Articolo pubblicato il 11 Giugno 2024 da Arianna Casaburi
Lo sfavillante mondo fatto di merletti, scandali e intrighi fuori e dentro la corte di Shondaland non smette mai di brillare. Dopo la miniserie spin-off La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton, si prosegue il racconto tratto dai romanzi originali di Julia Quinn, con la terza stagione di Bridgerton – Parte 1, rilasciata su Netflix a partire dal 14 maggio 2024. Seguono la trama e la recensione di Bridgerton 3 – Parte 1, i primi quattro episodi della terza stagione della serie TV.
La trama di Bridgerton 3: di cosa parla la terza stagione della serie TV Netflix?
Di seguito si riporta la trama di Bridgerton 3, la terza stagione della period serie TV realizzata da Shondaland di Shonda Rimes:
Penelope Featherington (Nicola Coughlan) dopo aver sentito le parole denigratorie di Colin Bridgerton (Luke Newton) nei suoi confronti ha finalmente accantonato la cotta di lunga data per lui. Penelope ha tuttavia deciso che è arrivato il momento di trovare un marito che le garantisca sufficiente indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady Whistledown, lontano dalla madre e dalle sorelle. Ma la mancanza di autostima fa sì che i suoi tentativi di sposarsi falliscano clamorosamente. Nel frattempo Colin è tornato dai suoi viaggi estivi con un nuovo look e un atteggiamento molto spavaldo, ma è avvilito nel constatare che Penelope, l’unica persona che lo ha sempre apprezzato così com’era, gli sta dando il benservito.
Desideroso di riconquistare la sua amicizia, Colin si offre di farle da mentore per aiutarla a trovare fiducia in se stessa e quindi un marito. Ma quando le sue lezioni iniziano a sortire un effetto anche troppo positivo, Colin è costretto a chiedersi se i suoi sentimenti per la ragazza siano davvero solo amichevoli. A complicare le cose per Penelope interviene la rottura con Eloise (Claudia Jessie), che ha trovato una nuova amica in un posto molto improbabile. Inoltre, la sua presenza sempre maggiore nell’alta società le rende ancora più difficile mantenere segreto il suo alter ego di Lady Whistledown.

La recensione dei primi quattro episodi di Bridgerton 3 – Parte 1
La prima parte dell’attesissima terza stagione della serie TV Bridgerton è finalmente arrivata su Netflix. Composta da quattro episodi – Fuori dall’ombra, Ma quanto brilla la luna, Forze della natura e Vecchi amici – la prima parte di Bridgerton 3 prende per mano lo spettatore, anzi i cari e gentili lettori per usare le parole di Lady Whistledown, e lo accompagna nei nuovi scandali e intrighi che vedono come protagonisti Penelope Featherington e Colin Bridgerton. Diversamente dalle due stagioni precedenti della serie, in questi primi quattro episodi il mondo di Shondaland sembra quasi prendere una svolta diversa dal solito, per mettere da parte quel sano buon trash e dare spazio a tematiche più profonde e delicate. Potremmo dire che, nonostante il rapporto tra Penelope e Colin sia motivo di febbricitante attesa e si aspetta la conferma che sia il cuore pulsante di questa nuova stagione, Penelope comunque resta la sola a essere sotto il riflettore per tutta la durata dei quattro episodi. Tutto il resto dei personaggi che le gravitano intorno potremmo definirli – narratologicamente parlando – una sorta di aiutanti o al contrario di antagonisti, i quali in egual modo, la aiutano a crescere e a maturare sia come donna, che come personaggio, rafforzandone il carattere e la persona andando sempre più verso una delineazione definita.
Sì perchè, al di là di sfarzi, merletti, gioielli, feste di ballo e il mero mettersi in mostra, Bridgerton 3 – Parte 1 dimostra di saper anche trattare, in modo pur sempre leggero e frivolo, tematiche ben più profonde che riguardano l’individuo in quanto tale, e non solo esistente in rapporto all’altro sesso e alle relazioni amorose o agli intrighi che vanno a crearsi. Certamente, tutto ciò che nasce dal mondo di Shondaland è realizzato per essere volontariamente un prodotto superficiale, di puro intrattenimento, senza alcune pretese contenutistiche o stilistiche di chissà quale tipo. Tuttavia, in questo ballo sognante e romantico che ogni volta torna a farci danzare Shonda Rhimes, tra momenti trash imbarazzanti, scandali e intrighi amorosi, dobbiamo anche salvare il salvabile di quanto visto nei primi quattro episodi di Bridgerton – Parte 1: ossia la volontà di impegnarsi ad approfondire un personaggio, non solo per la sua superficialità e frivolezza di essere innamorato, ma di trovarsi anche in situazioni in cui mettersi in gioco e affrontare difficoltà proprio perché per la prima volta al centro vi è una ragazza diversa dalle altre, ma alla fine «anche il fiore più timido prima o poi sboccia».