Articolo pubblicato il 18 Giugno 2024 da Arianna Casaburi
Un’altra stagione dell’amatissima serie TV prodotta dallo sfavillante mondo di Shondaland Bridgerton è giunta al termine, con il rilascio degli ultimi quattro episodi della terza stagione di Bridgerton – Parte 2, distribuita su Netflix a partire dal 13 giugno 2024 con protagonisti i due giovani Colin Bridgerton e Penelope Featherington che vedono finalmente sbocciare il loro amore. Seguono la trama e la recensione di Bridgerton 3 – Parte 2, gli ultimi quattro episodi della terza stagione della serie TV Netflix firmata Shondaland.
La trama di Bridgerton 3: di cosa parla la terza stagione della serie TV Netflix?
Di seguito si riporta la trama di Bridgerton 3, la terza stagione della period serie TV Netflix prodotta dallo sfarzoso mondo Shondaland di Shonda Rimes:
Penelope Featherington (Nicola Coughlan) dopo aver sentito le parole denigratorie di Colin Bridgerton (Luke Newton) nei suoi confronti ha finalmente accantonato la cotta di lunga data per lui. Penelope ha tuttavia deciso che è arrivato il momento di trovare un marito che le garantisca sufficiente indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady Whistledown, lontano dalla madre e dalle sorelle. Ma la mancanza di autostima fa sì che i suoi tentativi di sposarsi falliscano clamorosamente. Nel frattempo Colin è tornato dai suoi viaggi estivi con un nuovo look e un atteggiamento molto spavaldo, ma è avvilito nel constatare che Penelope, l’unica persona che lo ha sempre apprezzato così com’era, gli sta dando il benservito. Desideroso di riconquistare la sua amicizia, Colin si offre di farle da mentore per aiutarla a trovare fiducia in se stessa e quindi un marito. Ma quando le sue lezioni iniziano a sortire un effetto anche troppo positivo, Colin è costretto a chiedersi se i suoi sentimenti per la ragazza siano davvero solo amichevoli. A complicare le cose per Penelope interviene la rottura con Eloise (Claudia Jessie), che ha trovato una nuova amica in un posto molto improbabile. Inoltre, la sua presenza sempre maggiore nell’alta società le rende ancora più difficile mantenere segreto il suo alter ego di Lady Whistledown.

La recensione degli ultimi quattro episodi di Bridgerton 3 – Parte 2
L’attesa per il gran finale della terza stagione di Bridgerton 3, dopo il cliffhanger con cui ci ha lasciato in sospeso il quarto episodio è finalmente terminata. Se nella Parte 1 si poteva affermare di essere quasi sorpresi di aver trovato una così maggiore attenzione data al personaggio di Penelope Featherington, nonostante la terza stagione seguendo il libro da cui è ispirata dovesse incentrarsi in primis sulla figura di uno dei fratelli – Colin Bridgerton – e sullo sbocciare dell’amore con la ragazza, questa proposta non è stata totalmente soddisfatta o almeno è giunta al termine con tutt’altro risultato rispetto a quanto premesso. Sì perché, nonostante il riflettore sia nuovamente puntato su Penelope Featherington e la narrazione sia discretamente costruita dosando momenti spensierati – nonché di alta carica sessuale e senza veli – ad altri drammatici, in questa Parte 2 lo è solamente per la caccia a Lady Whistledown portata avanti dalla Regina Charlotte per svelarne l’identità. L’elemento di novità che sembrava esser stato sapientemente piantato per rappresentare, prendendo aria dal solito godibile trash tipico dei prodotti fuoriusciti da Shondaland, un lato più introspettivo della serie Bridgerton, mostrando le insicurezze e i talenti di un personaggio femminile così tanto diverso rispetto al canone della bellezza messo in mostra, alla fine non è sbocciato affatto.
Ecco che, tutto lo sforzo narrativo di costruzione del personaggio di Penelope Featherington nella Parte 1 in quanto protagonista femminile, in quanto donna, che stava per sbocciare finalmente in tutte le sue complessità, viene ora inondato da dinamiche che, la vedono sempre coinvolta, ma che non hanno niente a che fare con la prosecuzione dell’approfondimento narrativo e la crescita personale del suo ruolo. Bridgerton, ancora una volta, pur avendone costruito le basi necessarie per una nuova opportunità narrativa e giocare con delle carte interessanti e stimolanti, si brucia da sola ricadendo nuovamente in un vortice di superficialità, di totale apparenza, dando come sempre spazio al vizio del gossip, del pettegolezzo a lungo andare ridodante e noioso. Bridgerton – Parte 2, pur non offrendo chissà quali aspettative in quanto serie prodotta da Shondaland, ha comunque deluso e lasciato lo spettatore con l’amaro in bocca per le molteplici sviste propinate, tra cui quella di aver dato la falsa speranza di poter almeno una volta affrontare un personaggio, a maggior ragione femminile, con una importanza tale da dare spessore e complessità, ma anche una svolta interessante all’intero prodotto che purtroppo non è avvenuta.