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If – Gli Amici Immaginari: la spiegazione del finale

Tutto ciò che c’è da sapere sul finale di If – Gli Amici Immaginari con protagonista Ryan Reynolds.
Cosa succede nel finale di If Gli Amici Immaginari

If – Gli Amici Immaginari è una commedia fantasy per famiglie con un approccio che ricorda quello della Pixar, creando personaggi che i bambini potrebbero amare ma con temi che sono spesso indirizzati agli adulti. Per questo la conclusione del lungometraggio appare molto particolare, ma cosa significa realmente? A seguire la spiegazione del finale del film diretto da John Krasinski e con protagonista Ryan Reynolds.

Cosa succede nel finale di If – Gli Amici Immaginari

Dopo che il padre di Bea è stato dimesso dall’ospedale, lei è pronta a tornare a casa e vuole salutare Cal, ma quando va nell’appartamento, questo sembra essere inutilizzato da anni. Mentre Bea rovista le sue cose, guarda i disegni che faceva quand’era più piccola e nota una figura che non si era mai ricordata fino a quel momento: Cal è infatti l’amico immaginario che ha accompagnato le sue avventure. Cal quindi non è un uomo cresciuto capace di vedere gli If, ma è lui stesso un IF che è sempre appartenuto a Bea. Dopo essere tornata a casa, tutti gli IF cominciano ad essere rivisti dai loro bambini diventati adulti, compreso Keith, l’amico invisibile che si rivela essere l’IF del padre di Bea. Oltre agli adulti, anche Benjamin, ormai completamente guarito dalle fratture, fa finalmente amicizia con il suo IF che è un drago con gli occhiali.

If - Gli Amici Immaginari: la spiegazione del finale

La spiegazione del finale di If – Gli Amici Immaginari

Quando viene rivelato che Cal è sempre stato l’IF di Bea, la sua caratterizzazione assume molto più senso: il personaggio interpretato da Ryan Reynolds è stato, per molto tempo, burbero e musone. La cosa rifletteva infatti lo stato d’animo di Bea, la quale stava affrontando un momento difficile in cui l’immaginazione veniva messa da parte per colpa delle paure della malattia del padre che la rendevano troppo ancorata alla realtà. Mentre gli IF hanno cominciato a risollevare il carattere di Bea, quella parte nascosta è stata sempre presente, influenzando il suo IF. Infatti, quando Bea ritrova la forza di immaginare e di far tesoro della sua infanzia, le espressioni di Carl ed i suoi vestiti cambiano completamente, tornando ad essere l’uomo dei sogni che fa sorridere i bambini e dona palloncini.

Quando però Bea lascia l’appartamento sa che sta iniziando un nuovo percorso della sua vita che simboleggia la sua crescita, ma tutte le volte che vorrà tornare alla sua infanzia le basterà chiudere gli occhi e pensare ad i momenti più belli. Il regista John Krasinski vuole infatti dire che crescere è inevitabile, ma la fantasia ed i ricordi dell’infanzia non devono abbandonare le persone, perché la gioia creata da questi elementi fornisce la forza ed il giusto equilibrio per affrontare i momenti più difficili della vita, proprio come l’IF Blue ha aiutato Jeremy ad affrontare una riunione di lavoro. Infatti, nel finale del film, tutti gli adulti cominciano a rivedere i loro vecchi IF perché ogni persona, anche nel modo più inaspettato, ha bisogno di un momento per ritornare alla propria giovinezza e alla propria immaginazione.

Nonostante tutta l’attenzione riservata alla crescita di Bea e a quella degli adulti che ricordano cosa vuol dire essere bambini, il finale si focalizza anche su Benjamin, che è un bambino ancora nel pieno della sua infanzia. Quando Benjamin vede il suo IF, John Krasinski vuole indicare che, come gli adulti possono sempre ricordare i propri sogni, la nuova generazione sarà sempre capace di crearne di nuovi e quindi il ciclo è destinato a ripertersi all’infinito.