trova a confrontarsi con le continue violenze e punizioni corporali del marito. Nel film ad un certo punto durante l’ennesima scena di violenza la regista opta per una scelta inusuale e dalle tinte surrealiste. La scena si trasforma in un ballo, una coreografia macabra che rinnega la spettacolarizzazione del gesto violento.
La spiegazione della scena del ballo
La scena all’interno del film sorprende per numerosi motivi. Fra i tanti sicuramente uno dei principali è la messa in scena, dai toni surreali che contrastano le atmosfere precedenti della pellicola. Atmosfere votate al realismo, favorite anche dalla fotografia e dal bianco e nero. La scena in linea con altre pellicole uscite nel 2023 sceglie di rinnegare la spettacolarizzazione della violenza. Paola Cortellesi decide di negare al pubblico la visione della violenza, lavorando su suggestioni e sensazioni. In particolare la scelta del ballo si apre a numerose letture ed interpretazioni. Da un lato abbiamo il concetto di routine: la violenza viene messa in scena con la monotonia di una coreografia ben provata. I rumori delle botte sono l’equivalente di un vinile in sottofondo, sopra il quale ballare con dei gesti ripetuti.
Nel corso del 2023 numerosi registi hanno deciso di riflettere sul tema della spettacolarizzazione della violenza e della tragedia. Fra i capisaldi di questa riflessione troviamo Glazer con la zona d’interesse e Scorsese con il finale di Killers of the Flower Moon. Nell’epoca delle immagini esplicite la riflessione di questi numerosi registi diventa fondamentale, proprio per la natura stessa della violenza. Da semplice immagine diventa un vero e proprio concetto verso il quale siamo diventati insofferenti per l’esposizione contemporanea. Proprio per questo diventa importante ragionare sul celare a differenza che mostrare esplicitamente.