Articolo pubblicato il 27 Giugno 2024 da Christian D’Avanzo
Con l’arrivo dei primi caldi, ci si interroga a lungo su quali possano essere i passatempi a cui dedicarsi per sconfiggere l’afa restando tra le mura di casa in compagnia dell’aria condizionata. Tra questi, grazie anche al ventaglio di alternative proposte dalle varie piattaforme di streaming, figura anche l’attività di guardare film da soli o in compagnia. Riportiamo qua di seguito una classifica dei migliori film da guardare in estate, che spaziano tra classici e uscite recenti: ma quali sono i migliori film da guardare in estate?
Quali sono i migliori film da guardare in estate?
Prima di riportare la classifica dei migliori film da guardare in estate, è necessario premettere che la lista si basa su criteri puramente soggettivi, ma che allo stesso tempo si è cercato di includere il maggior numero possibile di generi in modo da abbracciare la più ampia fascia di pubblico per i gusti, sempre avendo un occhio di riguardo circa la qualità del prodotto. Per queste ragioni, alcuni titoli, in cui il tema dell’estate è fin troppo esplicito e scontato, sono rimasti esclusi dalla seguente classifica pur avendo pieno titolo di esservi inseriti. Di seguito i migliori film da guardare in estate, riportati cronologicamente in ordine crescente in base alla loro uscita dal più datato a quello più recente.
Le vacanze del signor Hulot (1953), di Jacques Tati
Dal titolo del lungometraggio – nell’originale Les vacances de Monsieur Hulot – si dovrebbe dedurre naturalmente che la storia narrata segua le giornate estive del protagonista, Monsieur Hulot per l’appunto, trascorse a godersi del buon sano riposo in vacanza in un resort sul mare. Tuttavia, al suo arrivo, il personaggio per eccellenza del regista francese Jacques Tati – qui protagonista del primo capitolo della saga a lui dedicata – scopre che la sua presenza è la causa di una concatenazione di eventi catastrofici. Quella che doveva prospettarsi come una tranquilla vacanza al mare si trasforma in una serie di gag comiche che coinvolgono insoliti protagonisti di ogni tipo, facendo del lungometraggio in bianco e nero un puro esempio assoluto, nonché capolavoro, del genere della commedia slapstick.

Lo sport preferito dall’uomo (1964), di Howard Hawks
Un altro titolo consigliato da vedere durante l’estate, che vede qui la commedia intrecciarsi con il genere romantico, è Lo sport preferito dall’uomo (Man’s Favorite Sport?) un classico cult dell’indimenticabile regista Howard Hawks. Dalla trama alquanto semplice, Roger lavora in un negozio che vende strumentazione per la pesca si ritrova per sbaglio a dover competere in una gara di pesca su lago senza aver mai praticato, per colpa di due donne che lo hanno iscritto senza conoscere il suo segreto. Per essere aiutato e rimediare al danno, Roger cercherà di imparare a pescare da una delle due donne, Abigail, per poi finire innamorandosi l’uno dell’altra. Quella rappresentata da Howard Hawks è una comicità irresistibile, procurata a comando nel senso positivo dell’espressione, mai forzata, basata su ripetizioni e atti meccanici alla Charlot di Chaplin.

Josephine (1967), di Jacques Demy
Il regista di questo titolo si dice che abbia ispirato alcune delle scene nel film La La Land di Damien Chazelle, e ne troviamo conferma anche in Josephine (Les demoiselles de Rochefort) in quanto musical romantico frizzante e multicolore di Jacques Demy ambientato nella cittadina di Rochefort, sulla costa occidentale francese. Protagoniste le due sorelle gemelle Delphine e Solange, interpretate rispettivamente dalle splendide attrici francesi Catherine De Neuve e Françoise Dorléac che dimostrano il loro straordinario talento sia di ballo che canoro. Oltre all’aria di mare che sembra di respirare durante la visione del film, l’atmsofera è resa ancora più estiva dai colori pastello degli abiti indossati dalle due sorelle e dal resto del cast, soprattutto nelle scene incentrate su coreografie e musiche originali bagnate dalla luce naturale del sole e del caldo estivo francese.

Il sapore della ciliegia (1997), di Abbas Kiarostami
Il prossimo film consigliato in realtà non ricorda esplicitamente l’estate, anzi la tematica centrale contrasta la spensieratezza tipica di questa stagione. Infatti, ne Il sapore della ciliegia il regista iraniano Abbas Kiarostami racconta la difficile scelta di un uomo, il signor Badii, di volersi togliere la vita, ma costretto a trovare una persona, girovagando a bordo della sua auto, che commetta l’atto al posto suo in quanto condizionato dal fatto che per la religione iraniana è considerato un gesto riprovevole. Ecco dunque che per coloro che devono ancora addentrarsi in questa esperienza esistenziale che è la visione del film, “il sapore della ciliegia” del titolo evocherà una sensazione sinestetica legata al frutto e al pensiero dell’estate, ma per lo spettatore che avrà già visto il film acquisirà un significato ben più profondo e complesso che farà continuamente riflettere sul vero senso della vita.

