Articolo pubblicato il 10 Giugno 2024 da Arianna Casaburi
Mentre il genere del biopic sembra occupare la tendenza che va per la maggiore, facendosi spazio tra prodotti di lungometraggi ma anche seriali, i personaggi d’ispirazione appartengono non solo al mondo del cinema o a quello della musica, ma è arrivato il momento di dedicarsi anche a quello della moda con Becoming Karl Lagerfeld, la nuova serie Disney+ disponibile per la visione sulla piattaforma streaming a partire dal 7 giugno 2024 di cui già si sta prevedendo una possibile seconda stagione. Seguono la trama e la recensione di Becoming Karl Lagerfeld, la serie TV biografica sul celebre stilista tedesco con Daniel Brühl.
La trama di Becoming Karl Lagerfeld, la serie TV original Disney+ con Daniel Brühl
Di seguito si riporta la sinossi della serie TV biografica Becoming Karl Lagerfeld di Disney+ prodotta da Gaumont e Jour Premiere incentrata sulla figura del celebre stilista tedesco interpretato da Daniel Brühl, adattato dalla biografia Kaiser Karl: The Life of Karl Lagerfeld di Raphaëlle Bacqué pubblicata nel 2019 e tradotta in sei lingue :
Nel 1972, Karl Lagerfeld ha 38 anni e non ha ancora ideato l’acconciatura e lo stile che lo renderanno iconico. Non è uno stilista di capi su misura, come tutti i più celebri nomi della moda, ed è sconosciuto al grande pubblico. Lagerfeld incontra il sensuale Jacques de Bascher, giovane dandy ambizioso e molto enigmatico. Se ne innamora pazzamente. Ebbro di ambizione, Karl decide di sfidare apertamente il suo amico (e rivale) Yves Saint Laurent, genio dell’alta moda che può contare sul supporto del formidabile uomo d’affari Pierre Bergé. Tra glamour e conflitti di personalità, feste grandiose e passioni distruttive, scopriremo come Karl Lagerfeld sia diventato una leggenda.

La recensione di Becoming Karl Lagerfeld: finalmente una serie biopic variopinta senza fronzoli e forzature
Prima collaborazione tra Disney+ e Gaumont per un prodotto seriale originale francese, Becoming Karl Lagerfeld dimostra fin dai suoi primi episodi, lo studio minuzioso che ha preceduto la sua realizzazione, di durata complessiva di circa 3 anni, necessari per il lavoro di adattamento dalla biografia in una sceneggiatura che risultasse fedele alla storia vera dello stilista Karl Lagerfeld ma allo stesso tempo evitare che finisse per essere il solito prodotto copia e incolla biopic in cui narrare sterilmente fatti biografici senza alcuna impronta di originalità. Fortunatamente, Becoming Karl Lagerfeld emerge dal marasma dei prodotti biografici in circolazione con grande brio, sprizzando da tutti i pori dei suoi sei episodi, tramite una dose bilanciata di allegria, perdite e dolore personali e professionali, straordinariamente rappresentati grazie all’interpretazione poliedrica di Daniel Brühl che fa la sua entrata in scena nei panni dell’iconico Karl Lagerfeld con ai piedi un paio di stivali modello pirata rossi.
La narrazione non appare affatto pesante o confusionaria, poiché fornisce allo spettatore continui punti di riferimento spazio-temporali segnalati in sovraimpressione. Inoltre, l’elemento della moda non ricopre un ruolo capillare, che avrebbe potuto altrimenti intaccare la scorrevolezza della visione rendendola ridondante, al contrario funge da motore della narrazione e continuo stimolo di crescita personale e professionale per la figura del Kaiser Karl, citando qua e là nomi di personaggi di spicco della moda e non solo e i marchi in voga del’epoca. Oltre alla rinnovata conferma di Daniel Brühl, che dopo Race for Glory con Riccardo Scamarcio torna a interpretare ancora una volta una leggenda in questo caso nell’ambito della moda, vi è da segnalare che anche il resto del cast, così come il personaggio di Jacques de Bascher interpretato da Théodore Pellerin, ha dimostrato doti attoriali discrete, senza creare quella patina imbarazzante di incapacità recitativa tipica dei prodotti minori commerciali in streaming attualmente distribuiti sulle maggiori piattaforme per la visione.
Il caleidoscopico mondo di Karl Lagerfeld raccontato nella biografia da cui è tratta la storia, è stato adattato in modo da coinvolgere il maggior numero possibile di spettatori di un potenziale pubblico che sia già a conoscenza della vita e dell’ascesa dello stilista tedesco che fino ai suoi ultimi giorni ha tenuto in mano l’impero della moda ricoprendo il ruolo di direttore artistico della maison parigina Chanel, o che al contrario non conoscono affatto la sua iconica figura. Infine, a fungere da ancoraggio storico e catalizzatore di ricordi, completa la visione la colonna sonora non originale ricca di canzoni storiche degli anni ’70 pop, rock e soul che animano i momenti della vita di Karl Lagerfeld così come risveglieranno le emozioni di alcuni spettatori. Becoming Karl Lagerfeld è dunque una serie ben riuscita, cucita su misura a quattro mani, così come gli abiti, la passione per la moda, l’amore reciproco e la sfida professionale che accomunavano e tenevano legati insieme con quel filo nascosto i due stilisti Karl Lagerfeld e Yves Saint Laurent, senza risultare mai inaccessibile o pomposa, proprio come l’eleganza lineare e asettica dichiarata stilisticamente dal Kaiser Karl.