Articolo pubblicato il 14 Giugno 2024 da Bruno Santini
Con La meravigliosa storia di Henry Sugar, mediometraggio dalla durata di circa 40 minuti, Wes Anderson ha vinto il suo primo Oscar, che però non ritirato direttamente poiché era impegnato nelle riprese del suo nuovo film. Il mediometraggio è stato presentato in anteprima nel contesto del Festival di Venezia 2023, dove Anderson potrebbe essere atteso anche in futuro con il suo nuovo film, The Phoenician Scheme, che vedrà un cast molto più ridotto rispetto ai lavori corali delle sue ultime realizzazioni. A proposito del film in questione, Wes Anderson ha fornito alcuni dettagli.
Le dichiarazioni di Wes Anderson sul suo prossimo film
In occasione della sua visita agli studi di animazione Annecy, Wes Anderson ha offerto alcuni dettagli circa il suo metodo di lavoro, spiegando anche che cosa ci si dovrà aspettare da The Phoenician Scheme, il suo prossimo film:
“In questo film, che ho appena finito di girare in Germania, ci saranno un centinaio di persone che hanno lavorato con me ad altri progetti. Potrebbero essere di più le persone che tornano, e ci sono davvero molte persone nel cast. Chi è nuovo sul set, o al processo di realizzazione di uno dei miei film, lo trova strano. Non è il modo in cui i film vengono realizzati normalmente. Probabilmente ogni regista è così, abbiamo i nostri strani metodi. I miei sono iniziati in qualche modo con il primo film che ho fatto”.
Wes Anderson vorrebbe adattare un’opera di Charles Dickens
Dopo aver adattato diverse opere di Roald Dahl, soprattutto nel recente progetto Netflix comprensivo di alcuni cortometraggi – oltre che di La meravigliosa storia di Henry Sugar -, Wes Anderson potrebbe cambiare riferimento e adattare un’opera di Charles Dickens. O meglio, ciò costituisce il suo sogno nel cassetto, come spiegato in occasione delle sue recenti dichiarazioni:
“Sento che è lo scrittore che vorrei adattare. Mi piacerebbe lavorare su una sua storia, ma non so se ne avrò l’opportunità. Sono già state tutte adattate, anzi, sono già state fatte tutte molte volte. E sono così interessanti, divertenti e complesse: la gente continua a tornarci”.