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Limonov – The Ballad è un annacquato Biopic dall’anima Punk

A due anni di distanza da La Moglie di Tchaikovsky, Kirill Serebrennikov torna al Festival di Cannes con Limonov – The Ballad, Biopic sul poeta dissidente Ėduard Veniaminovič Savenko. Ma il risultato finale avrà atteso le aspettative di pubblico e critica?
Ben Whishaw in una scena di Limonov The Ballad, film diretto da Kirill Serebrennikov e presentato a Cannes77

Due anni dopo aver presentato sulla Croisette La Moglie di Tchaikovsky, Kirill Serebrennikov torna al Festival di Cannes con il suo ultimo lungometraggio, Limonov – The Ballad, Biopic sulla figura del poeta dissidente Ėduard Veniaminovič Savenko, tratto dall’omonimo romanzo di Emmanuel Carrère ed interpretato perfettamente da Ben Whishaw. A seguire, trama e recensione del film.

La trama di Limonov – The Ballad, presentato in anteprima al Festival di Cannes 2024

Come sempre, prima dell’analisi e recensione del film, ne viene presentata la trama. Limonov – The Ballad è un Biopic sulla vita di Ėduard Veniaminovič Savenko, attivista, rivoluzionario, poeta, dissidente, ma anche maggiordomo ed accattone, un uomo pieno di contraddizioni che, dopo una vita complicata, si affermò come grande romanziere vissuto tra URSS, New York e Parigi e finito in carcere in Siberia alla fine del XX secolo.

Ben Whishaw in una scena di Limonov - The Ballad, diretto da Kirill Serebrennikov e presentato in anteprima a Cannes77

La recensione di Limonov – The Ballad, diretto da Kirill Serebrennikov

Al di là di un discorso qualitativo, la 77esima edizione del Festival di Cannes sta sorprendendo per la grande varietà mostrata nelle sue varie sezioni. All’interno del concorso ufficiale, l’opera che più di tutte ha stupito la critica internazionale è senza dubbio Emilia Perez – film di Jacques Audiard che ha riscritto le regole del musical – ma c’è un’altra opera che, a suo modo, si è fatta valere per originalità e stile. Si tratta di Limonov – The Ballad, l’ultimo lungometraggio di Kirill Serebrennikov, ormai un habitué della Croisette, visto che dal 2016 ad oggi ben cinque dei suoi nove progetti sono stati presentati nel contesto del festival francese.

Nonostante lo sfondo della narrazione riguardi un periodo storico fondamentale nella storia dell’umanità e della sua Russia – dalla caduta del muro di Berlino al crollo dell’URSS – Kirill Serebrennikov decide questa volta di concentrarsi solamente sui personaggi e, in particolar modo, sull’amore tra Ėduard Veniaminovič Savenko ed Elena Ščapova, amore che polarizza la sua intera esistenza. Ben Whishaw regala qui una delle migliori interpretazioni della sua carriera e Serebrennikov è bravo ad incollarsi morbosamente al suo Limonov ed alle sue molteplici sfaccettature, ma potremmo anche affermare che egli tenga in piedi il film da solo, visto che ciò che ha sempre reso grande il cinema del regista nato a Rostov, qui manca in maniera quasi totale.

La feroce critica alla madre Russia è infatti annacquata e, cosa peggiore, si è scelto di omettere completamente alcuni passaggi in questo senso fondamentali dell’opera di Emmanuel Carrère. Come detto, l’obiettivo principale era concentrarsi sui protagonisti della pellicola, realizzando così un Biopic Punk che ha però scelto l’estetica a discapito dell’etica e che, cosa ancor peggiore, dà l’idea di aver avuto problemi produttivi evitabili in quanto inciampa costantemente in errori grossolani, come quello linguistico: anche nelle scene ambientate in URSS dove tutti parlano russo, le conversazioni vengono portate avanti non solo in inglese, ma un inglese sporco, come se a parlarlo fossero appunto persone di un’altra nazionalità. Che è esattamente ciò che avviene nella pellicola. Se si fosse trattato di una scelta registica sarebbe stato più semplice accettarlo, ma la questione pare non esser mai stata neanche presa in considerazione. Limonov – The Ballad è dunque un film che tradisce nel peggior senso possibile della parola il romanzo da cui è tratto e che fa arrabbiare ancor più perché quel buono che c’è, lo è per davvero, come d’altronde normale che sia nel momento in cui si parla di Kirill Serebrennikov, che qui realizza una delle sue opere peggiori ma da cui, proprio per questo, ci aspettiamo presto una ripresa.

3,0
Rated 3,0 out of 5
3,0 su 5 stelle (basato su 2 recensioni)
La locandina del nuovo film di Kirill Serebrennikov presentato a Cannes77, Limonov - The Ballad
Limonov - The Ballad
Limonov – The Ballad

Presentato in anteprima al 77esimo Festival di Cannes, Limonov - The Ballad è il nuovo film di Kirill Serebrennikov, Biopic sulla figura del poeta dissidente Ėduard Veniaminovič Savenko

Voto del redattore:

5.5 / 10

Data di rilascio:

19/05/2024

Regia:

Kirill Serebrennikov

Cast:

Ben Whishaw, Viktorija Mirošničenko, Tomas Arana, Sandrine Bonnaire, Louis-Do de Lencquesaing, Corrado Invernizzi

Genere:

Biografico

PRO

L’interpretazione di Ben Whishaw
La regia di Kirill Serebrennikov
Il suo animo Punk
Il tradimento del romanzo di Emmanuel Carrère
L’assenza di una critica sociale e politica tipica del regista