La città incantata (2001), di Hayao Miyazaki
Anche in questo titolo che proponiamo da vedere in estate c’è una scena che si svolge dentro una macchina ma di tutt’altra atmosfera. Il vento che soffia tra i capelli entrando dal vetro di un finestrino abbassato di un’auto: questa è una delle prime immagini che apre La città incantata, il film d’animazione capolavoro del maestro Hayao Miyazaki che gli è valso il suo primo Oscar. La protagonista è Chihiro, una ragazzina che insieme ai suoi genitori sta viaggiando in auto verso la loro nuova casa per il trasloco, ma che durante il tragitto si perdono e si ritrovano in un luogo apparentemente fatiscente e desolato ma che di notte si trasforma in una città incantata. Tra scenari improbabili e surreali, quali la ferrovia sull’acqua, o ancora spiriti del fiume e creature fantastiche che vengono a trovare dei momenti di relax nelle acque termali della città incantata, il film si presenta come la perfetta avventura da intraprendere in una giornata d’estate.

Rango (2011), di Gore Verbinski
Nel prossimo film non sono presenti fiumi, mari o acque termali perché in realtà non è presente proprio l’acqua di per sé. Rango, il film d’animazione firmato Gore Verbinski, è un western con protagonista un camaleonte che si fa chiamare con lo pseudonimo di Rango il quale, nominato sceriffo di una cittadina chiamata Sporco, si ritrova a dover contrastare il problema della siccità gestendo le scorte di acqua conservate nella banca apposita. Rango è il film d’animazione perfetto da vedere in estate, poiché catapulta lo spettatore in uno paesaggio desertico e soleggiato ma ricco di colori camaleontici e di personaggi variopinti antropomorfizzati, e forse per questo un po’ meno consigliato per combattere il caldo.

Moonrise Kingdom (2012), di Wes Anderson
Il film di Wes Anderson Moonrise Kingdom prende il suo nome dall’omonima spiaggia su cui i due giovani protagonisti Sam e Suzy a soli 12 anni, dopo aver pianificato una fuga d’amore, si ritrovano a vivere giornate spensierate ma con la minaccia dietro l’angolo dei loro genitori che cercano di trovarli e riportarli a casa. Iconica è infatti la scena del film in cui i due ragazzini danzano con indosso solo l’intimo sulle note di un vinile riprodotto su un giradischi portatile per poi scambiarsi effusioni d’amore. La storia si estende nelle giornate estive del 1965 su un’isola del New England, che viene colpita da un terribile temporale che sconvolgerà i protagonisti, metafora anche della tempesta d’amore che si scaglia su Sam e Suzy.

Chiamami col tuo nome (2017), di Luca Guadagnino
Estate 1983. Da qualche parte nel Nord Italia. Così ha inizio il film Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, adattamento dell’omonimo romanzo di André Aciman, che narra la storia dell’infatuazione tra il diciassettenne Elio e Oliver, il ricercatore che viene a stare per un po’ di tempo nella loro casa delle vacanze per fare da assistente al padre di Elio che è un professore universitario. Guardando il film sembrerà di respirare veramente l’aria dell’estate, tra scorci e vicoli di borghi e paesini caratteristici italiani, passeggiate immersive nel verde della natura, sbiciclettate pomeridiane con pausa al tipico bar di paese, spuntini – e non – con pesche fresche raccolte dall’albero, o ancora le serate passate a danzare sulla pista da ballo senza pensieri e timori di essere giudicati.

Lazzaro felice (2018), di Alice Rohrwacher
Quella raccontata da Alice Rohrwacher nel suo Lazzaro felice è una favola allegorica in chiave contemporanea ambientata in un’Italia rurale sospesa nel tempo, in cui l’eponimo protagonista, un giovane ragazzo che, nonostante continui a ricevere continue angherie e ordini dai suoi compagni contadini con i quali lavora le terre per conto di una marchesa, prosegue imperterrito le sue mansioni e si dedica costantemente agli altri conservando sempre dentro al suo cuore una felicità incondizionata, soprattutto dopo l’incontro con il figlio della marchesa Tancredi. Oltre a quello dorato dei campi di grano da arare e il verde delle piantagioni, i colori della tavolozza paesaggistica della natura che Alice Rohrwacher ha tanto a cuore prendono vita grazie alla pellicola in 16mm che sembra accompagnare per mano lo spettatore indietro nel tempo.

Aftersun (2023), di Charlotte Wells
Nella sua pellicola d’esordio, la regista Charlotte Wells sceglie di ricostruire uno spaccato felice della sua infanzia tramite un flashback della sua vacanza estiva trascorsa con il padre di venti anni prima, tramite ricordi e il supporto di alcuni filmati girati all’epoca, per mettere insieme i pezzi della figura paterna. Baciati dal sole della Turchia, sdraiati a bordo della piscina dell’albergo dopo essersi spalmati la crema solare a vicenda e poi prepararsi a fare un tuffo insieme, le serate di karaoke o dance ballando sulle note di “Under Pressure” cantata da Davide Bowie e Freddie Mercury: il tutto resta immortalato nella memoria e da ricordo sfocato diventa nitido come una polaroid che sembra riportare in vita le persone ritratte da fantasmi per ricordarsi che in fondo ovunque ci troviamo, condividiamo lo stesso cielo.
